Ancora poche donne in politica in Veneto. Dalla segnalazione di Cristina Guarda un pensiero sul divario nelle istituzioni
Ad alzare la voce è stata Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, al momento dell’elezione dei Grandi elettori chiamati a rappresentare il Veneto per la scelta del presidente della Repubblica: due leghisti (Luca Zaia e Roberto Ciambetti) e un democratico (Giacomo Possamai). Tutti e tre maschi. “Tutti uomini – ha puntato il dito Guarda – non è un Veneto a misura di donna”.
Quante sono le donne che operano nelle istituzioni in Veneto? I numeri ci dicono che è ancora netta la prevalenza dei maschi. Nella giunta regionale pilotata da Luca Zaia, che si avvale dell’apporto di otto assessori, le donne sono tre (la vicepresidente Elisa De Berti, Elena Donazzan e Manuela Lanzarin). A Palazzo Ferro-Fini si accomodano 18 consigliere su 50 eletti (il 36%).
Ma nelle amministrazioni comunali i numeri appaiono decisamente meno incoraggianti. Secondo l’Anagrafe degli amministratori locali e regionali, elaborata dal ministero dell’Interno (i dati risultano aggiornati al 22 dicembre 2021) sono infatti ben 455 (ovvero l’83%) i Comuni veneti guidati da sindaci maschi, mentre le donne che indossano la fascia tricolore si fermano a 93 (il 17%).
Ancor più interessante il dettaglio. Nei Comuni veneti con più di 15 mila abitanti, ovvero quelli nei quali il primo cittadino viene eletto con il 50% più uno dei voti validi, i sindaci maschi sono 44 (il 78,6%), le donne risultano soltanto 12 (il 21,4%). In particolare, nei sette Comuni capoluogo, comandano soltanto uomini: Luigi Brugnaro a Venezia, Sergio Giordani a Padova, Federico Sboarina a Verona, Francesco Rucco a Vicenza, Edoardo Gaffeo a Rovigo, Jacopo Massaro a Belluno, Mario Conte (presidente di Anci Veneto) a Treviso. Tra i vicesindaci figurano 35 uomini e 13 donne; meglio va tra gli assessori (152 contro 119). Le consigliere sono la metà dei loro colleghi: 309 contro 617. Solo nove donne svolgono le mansioni di speaker dei consigli comunali, 37 risultano viceversa i presidenti. Anche nei Comuni veneti con popolazione inferiore a 15 mila abitanti la predominanza è nettamente maschile: indossano infatti la fascia tricolore 411 uomini (l’83,5%) e 81 donne (il 16,5%). I maschi sono in prevalenza anche per la poltrona di vicesindaco: 240 uomini (il 71,6%) e 95 donne (il 28,3%). Il vicesindaco di Schiavon (Vicenza), Simone Dellai, regge il Comune dopo la scomparsa, improvvisa, della sindaca Mirella Cogo, che era al terzo mandato. I vicesindaci “esterni” (cioè scelti al di fuori dei consigli comunali) risultano appena 13: 9 uomini e 4 donne. L’altra metà del cielo è a pochi passi dalla parità quando si computano gli assessori: 620 maschi (il 51,5%) e 583 femmine (il 48,5%). Le donne risultano addirittura più numerose se si considerano gli assessori di natura non elettiva (119): 55 maschi (il 46,2%) e 64 femmine (il 53,8%). Sono 36 i Comuni di questa fascia che possono vantare un presidente del consiglio: 23 sono uomini e 13 donne. Chiara la predominanza maschile sul versante dei consiglieri: su 5451 eletti, 3454 (il 63,3%) sono signori, 1997 (il 36,7%) sono signore.
La tendenza vigente nei municipi maggiori si conferma sostanzialmente nelle amministrazioni più piccole (qui i dati sono aggiornati al 16 gennaio 2022). Per quanto riguarda i 284 Comuni veneti sotto i cinquemila abitanti, indossano la fascia tricolore 238 uomini (l’83,6%) e 46 donne (il 16,2%) ; in giunta siedono 460 assessori maschi (il 58,4%) e 328 donne (il 41,6%); nei parlamentini municipali troviamo 2101 consiglieri maschi (il 68,7%) e 958 donne (il 31,3%).
Per la guida dei 269 Comuni con popolazione superiore a 4.999 abitanti, la situazione appare sostanzialmente invariata. Siedono sullo scranno più alto 222 uomini (l’82,5%) e 47 donne (il 17,5%). Nelle giunte il rapporto appare decisamente più riequilibrato, giacché i dati del ministero dell’Interno ci dicono che 671 (il 54,3%) sono gli assessori maschi, mentre le femmine assommano a 564 (il 45,7%). Infine i consiglieri risultano 2374 (il 60,7%), le consigliere 1539 (il 39,3%). In provincia di Padova (102 Comuni) le sindache sono soltanto 18 (il 17,6%). Vestono la fascia tricolore Alessandra Buoso di Anguillara Veneta, Anna Pittarello di Bovolenta, Katia Maccarrone di Camposampiero, Serenella Negrisolo di Cartura, Maria Alberta Boccardo di Conselve, Martina Rocchio di Curtarolo, Ornella Leonardi di Gazzo Padovano, Silvia Mizzon di Megliadino San Vitale, Claudia Corradin di Merlara, Giorgia Bedin di Monselice, Alice Bulgarello di Polverara, Arianna Lazzarini di Pozzonovo, Sabrina Doni di Rubano, Giovanna Rossi di Selvazzano Dentro, Antonella Zoggia di Trebaseleghe, Elena Muraro di Vescovana, Ylenia Belluco di Vighizzolo d’Este e Antonella Argenti di Villa del Conte. La proporzione fra i due sessi migliora nettamente nel consiglio provinciale di Padova (ma qui sono gli eletti che hanno votato i loro colleghi), dove le donne sono sette su sedici. Nel team di Fabio Bui figurano Anna Barzon (consigliera comunale di Padova), Paola Berto (consigliera di Candiana), Daniela Bordin (consigliera di Borgo Veneto), Monica Cesaro (consigliere di Vigodarzere), Katia Maccarrone (sindaca di Camposampiero), Vera Sodero (consigliera di Padova), Elisabetta Volpito (consigliera di Monselice).