Consiglio regionale veneto. Questi indigesti cambi di casacca
Consiglio regionale veneto Scricchiola la maggioranza? L’addio dalla Lega di Marco Andreoli e Silvia Rizzotto, “acquistati” dalla destra, fa sbottare Roberto Marcato: «Inaccettabile: un altro passaggio e muoiono sia la maggioranza che l’alleanza per le prossime elezioni»

Altrimenti ci arrabbiamo! Torna in mente un film del 1974, con Bud Spencer e Terence Hill, dopo la “diffida di separazione” che l’assessore regionale allo sviluppo economico, il leghista Roberto Marcato, ha inviato il 16 aprile agli alleati di maggioranza, ovvero Fratelli d’Italia e Forza Italia. «Questa è l’assemblea dei veneti, il parlamento dei veneti, suolo sacro – ha scandito su Facebook il Bulldog, esibendo in primo piano il faccione incavolato – È inaccettabile quello che abbiamo visto in questi giorni. Per quanto mi riguarda, ci dovesse essere un altro passaggio dalla Lega a Fratelli d’Italia o a Forza Italia, da qui alla fine della legislatura, la maggioranza muore e muore anche l’alleanza per le prossime elezioni. Tutto questo è inaccettabile». Ma perché Marcato ha minacciato il “tutti a casa” con largo anticipo sulla data del rinnovo del Consiglio regionale, che potrebbe svolgersi a ottobre (come stabilisce la legge nazionale) oppure essere rinviato alla prossima primavera (come prevede la normativa veneta)? L’avvertimento è arrivato a poche ore dalla formalizzazione del passaggio al gruppo meloniano dei consiglieri Marco Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier, 3.195 preferenze un lustro fa, veronese di Negrar, presidente della Terza commissione) e Silvia Rizzotto (Zaia Presidente, trevigiana di Altivole, 7.309 preferenze, al timone della Seconda commissione). Evidentemente, sulla scorta del risultato ottenuto in Veneto alle Europee 2024 (il 37,58 per cento) e dopo il “no” della Consulta al terzo mandato di Zaia (che però sarebbe stato il quarto), Fratelli d’Italia calamita l’attenzione di chi spera di trovare posto in lista in vista di un’altra legislatura. Dai cinque eletti nel settembre 2020 (Lucas Pavanetto, Joe Formaggio, Tommaso Razzolini, Enoch Soranzo e Stefano Casali, sostituto di Raffaele Speranzon) il partito della premier è passato pertanto a sette rappresentanti, con Valeria Mantovan in giunta al posto di Elena Donazzan. La lista Zaia è scesa a 16 consiglieri, la Liga Veneta ne conta dodici (compreso il governatore), la lista Veneta Autonomia conta sul solo Tomas Piccinini. Il governatore ha invocato l’introduzione del “vincolo di mandato”: ma va ricordato che sia Stefano Valdegamberi che Fabiano Barbisan, eletti con la lista Zaia, hanno preferito iscriversi al Misto, dove siede anche Arturo Lorenzoni, già candidato presidente del centrosinistra.
A inaugurare la stagione dei cambi di casacca era stato in realtà il padovano Fabrizio Boron, eletto con il Carroccio (6.588 preferenze), espulso dalla Lega nel giugno 2023 e transitato in Forza Italia nel settembre dello stesso anno. A Palazzo Ferro-Fini il consigliere Boron è comunque sempre rimasto accomodato sugli scranni del gruppo Misto. Nel giugno 2024 i salviniani hanno dato il benservito anche a Gabriele Michieletto, veneziano di Scorzè (3.228 preferenze), che però ha continuato a svolgere le mansioni di vicepresidente nel gruppo Zaia Presidente. Grandi novità, in casa forzista, si registrano anche a Padova. Il prof. Giampiero Avruscio, angiologo, già vicepresidente del Consiglio comunale dal 2004 al 2009 e candidato alle Europee nel 2024, è infatti il nuovo coordinatore cittadino dei berlusconiani. Nello stato maggiore patavino di Forza Italia troviamo altri ex leghisti come Vanda Pellizzari e Alain Luciani, l’ex assessore provinciale Sebastiano Arcoraci (dai trascorsi socialisti), l’ex presidente della Camera di commercio Fernando Zilio e Lorenzo Innocenti, leader di Torna Padova alle ultime Comunali. C’è fermento pure in provincia: Eleonora Paccagnella, assessore a Limena e consulente politico alla Camera dei deputati, ha salutato la Lega e ha indossato la casacca di Fdi. Quanto al centrosinistra, solo il trevigiano Andrea Zanoni (6.411 preferenze) nel gennaio 2025 è passato dal Pd a Europa Verde, affiancando Renzo Masolo, a sua volta subentrato all’europarlamentare Cristina Guarda. In attesa di individuare il proprio candidato presidente (proprio nei giorni scorsi, la scienziata Antonella Viola ha declinato l’invito), la coalizione di centrosinistra è composta da Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Veneto che vogliamo, Partito Socialista, +Europa e Volt. Tra i dem papabili la capogruppo del Pd Vanessa Camani, il senatore Andrea Martella e l’ex sindaco di Vicenza Achille Variati.
Zaia rilancia l’idea del vincolo di mandato
«Cinque anni fa, quando li ho candidati in lista per le Regionali, ho detto: “negli ultimi sei mesi di mandato qualcuno di voi se ne andrà”. E tutti “ma no, ma no”». È intervenuto così il presidente della Regione Luca Zaia a commento dei “casi” Andreoli e Rizzotto, rilanciando il tema del vincolo di mandato: «Non è un’idea mia, è quello che dicono i cittadini. Credo che il vincolo contro i “cambi di casacca” sia legittimo, sarebbe a garanzia soprattutto degli elettori, che ci sia almeno l’obbligo di finire il mandato, rispondere ai cittadini che ti delegano a rappresentarli. Ci sarebbe sicuramente meno calciomercato. Chiunque di noi è libero di andare dove vuole, non siamo in regime di segregazione. Ma ci sono persone che hanno avuto tantissimo dal nostro movimento, un’opportunità unica, me compreso. E ti aspetti che ci sia un minimo di coerenza. Un partito non si liquida così, solo con un grazie. Hanno detto di non ritrovarsi più nella Lega, va bene, ma non sono andati certo in un partito secessionista».
Approvato il Buono scuola per il diritto allo studio
Nell’ultima seduta di martedì 22 aprile è stato approvato in Commissione cultura il bando Buono scuola 2024-2025 della Regione Veneto, con 3 milioni di euro stanziati per sostenere le famiglie nelle spese scolastiche. Sono previsti aiuti graduati per differenti fasce Isee e ulteriori misure specifiche per l’inclusione degli studenti con disabilità.