Brasile. I missionari padovani nel cuore dell'Amazzonia: "Tanti problemi, ma la forza della natura ci avvicina a Dio"

Brasile. In diretta dal Roraima, stato a nord del Brasile in cui da settembre sono attivi cinque preti e un laico fidei donum di Padova. La popolazione tra lo sfruttamento della foresta e l'inquinamento. Ma la fede è viva.

Brasile. I missionari padovani nel cuore dell'Amazzonia: "Tanti problemi, ma la forza della natura ci avvicina a Dio"

La Diocesi di Padova è presente ininterrottamente in Brasile, con i suoi missionari fidei donum, fin dal 1951. Una presenza missionaria che spesso ha cambiato volti, forme e luoghi, spingendosi in nuove diocesi e tra nuove popolazioni, lì dove soffiava il vento dello Spirito.

Fino allo scorso settembre tre fidei donum si trovavano in Roraima, stato dell’Amazzonia grande quasi quanto l’Italia ma con solo mezzo milione di abitanti, missione aperta solo due anni fa. Altri tre, invece, si trovavano a Duque de Caxias, diocesi alle porte di Rio de Janeiro dove Padova era presente dal 1981. Tra questi ultimi c’era anche don Luigi Turato: «La missione a Duque de Caxias si è conclusa: lì è rimasto solo don Severino Alessio con un suo progetto. Adesso ci siamo spostati tutti in Roraima». Al confine sud dell’Amazzonia, nella parrocchia di Caracaraì si trovano don Luigi Turato, don Orazio Zecchin, don Giuseppe Cavallini, don Benedetto Zampieri e il laico di Montegrotto Terme Fabiano Brusamento. A completare il gruppo c’è don Lucio Nicoletto, impegnato però a Boa Vista, capoluogo del Roraima, dove segue il seminario e l’ufficio diocesano di catechesi.

La parrocchia di Caracaraì si trova in una zona poco abitata del Brasile. I suoi due municipi, le 14 comunità rurali e i tanti villaggi di pescatori sparsi lungo il grande fiume Rio Branco raggiungono a malapena i 20 mila abitanti. L’estensione geografica è però notevole: 47 mila chilometri quadrati, un sesto dell’Italia. È come se gli stessi abitanti di Piove di Sacco o Abano Terme fossero sparsi in un territorio di tre volte il Veneto. Quattro preti e un laico allora bastano a malapena, anche se si ha a che fare con sole 20 mila persone: «Ci siamo divisi i compiti – ci spiega al telefono don Luigi Turato attraverso la rete Whatsapp – Riusciamo a raggiungere le comunità rurali due volte al mese. Purtroppo incontriamo la gente lungo il fiume ancora più raramente. Le nostre attività si concentrano nell’animazione delle persone. Ci impegniamo a formare leader che possano assumersi le proprie responsabilità di annuncio e di missione dentro la comunità, in sintonia con la diocesi».

La popolazione di Caracaraì proviene da ogni parte del Brasile: una cinquantina d’anni fa, il governo carioca favorì l’immigrazione in queste terre fertili di persone provenienti da aree più secche. Con loro, questi brasiliani hanno portato in Amazzonia e poi trasmesso ai loro figli la speranza per il futuro e una fede genuina: «Il popolo del Brasile ha una fede viva, è un’esperienza universale, riconosciuta da tutti. La pratica, però, è diversa e non tutti partecipano alle celebrazioni. In questa Quaresima siamo molto impegnati nel dare risalto alla Parola di Dio». Anche qui, come in altre terre delle missioni padovane, la Quaresima non rappresenta il centro dell’anno ma il suo inizio: «Riparte proprio adesso l’anno pastorale. E il tema forte, lanciato dai vescovi brasiliani, è quello della fraternità, del bene comune e dei diritti dei cittadini».

La pastorale, in Brasile, ha una forte attenzione ai temi sociali: «Siamo di fronte a due tendenze. La prima è simboleggiata dal Sinodo sull’Amazzonia, che vuole rappresentare un’apertura a questo mondo, all’inculturazione del Vangelo nei popoli indigeni, nel rispetto della cultura locale. La seconda tendenza, simboleggiata dal governo attuale, vede nell’Amazzonia una forte opportunità economica per il Brasile, dal legname pregiato all’allevamento, anche a costo di passare sopra le culture e i popoli locali. È un conflitto che si sta accentuando piano piano». Ne sa qualcosa la stessa parrocchia: «Stiamo accompagnando una comunità agricola dell’entroterra che sta subendo le pressioni di una grossa azienda di legname che vuole prendere le sue terre a un prezzo stracciato. A loro diamo supporto logistico». Ma l’ambiente è calpestato anche da altri, come dimostrano i grossi quantitativi di mercurio, usato per estrarre l’oro, trovati lungo il fiume.

Mentre parliamo, la voce di don Luigi Turato è a lunghi tratti coperta dal canto degli uccelli. Per chi scrive, abituato a merli, tortore e canarini, sono versi mai sentiti: «L’altro giorno in auto ho visto due ara, i pappagalli giganti, coloratissimi. Ci sono sì tanti problemi e tante difficoltà, ma questa natura ancora così gloriosa, questi colori così vivi, i sapori così intensi dei frutti e così tanti animali maestosi ci aprono alla speranza e alla contemplazione. Questa natura è un alimento per la nostra fede, è un segno che Dio cammina ancora insieme al suo popolo di Roraima».

Sinodo sull'Amazzonia: un sito web per seguirlo

www.sinodoamazzonico.va è il sito dedicato al Sinodo sull'Amazzonia che si terrà in Vaticano dal 6 al 23 ottobre prossimi. Qui si trovano informazioni importanti sulla regione e il documento preparatorio.

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