Sagra di Villa del Bosco. In festa per Maria
Lungo la strada che collega i colli al mare, più o meno a metà strada si staglia il campanile della parrocchiale di Villa del Bosco intitolata ai santi Rocco e Nicola anche se la Madonna del Carmine è ormai considerata la copatrona, festeggiata con la tradizionale sagra dal 6 al 16 luglio.
Lungo la Monselice mare che collega i colli alle spiagge, più o meno a metà strada, si staglia il campanile della parrocchiale di Villa del Bosco. È intitolata ai santi Rocco e Nicola, anche se la Madonna del Carmine è ormai considerata la copatrona, festeggiata con la tradizionale sagra dal 6 al 16 luglio.
L'influenza marina emerge dal menù dello stand gastronomico e, in particolare, nel piatto unico allo scoglio che, dicono gli estimatori, sia da non perdere. Dallo scorso anno la sagra ha una caratteristica che la differenzia dalle altre: la comunità ha deciso di non ospitare nessun gruppo musicale, ma proporre unicamente musica diffusa, per dedicare maggior tempo all'incontro e alla condivisione.
Non mancano la pesca di beneficenza e la lotteria, i cui numeri vincitori saranno estratti nel corso dell'ultima serata e i cui ricavi, insieme a quelli dello stand gastronomico, aiuteranno a sostenere le spese di manutenzione delle strutture parrocchiali. Il momento più significativo della festa, via via arricchito negli anni, è la processione che giovedì 12 luglio alle 21 partirà dal sagrato per procedere lungo la via principale e attraversare poi tutto il paese per un totale di 3 chilometri. La processione è frutto dell’impegno di un gruppo molto affiatato di circa 30 volontari che addobbano il percorso con fiaccole, candele e drappi, aiutati anche dalla generosità delle famiglie delle abitazioni che si affacciano lungo il percorso.
Don Mario Vallese, che ha acquisito la cura pastorale della parrocchia dallo scorso autunno insieme a quella di altre cinque comunità, è orgoglioso di aver trovato «comunità disponibili e persone molto collaborative che aiutano a porre le basi per quel cambiamento organizzativo che procederà nei prossimi mesi, ponendoci di fronte a sfide importanti». Villa del Bosco è, infatti, inserita nel “laboratorio pastorale” rappresentato dall'unità vicariale nata dopo la ridefinizione del vicariato di Pontelongo, che ora è unito a Piove di Sacco e Arzergrande. Un percorso pastorale importante che don Mario condivide anche con don Luigi Penazzo e don Tiziano Buscagin, entrambi in pensione e residenti rispettivamente a Correzzola e Villa del Bosco, di fondamentale supporto alla liturgia. «Il processo di cambiamento che ci ha indicato il vescovo è diverso dalla maggior parte delle altre unità pastorali che stanno lavorando con ampi coordinamenti. Nel nostro caso stiamo costruendo 12 piccoli gruppi locali costituiti da 4 a 6 persone, ciascuna delle quali con compiti precisi rispetto alle varie aree pastorali, tra le quali la carità, la liturgia e la pastorale. I gruppetti lavoreranno in stretta collaborazione con i parroci. Con i rappresentanti di ciascuno dei 12 piccoli organismi nascerà, in un secondo momento, il consiglio pastorale unitario, mentre per il momento rimarranno separati per ciascuna parrocchia i consigli per la gestione economica».