Parla una catechista. Testimoni della gioia di sentirsi amati da Dio

«Il Signore uscì a seminare…»: la parabola del seminatore ci ha accompagnato lungo quest’anno di iniziazione cristiana, come comunità cristiana e come accompagnatori dei ragazzi preadolescenti nel Tempo della fraternità.

Parla una catechista. Testimoni della gioia di sentirsi amati da Dio

Il Signore semina con generosità nei cuori la sua Parola. Speriamo di riuscire a essere portatori di gioia, anzi della felicità di sentirsi amati da Dio e di poterlo annunciare e testimoniare. Una gioia che sia contagiosa, attraente come lo è l’amore di Dio per ognuno di noi.

Proprio perché il Tempo della fraternità porta questo nome, abbiamo puntato prima di tutto a creare un clima di amicizia, di appartenenza a una, se pur piccola, comunità di giovani inserita nella comunità parrocchiale. Programmare un incontro che riesca a essere coinvolgente e che stimoli la riflessione dei ragazzi su temi che toccano il loro vissuto non è sempre facile. Abbiamo cercato di non perdere di vista che i veri protagonisti dell’iniziazione cristiana sono loro, i ragazzi.

Per questo, a partire dalla Parola di Dio, avvalendoci della narrazione e di strumenti multimediali, abbiamo pensato delle attività che li coinvolgessero in piccoli gruppi, in modo da favorire il dialogo e l’ascolto reciproco. Al fine di aiutarli a interrogarsi sul senso e il valore del servizio abbiamo organizzato anche alcune uscite per conoscere le realtà di volontariato presenti in comunità.

Il tempo che abbiamo a disposizione per gli incontri è limitato, un’ora ritagliata tra i tanti impegni settimanali di questi ragazzi super impegnati, ma è un tempo prezioso che, al di là di delle attività che si possono proporre, speriamo sia un’opportunità per fare esperienza di un incontro vero con Gesù. Accompagnare questi ragazzi come catechisti è importante anche per noi, come coppia di sposi, per riscoprire e approfondire le ragioni della nostra fede.

Lavorare in equipe e confrontarsi con gli altri adulti accompagnatori dei ragazzi, come richiesto dal nuovo cammino di iniziazione cristiana, è stato stimolante anche se a volte faticoso. Le difficoltà però sono sempre occasione di crescita e ci aiutano a vivere l’umiltà. Anche quando le situazioni non corrispondono alle nostre aspettative, coltiviamo la speranza e ci affidiamo alla Chiesa, che come ci dice il nostro parroco è un grembo materno capace di generare nuovi figli alla fede.

Michela Contessi

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