Perdono di Assisi 2018. Fra Perry (Frati minori): “Distrugge i muri che dividono e allontanano”
Fra Michael A. Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, parla a conclusione delle celebrazioni per il Perdono di Assisi: "San Francesco ha abbracciato dei principi che sono per tutti i tempi: il rispetto per gli altri e per il creato, la fratellanza, l'accoglienza, la cura degli altri, la cordialità, la tenerezza, il modo di vedere gli altri come figli di Dio, immagine di Dio". È ancora: "La pratica della confessione è un gesto di umiltà in cui la persona si riconosce quello che veramente è davanti a Dio"
“Oggi più che mai, la festa del Perdono ci invita a impegnarci per la vita di tutti coloro che soffrono nel mondo. I politici attuali sono spinti dalla ricerca di un consenso e da un populismo che rischiano di condurre sempre di più questo mondo verso la chiusura in se stessi e l’egoismo. Il Signore, diversamente, ci spinge a ritornare alla fonte della nostra fede”. Fra Michael A. Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, ha appena concluso le celebrazioni per il Perdono di Assisi. “La politica della chiusura è provocata da ‘paure’ che non sono fondate su fatti reali, ma su interpretazioni spesso erronee che rischiano di generare isteria collettiva. Questa isteria – spiega – è un fenomeno indotto che provoca le persone e gli dà il permesso di trattare lo straniero o il diverso non più come persone umane, ma come animali o selvaggi”.
Come può essere ancora attuale una tradizione che ha più di 800 anni?
Primo perché il carisma francescano è basato sui valori evangelici, come la semplicità, l’umiltà, la verità, l’onestà di vita e di pensiero, la condivisione, il perdono. Il Vangelo è per sempre perché è Parola viva che illumina l’essere umano. Poi San Francesco ha abbracciato dei principi che sono per tutti i tempi: il rispetto per gli altri e per il creato, la fratellanza, l’accoglienza, la cura degli altri, la cordialità, la tenerezza, il modo di vedere gli altri come figli di Dio, immagine di Dio.
Nella nostra società sembra che il senso del peccato e la pratica della confessione siano sempre meno avvertiti. E allora perché tante persone sentono il desiderio di chiedere perdono?
Nel cuore umano sempre c’è bontà, sempre c’é un seme di amore e soprattutto c’è la coscienza che dice cosa è giusto e corretto fare o pensare e cosà è sbagliato, ingiusto, peccaminoso. A volte ci sono delle visioni in cui tutto è peccato. A volte, invece, che niente è peccato. Però sappiamo che il peccato è mancanza di amore verso Dio e verso le persone.
Allora ci sono tanti che percepiscono questa mancanza e cercano il perdono fiduciosi in Dio che è misericordia. La pratica della confessione è un gesto di umiltà in cui la persona si riconosce quello che veramente è davanti a Dio.
C’è chi accusa il Perdono di Assisi e appuntamenti del genere di essere soltanto il frutto di una religiosità popolare che non cambia la vita delle persone…
La Chiesa e Papa Francesco riconoscono dei segni di vera fede nelle devozioni popolari.
Tocca agli organizzatori fare in modo tale che quella religiosità o devozione indirizzi i praticanti alla verità di Dio e del Vangelo.
Riguardo il cambiamento di vita basta chiedere alle persone che hanno partecipato più volte e hanno sperimentato la grazia del perdono.
Chi sono i pellegrini che chiedono il Perdono?
Di solito sono persone che percorrono un cammino spirituale e hanno la voglia di crescere e maturare nella fede e nelle opere in cui si vive l’amore concretamente.
Ha qualche ricordo particolare legato al Perdono di Assisi?
Assisi è diventata un riferimento nel mondo per il dialogo interreligioso, per la preghiera per la pace, per la ricerca del perdono e riconciliazione. Di solito nella celebrazione del Perdono di Assisi le persone superano certe difficoltà di relazione interpersonale.
Ho visto più volte persone che si abbracciavano e chiedevano perdono vicendevolmente.
Oggi le persone hanno bisogno di questo perdono che diventa un ponte di avvicinamento e distrugge i muri che dividono e allontanano.