Paralimpiadi, è il giorno del sorriso d’oro di Bebe Vio

A Tokyo primo squillo dalla scherma: per l'azzurra arriva la conferma del titolo del fioretto già conquistato a Rio 2016. Dal nuoto e dal triathlon arrivano altri due argenti e due bronzi; medagliere azzurro a quota 18

Paralimpiadi, è il giorno del sorriso d’oro di Bebe Vio

Una vittoria limpida, evidente, con un grande sorriso che corona un inseguimento lungo cinque anni, il tempo passato da una Paralimpiade, quella del debutto, ad un'altra, quella della consacrazione. Eccola, la medaglia d’oro di Beatrice “Bebe” Vio, la portabandiera azzurra, uno dei volti più conosciuti del movimento paralimpico italiano nel mondo. Arriva nella sua gara, quella del fioretto individuale categoria B, che già l’aveva vista trionfare a Rio 2016. 
La schermitrice veneta, numero uno del ranking mondiale, ha confermato il titolo paralimpico battendo in finale la cinese Jingjing Zhou con un perentorio 15-9. In precedenza Vio aveva vinto ai quarti contro la georgiana Irma Khetsuriani per 15-6, e in semifinale contro la russa Ludmila Vasileva per 15-4.
Tanta cautela e forse qualche paura alla vigilia, con la decisione di preservarsi e non gareggiare nella sciabola per arrivare in piena forma all’appuntamento di oggi: del resto, con l’annullamento di tutte le competizioni di scherma in carrozzina dell’ultimo anno e mezzo anche la preparazione atletica ha dovuto essere rivoluzionata. Ma alla prova della pedana, non ce n’è stato per nessuna: un torneo dominato dall’inizio alla fine e la gioia di mettersi al collo un altro oro paralimpico dopo quelli conquistati in Brasile cinque anni fa. 

Ad assistere al match dagli spalti la sottosegretaria allo Sport del Governo italiano, Valentina Vezzali e il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Presente al palazzetto anche la famiglia di Bebe, che al momento della vittoria è esplosa in una festosa esultanza, tra grida di gioia, applausi e lacrime di commozione. La schermitrice azzurra è subito corsa sotto la tribuna per festeggiare insieme ai genitori, al fratello e alla sorella, scoppiando in un pianto liberatorio e ricevendo i complimenti di Vezzali e Pancalli.  "Ci voleva Bebe per riportare l'oro alla scherma", dice Vezzali, ex campionessa olimpica di scherma. "Bebe ha vinto il suo secondo oro consecutivo e ora - aggiunge - può puntare a vincere il terzo alla prossima Paralimpiade per raggiungermi e poi provare a superarmi", dice riferendosi al suo palmares alle Olimpiadi. "Ha una grande carriera davanti a sé, ha due genitori fantastici, una grandissima determinazione e voglia di vivere. Quello che ci accomuna molto è che quando si mette una cosa in testa fa di tutto per raggiungerla e alla fine ci riesce".

Le medaglie dal nuoto e dal triathlon

Nella giornata impreziosita dall’oro di Bebe Vio, l’Italia coglie altre quattro medaglie che portano il totale fin qui ottenuto a 18 medaglie: 5 medaglie d’oro, 7 d’argento e 6 di bronzo. Due arrivano ancora dalla piscina, con un bellissimo e prezioso argento di Xenia Francesca Palazzo e il bronzo di Stefano Raimondi: con questi successi l’Italia del nuoto ha già superato, dopo appena 4 giornate del programma natatorio, il numero di medaglie complessivamente ottenuto a Rio 2016. E’ il segno di una progressione enorme del nuoto paralimpico, che si conferma a grandissimi livelli nel mondo.
Dopo l'oro nei 100 rana, Stefano Raimondi si regala e ci regala un'altra medaglia a questi Giochi: vale il bronzo la sua prova sui 100 metri stile libero di categoria S10. Il veronese nuota in 51.45, terminando alle spalle dell'ucraino Maksim Krypak (50.64) e dell'australiano Rowan Crothers (51.37). "Sono molto contento per questo bronzo - ha dichiarato Raimondi - durante la gara riuscivo a vedere dove si trovavano i miei avversari e vedendo il brasiliano davanti ho avuto paura di arrivare quarto come nella prima gara- Alla fine sono riuscito a trovare tutte le energie anche se negli ultimi 15 metri non ce la facevo più - ha ammesso il veneto - certo, un po' di rammarico c'è perché per pochi secondi non ho ottenuto l'argento ma va bene cosi, sono contento di questa medaglia".
Il secondo podio, per gli azzurri, porta la firma di Xenia Francesca Palazzo nei 200 individuali misti SM8. L'azzurra nuota in 2:47.86, giungendo dietro alla vincitrice della gara, la statunitense Jessica Long (2:41.49). Bronzo alla rappresentante della RPC Mariia Pavlova (2:48.63). Una prova di carattere e una soddisfazione enorme per l’atleta veronese che a fine gara abbraccia fra le lacrime di gioia proprio la Long, una delle più grandi nuotatrici di sempre, giunta alla sua 25esima medaglia alle Paralimpiadi, alla quarta vittoria consecutiva ai Giochi nei 200 misti (dopo il bronzo ad Atene 2004, per lei vittorie a Pechino, Londra, Rio e ora Tokyo).
Le altre due medaglie della quarta giornata dei Giochi arrivano dal triathlon: nella specialità che unisce ciclismo, nuoto e corsa, ci sono un argento e un bronzo. A conquistarle, all'Odaiba Marine Park, sono Veronica Yoko Plebani e Anna Barbaro con la sua guida Charlotte Bonina (argento nella PTVI femminile) e Veronica Yoko Plebani, bronzo nella PTS2 femminile.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)