Festa della missione il 22 maggio. Al centro tre testimonianza sul “vivere per dono”

Festa della missione Torna in presenza domenica 22 con i genitori del vescovo Carlassare, don Moreno Cattelan (dall’Ucraina) e Charles de Foucauld

Festa della missione il 22 maggio. Al centro tre testimonianza sul “vivere per dono”

Dopo tre anni la Festa della missione torna in presenza. L’appuntamento – in programma domenica 22 maggio dalle 15.30 nella sala polivalente “Don Bosco” in via san Camillo De Lellis 4 a Padova – ha come titolo “Vivere per dono”, slogan del Festival della missione in programma a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre. Sono invitati tutti gli amici della missione, in particolare i missionari rientrati e chi si trova per un periodo in Italia. «Il desiderio – si legge nell’invito dell’equipe del Centro missionario diocesano – è di riprendere fiato e trovare uno spiraglio di luce e di coraggio per gridare sui tetti che Dio è sempre con noi, che ci accompagna nella storia, che custodisce le sue creature e i suoi “messaggeri del Vangelo” e che ama e desidera la pace per tutti i popoli, indistintamente». Piatto forte del pomeriggio, dopo lo spettacolo teatrale Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli con Margherita Antonelli, sono tre testimonianze di carattere missionario (a partire dalle 17.15).

La prima – dal titolo “Sud Sudan: il coraggio del per-dono per la rinascita della Chiesa” – sarà donata dai genitori di padre Christian Carlassare, che racconteranno la sua ordinazione episcopale in Sud Sudan, a Rumbek, e i messaggi da lui lanciati in questa occasione. La seconda testimonianza – “Il dono del Vangelo dall’Algeria al mondo intero” – sarà invece incentrata sulla figura di Charles de Foucauld all’indomani della sua elevazione alla gloria degli altari: parleranno una religiosa delle Discepole del Vangelo da Castelfranco e un giovane che avrà partecipato alla cerimonia di canonizzazione del 15 maggio. Terza testimonianza vedrà protagonista don Moreno Cattelan, missionario orionino originario di Bertipaglia di Maserà, ora operante in Ucraina, che si collegherà tramite Skype. Alle 19 si chiuderà con la preghiera, che sarà l’occasione di presentare MissiOfficina: «Questo gruppo – racconta Sandra Zemignan del Cmd – è formato da giovani rientrati dalla missione che stanno cercando di ripensare la loro esperienza e di valorizzarla all’interno dell’animazione missionaria». Nella preghiera ci sarà anche l’invio missionario in vista delle esperienze estive, tra le missioni diocesane e quelle delle famiglie religiose.

«La missione chiede di tornare a uscire»

L’animazione missionaria riparte dopo il Covid, con i primi incontri in presenza già agli archivi. «La missione richiede di tornare a uscire e incontrare le persone – spiega Sandra Zemignan – non si tratta solo di un moto di pensiero, ma di un atteggiamento costante che dobbiamo mantenere. Le relazioni in presenza sono la linfa e la bellezza della missione». La Festa della missione di domenica 22 è dunque un’altra decisiva tappa nel ritorno alla normalità.

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