Disabili, i grandi dimenticati dalla politica

A poche settimane dal voto, la disabilità rimane la grande assente nella campagna elettorale e nei programmi dei partiti. Eppure sono 4 milioni gli italiani che convivono con problemi di ogni tipo. Dalla federazione Fish, insieme alla denuncia del disinteresse, un manifesto con 16 richieste alla politica.

Disabili, i grandi dimenticati dalla politica

A poche settimane dalle elezioni, la Fish (Federazione italiana superamento handicap) lancia una denuncia precisa: il tema della disabilità non compare nel programma di alcun partito.
Eppure oltre 4 milioni di cittadini italiani presentano disabilità fisiche, intellettive o disturbi del neurosviluppo e sono costretti, a causa dell'abbandono e della lentezza delle politiche sociosanitarie, a una condizione di marginalità che talvolta raggiunge i livelli della segregazione.

A fronte del disinteresse dei partiti, la Fish ha elaborato un documento nel quale presenta 16 proposte atte a migliorare la situazione.

Ognuna delle richieste rappresenta un punto fondamentale dei diritti delle persone con disabilità, come ad esempio il diritto allo studio, non sempre rispettato pienamente a causa della necessità di percorsi di studio personalizzati e di qualità oltre che di docenti qualificati e di una maggiore inclusione dell'alunno disabile.
Altre proposte riguardano la necessità di dare uno spazio maggiore alla rappresentanza delle persone con disabilità, rafforzandone la partecipazione a ogni livello istituzionale, e un serio riconoscimento dell'impegno familiare, in modo da permettere di conciliare i tempi di cura e quelli di lavoro, senza costringere quanti si prendono cura di un proprio caro ad abbandonare il loro impiego (fenomeno diffuso soprattutto fra le donne, a cui spesso viene delegato il maggior impegno).

Essendo la disabilità la prima causa di impoverimento economico personale, secondo la Fish occorre abbandonare il pregiudizio dell'improduttività sul lavoro dei portatori di handicap in modo da contrastare anche la disoccupazione.
Per quanto riguarda la sicurezza è necessario considerare maggiormente la disabilità nei servizi di prevenzione e protezione dalla violenza di genere e promuovere la sicurezza delle persone con handicap nelle catastrofi naturali predisponendo un piano mirato alla loro tutela nei progetti della Protezione Civile.
Nonostante gli sforzi e i progressi fatti in passato deve essere ribadito il diritto alla mobilità, va migliorata la qualità dell'abitare e vanno riqualificati tutti gli spazi di destinazione pubblica, all'insegna dell'integrazione e dell'universal design.

Infine, una delle problematiche più importanti legate ai cittadini che presentano disabilità intellettive o disturbi del neurosviluppo, oltre a quelle già evidenziate, è proprio l'accertamento della loro condizione di disabilità.

I percorsi di riconoscimento tendono infatti ancora oggi a essere caratterizzati dal pregiudizio: la persona con handicap rischia di essere considerata un potenziale truffatore o un malato da proteggere e da cui a propria volta proteggersi, negandogli in questo modo il diritto di esprimersi adeguatamente nelle sue caratteristiche e peculiarità ed emarginandolo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)