Cop26, bozza dell'accordo: allinearsi agli obiettivi di Parigi già dal 2022

Tra le conclusioni della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici anche accelerare l'eliminazione dell'energia a carbone e raddoppiare il sostegno finanziario ai Paesi più colpiti. Greenpeace: "Non abbastanza, i negoziatori lavorino per un'intesa seria"

Cop26, bozza dell'accordo: allinearsi agli obiettivi di Parigi già dal 2022

Allinearsi agli obiettivi dell'Accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 già entro la fine del prossimo anno, accelerare la progressiva eliminazione dell'energia a carbone e dei finanziamenti ai combustibili fossili e raddoppiare il sostegno finanziario ai Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici. Sono alcuni dei punti della bozza delle conclusioni della 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop26) in corso a Glasgow, pubblicata ieri notte dal governo britannico, che presiede il summit.

Il documento è il frutto delle negoziazioni che si stanno tenendo al vertice e sarà la base sui cui si dibatterà per il raggiungimento di un accordo finale fino a venerdì, giornata prevista per il termine dei lavori, cominciati il 31 ottobre.

Il principale obiettivo dichiarato della Cop26 era quello di arrivare a un'intesa che permettesse di contenere l'aumento della temperatura media della terra entro gli 1,5 gradi centigradi, come stabilito dall'Accordo di Parigi siglato nel 2015.

La temperatura soglia citata nel documenti invece, per quanto si ammetta che "l'impatto dei cambiamenti climatici sarebbe molto inferiore con un aumento di 1,5 gradi" è "ben al di sotto dei due gradi" rispetto ai livelli pre-industriali.

Nella bozza si annuncia inoltre la convocazione di "una tavola rotonda ministeriale annuale di alto livello sugli obiettivi pre-2030" da organizzare a partire dal novembre 2022.

Secondo la direttrice esecutiva della ong Greenpeace, Jennifer Morgan, citata dal quotidiano britannico The Guardian, la bozza lascia presagire un accordo all'insegna dell'"incrociare le dita e sperare per il meglio". Secondo Morgan, "i negoziatori non dovrebbero nemmeno pensare di lasciare questa città finché non hanno concordato un accordo che soddisfi le necessità del momento. Perché sicuramente, questo non lo fa".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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