Missioni. Un patrimonio da cui continuare ad attingere

Due appuntamenti storici animano questo mese di luglio: l’incontro di formazione dei fidei donum di Brasile ed Ecuador, con don Toniolo e don Voltan, e la mattinata di racconto, scambio e confronto per i missionari in vacanza in Italia. Ma non solo.

Missioni. Un patrimonio da cui continuare ad attingere

Sono due appuntamenti "storici", per il mondo missionario padovano, quelli che si svolgono in questo mese di luglio. Viaggiano tra formazione e condivisione, ascolto e confronto, fraternità e sostegno reciproco. E mettono in dialogo la terra di missione, qualsiasi essa sia, con la Chiesa di Padova. Perché – come ha sottolineato il vescovo Claudio nel docu-film prodotto dall’Ufficio diocesano di pastorale della missione, È la missione che fa la chiesa«la missione è il patrimonio dal quale possiamo attingere ancora per il nostro bisogno di parlare del Vangelo oggi».

A Roraima
Di questi due appuntamenti "storici" il primo è in corso mentre la Difesa va in stampa: sono i giorni di formazione e aggiornamento per i preti fidei donum di Brasile ed Ecuador. Si tengono fino al 16 luglio a Boa Vista, capitale dello stato di Roraima, in Amazzonia. Qui, a gennaio 2017, è iniziata la nuova missione che coinvolge le diocesi di Padova e Roraima. Fanno da “padroni di casa” don Lucio Nicoletto, don Benedetto Zampieri e don Giuseppe Cavallini. A loro si aggiungono, sempre dal Brasile, i missionari che operano a Duque de Caxias e quelli dell’Ecuador. Da qui, tra l’altro, proprio nei giorni scorsi è ripartita per l’Italia la famiglia di Massimo e Silvia Bano che, con i figli Giulio e Samuele, hanno vissuto nella parrocchia dell’Arbolito a Duran. 
Ai fidei donum di Brasile ed Ecuador viene proposta un'occasione di formazione e scambio con don Andrea Toniolo (docente alla Facoltà teologica del Triveneto), don Leopoldo Voltan (vicario per la pastorale) e don Gaetano Borgo, direttore del Centro missionario diocesano. «Questi incontri sono nati – spiega Angelo Zambon del Cmd – perché lo scambio tra chiese non sia solo operativo, ma anche a livello di pensiero e pastorale». In questo senso si inseriscono i contributi di don Toniolo, sul “Magistero di papa Francesco: evangelizzazione, inculturazione e riforma della chiesa”, e di don Voltan che parla della “Chiesa di Padova: sfide e cammini pastorali” alla luce del fascicolo La parrocchia, strumento per la consultazione. «Il cuore delle due proposte è la chiesa locale: quella dove operano quotidianamente i fidei donum e quella di Padova. Il dialogo non può che essere continuo».

A Padova
A questi giorni di formazione oltreoceano fa da "sponda" il tradizionale incontro estivo con i missionari e le missionarie – religiosi, preti e laici – che sono in Italia per un periodo di vacanza (ma anche quelli definitivamente rientrati). Si troveranno giovedì 19 luglio dalle 9.30 in seminario maggiore. «È un appuntamento molto atteso e sentito – racconta Claudia Guglielmi del Cmd – Certamente è un'occasione per vedersi tra missionari (sono poco meno di 700 quelli originari della diocesi di Padova), raccontarsi (ogni storia porta con sé una tale intensità...) e condividere la propria esperienza con la Chiesa di Padova, che è quella che li ha generati… al di là, nel caso siano religiosi e religiose, del carisma del loro istituto. Ma è anche un momento per respirare la diocesanità. Questo avviene grazie ad alcune presenze, come quella del vescovo, del vicario generale... Quest'anno è stato invitato don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, per far conoscere nel profondo questa realtà e per sottolineare il legame che ha con la diocesi». 
Centro missionario diocesano e Cuamm hanno in comune l’origine: sono entrambi stati “generati” dalla fondazione Opera San Francesco Saverio, voluta dal vescovo Girolamo Bortignon nel 1959, per «diffondere tra i fedeli lo spirito missionario e cattolico della chiesa (…) e curare la formazione religioso-culturale di giovani laici che, animati da spirito missionario, intendono offrire la proprio collaborazione specializzata a servizio delle missioni cattoliche».
Su questa scia, Centro missionario e Cuamm collaborano insieme: per i “Lunedì della missione”, ad esempio, ma anche su altri fronti. «Il raccordo tra il Cuamm e la diocesi di Padova – sottolinea don Dante Carraro nel docu-film È la missione che fa la chiesa – è quello di un padre, di una madre che ha nutrito l’idea che il “con” è l’esatto contrario del “per”, che l’ha coltivata in tanti giovani che partono, ha partorito questa realtà laicale missionaria dentro questo grembo che è il grembo della madre».

A Duque de Caxias
Facciamo un salto a settembre. Domenica 2 ci sarà il “passaggio di testimone” («don Ruggero Ruvoletto lo chiamava così», ricorda Angelo Zambon) tra la Chiesa di Padova – che dal 1981 ha operato con i propri fidei donum a Duque de Caxias, Rio de Janeiro – e quella locale. È in programma una celebrazione in Cattedrale, nel pomeriggio, a cui parteciperà anche il vescovo Claudio. «La chiesa locale, finora accompagnata dal clero di Padova – evidenziano Claudia Guglielmi e Angelo Zambon – continua la propria vita insieme al clero locale. È curioso che a Roraima, in Amazzonia, è avvenuto il contrario: sono stati i fidei donum padovani, a gennaio dello scorso anno, a “raccogliere il testimoni” dai missionari giunti nella diocesi da altre parti del Brasile».
«Obiettivo e meta principale nell’andare dentro a questo servizio bellissimo alle Chiese sorelle – sottolinea don Gaetano Borgo nel docu-film È la missione che fa la chiesa – le prendi per mano fin dall’inizio e diventi un dono con la tua fede e poi man mano nel tempo d’accorgi che tutto cresce, dai presbiteri ai laici, a una Chiesa che diventa una primavera, il seme caduto diventa germoglio e fiore».

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