Adorazione eucaristica. Ci vediamo domenica! Con Gesù

Il cammino di iniziazione cristiana– proposto in Diocesi di Padova dall’anno pastorale 2013-14 è stato pensato per introdurre gradualmente i ragazzi nella vita della comunità credente – ha il suo culmine nella celebrazione dell’eucaristia. La novità, rispetto al “catechismo” a cui eravamo abituati, è il coinvolgimento dei genitori: per loro è una riscoperta della fede e una re-introduzione in comunità

Adorazione eucaristica. Ci vediamo domenica! Con Gesù

Lo scorso febbraio, all’incontro diocesano per gli accompagnatori dei genitori, abbiamo chiesto al vescovo Claudio di mettersi nei panni di uno dei catechisti e di rispondere a questa domanda: «Al termine dell’incontro con i genitori, che cosa direbbe loro?». Ha risposto: «Direi... ci vediamo domenica», cioè ci vediamo a messa. È bello sentire che qualcuno ti aspetta e che ti dà un appuntamento! Fin da piccoli abbiamo sentito dire che «la domenica è il giorno del Signore» e sappiamo tutti che lo è perché nelle nostre comunità c’è la celebrazione eucaristica, la santa messa che riunisce piccoli e grandi, anziani e adulti, conclude o dà inizio a proposte parrocchiali, è il luogo in cui ci si ritrova per affidare, ringraziare, fare festa, magari con un’associazione, una realtà di volontariato o un sacramento da vivere in famiglia. Quasi quasi non occorre neanche che qualcuno ci convinca della sua importanza; noi adulti abbiamo già l’esperienza che “l’eucaristia fa la Chiesa”, per usare un’altra espressione che abbiamo sentito chissà quante volte. Abbiamo già l’esperienza che la nostra comunità si riunisce attorno all’eucaristia. Il rinnovato cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (Icfr), proposto nella Diocesi di Padova a partire dall’anno pastorale 2013-14, è stato pensato proprio con questo scopo: introdurre gradualmente i ragazzi nella vita della comunità credente, con un cammino che ha il suo culmine nella celebrazione dell’eucaristia. È stata introdotta una novità, rispetto al “catechismo” a cui eravamo abituati: anche ai genitori dei ragazzi viene proposto un cammino di riscoperta della fede, di re-introduzione nella vita della comunità, guidati da adulti che si fanno compagni di viaggio, accompagnatori preparati appositamente per questo servizio. In molte parrocchie ancora si parla di “catechismo”; non è sbagliato, però l’espressione “iniziazione cristiana” è migliore: ci ricorda che ai ragazzi non proponiamo solo alcuni incontri per imparare qualcosa, delle tappe per prepararsi ai sacramenti. È qualcosa di più grande: è un cammino di iniziazione, un invito a diventare cristiani, a entrare nel mistero di Cristo e della Chiesa. Si tratta di un cammino disteso nel tempo, scandito dall’ascolto della Parola di Dio, dalla celebrazione dei sacramenti e dalla testimonianza della carità, attraverso cui la Chiesa genera i suoi figli e viene essa stessa generata. Uno degli elementi nuovi e fondamentali dell’Icfr della nostra Diocesi è l’unità dei sacramenti (cresima ed eucaristia), che vengono celebrati insieme nella Veglia pasquale o nel tempo di Pasqua. Non è a caso l’ordine: seppure nella stessa celebrazione, prima c’è la cresima e poi l’eucaristia (la “prima comunione”). Con questo vogliamo ricordarci che partecipare all’eucaristia è il punto di arrivo, ciò verso cui tutto il cammino tende; è il massimo che possiamo proporre ai ragazzi: far parte di una comunità che si incontra con il Signore risorto, ascolta la sua Parola, si nutre del suo Corpo. La preparazione a questo momento è distesa nel tempo; in genere dura cinque anni, nei quali ragazzi e genitori sono introdotti in modo graduale alla bellezza della liturgia e al respiro dell’anno liturgico, condividendo con la comunità alcune consegne specifiche (ricevono il Vangelo, il Credo, la Croce) e vivendo momenti di preghiera personali e famigliari, preparandosi al sacramento della riconciliazione ricevendo il precetto dell’Amore. Le tracce per i catechisti e gli accompagnatori, preparate dall’Ufficio diocesano, sono un aiuto per entrare un po’ alla volta in questo mistero di fede. Dopo la celebrazione dei sacramenti il cammino non è finito, anche se un certo numero di ragazzi di fatto non partecipa più agli incontri. La nostra proposta è quella di un paio di anni ancora, che chiamiamo il “Tempo della fraternità”, in cui i ragazzi fanno esperienza concreta della loro comunità (conoscendone i vari aspetti: Caritas, missioni, liturgia, associazioni come l’Azione cattolica e gli scout...). In questo tempo sono previsti dei momenti di approfondimento e riflessione del grande dono ricevuto con l’eucaristia. L’Ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi propone anche dei corsi specifici sull’eucaristia, proprio per aiutare
catechisti e accompagnatori a sentire viva, prima di tutto in loro, la presenza del Signore risorto, a comprendere come la comunione tra i fratelli e le sorelle può essere significativa e concreta solo se prende forza e alimento da quella eucaristica. Il metodo esperienziale che caratterizza il cammino di iniziazione cristiana desidera essere un modo per accendere nei ragazzi e nei genitori il desiderio di conoscere sempre di più il Signore, di sentire che davvero la domenica è il suo giorno, un invito personale, bello e significativo, un appuntamento da non perdere!

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