Perché Maria è Madre della Chiesa? Maria, come madre di Cristo, è anche madre di tutto il Corpo di Cristo che è la Chiesa
Maria è madre della Chiesa non solo perché ha dato alla luce Gesù, ma anche perché, con il suo sì, ha dato inizio all'opera di salvezza che si realizza pienamente attraverso la Chiesa

Il titolo “Maria, Madre della Chiesa” è un’espressione ricca di significato teologico e spirituale che affonda le sue radici nella Scrittura, nella Tradizione e nel Magistero della Chiesa. Il titolo è stato ufficialmente proclamato da Papa Paolo VI il 21 novembre 1964, durante il Concilio Vaticano II, nella solenne conclusione della terza sessione, quando affermò: “Per gloria della Vergine e per nostra consolazione, proclamiamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei pastori”. Il titolo è stato poi inserito nel calendario liturgico romano da Papa Francesco nel 2018, stabilendo la memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa il lunedì dopo Pentecoste. Approfondiamo alcuni degli aspetti più significativi del titolo “Maria, Madre della Chiesa”, in particolare quelli legati alla Scrittura, alla teologia ecclesiale e al ruolo di Maria nella vita spirituale dei cristiani. Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 19, versetti 26-27, vediamo il momento culminante della passione di Gesù, quando, morente sulla croce, si rivolge a Maria e al discepolo amato: “Gesù, vedendo sua madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: ‘Donna, ecco tuo figlio!’ Poi disse al discepolo: ‘Ecco tua madre!’ E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé” (Gv 19,26-27). Questo momento è carico di significato teologico. Prima di morire, Gesù affida sua madre alla comunità cristiana, rappresentata dal discepolo amato. Non solo Maria diventa madre di Giovanni, ma, in un senso più profondo, essa diventa madre di tutti i discepoli di Cristo, cioè della Chiesa. Con questa parola, Gesù non solo provvede per la sua madre terrena, ma stabilisce anche un legame nuovo tra Maria e la comunità cristiana. Maria diventa madre spirituale di tutti i cristiani. Il gesto di Gesù esprime la realtà che Maria, come madre di Cristo, è anche madre di tutto il Corpo di Cristo che è la Chiesa. Questo legame spirituale e materno non è limitato al passato, ma continua ad avere valore nella vita della Chiesa di oggi, rendendo Maria una figura che intercede costantemente per i fedeli. Nel libro degli Atti degli Apostoli, al capitolo 1, versetto 14, ci viene narrato che, dopo l’ascensione di Gesù, gli apostoli si ritrovarono nel cenacolo per pregare e attendere la discesa dello Spirito Santo: “Tutti questi perseveravano unanimi nella preghiera, insieme con alcune donne, con Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui” (At 1,14). Questo versetto evidenzia la presenza di Maria tra i discepoli di Gesù nel periodo che precede la Pentecoste. Maria non è solo una figura che ha dato alla luce Gesù, ma è anche una figura di preghiera e di comunione con la Chiesa nascente. La sua presenza tra gli apostoli simboleggia il ruolo di Maria come madre della Chiesa, colei che non solo ha generato Cristo nella carne, ma che è ora unita spiritualmente alla Chiesa, partecipando con gli altri discepoli alla preghiera e all’attesa dello Spirito. Un altro aspetto fondamentale nella teologia mariana è la comprensione di Maria come la “Nuova Eva”. La tradizione cristiana ha sempre visto in Maria una figura che, attraverso il suo “sì” a Dio, annulla la disobbedienza di Eva, che aveva portato al peccato originale. In questo senso, Maria è spesso paragonata a Eva, ma in un contesto di redenzione: Eva è la madre dei viventi in senso fisico, ma attraverso il suo peccato ha portato la morte nel mondo. Maria è la madre dei viventi in senso spirituale, perché, con il suo “fiat” (sì) all’annuncio dell’angelo, ha dato il suo consenso affinché il Verbo di Dio si incarnasse, portando la salvezza all’umanità. Ireneo di Lione (II secolo) scrive: “La Vergine Maria… divenne causa di salvezza per se stessa e per l’intero genere umano, perché avendo dato il suo consenso a Dio, con la sua obbedienza divenne la causa della salvezza”. Maria, dunque, come nuova Eva, porta un rinnovamento del piano divino, accogliendo la salvezza e cooperando in maniera unica all’opera di redenzione portata dal suo Figlio. La teologia di Maria come Madre della Chiesa si radica nella comprensione che il Cristo totale è costituito dal Cristo capo e dal Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Come madre di Gesù, Maria è quindi madre di tutto il Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Questo è un concetto che molti padri della Chiesa, tra cui Sant’Agostino, hanno sviluppato. Maria è madre della Chiesa non solo perché ha dato alla luce Gesù, ma anche perché, con il suo sì, ha dato inizio all’opera di salvezza che si realizza pienamente attraverso la Chiesa. La maternità di Maria si estende così oltre il piano fisico a quello spirituale, comprendendo ogni singolo cristiano che è membro del Corpo di Cristo. La Chiesa considera Maria non solo come madre, ma anche come modello di fede, di obbedienza e di speranza. La sua totale disponibilità alla volontà di Dio e la sua adesione perfetta al progetto divino la rendono un modello di vita cristiana. Inoltre, il fatto che Maria sia la Madre della Chiesa implica che ogni cristiano può sentirsi personalmente accolto e amato da lei. Come una madre che si prende cura dei suoi figli, così Maria accoglie ciascun cristiano sotto la sua protezione e guida. Il titolo di “Madre della Chiesa” offre una visione teologica profonda del ruolo di Maria nella storia della salvezza. Non è solo una madre in senso biologico, ma è madre spirituale e guida della Chiesa, intercedendo per i suoi figli e invitandoli a vivere nella fede, nella speranza e nell’amore. La maternità di Maria, che si estende a tutta la Chiesa, è un segno di amore, di cura e di protezione per ogni cristiano.
Paolo Morocutti