Sanremo, Nicola Della Maggiora: “Per tradurre Mengoni ci ho messo tutto il mio cuore”

Parla il Lis performer interprete di “Due vite”: “Sento la musica attraverso le vibrazioni e il testo mi ha fatto piangere. Come sordo e come omosessuale ho vissuto anche io due vite separate”

Sanremo, Nicola Della Maggiora: “Per tradurre Mengoni ci ho messo tutto il mio cuore”

È felice e pieno di emozione Nicola Della Maggiora, oggi uno tra i Lis performer più famosi d’Italia. Si è concesso solo poche ore di riposo prima di partire per Bruxelles dopo le cinque serate del Festival di Sanremo, che ha visto la vittoria di Marco Mengoni e del suo brano “Due vite”. Una vittoria anche sua, che quel brano lo ha interpretato meravigliosamente con la Lingua dei segni italiana. “Mi sono tuffato con tutto me stesso nel cuore di Marco – spiega a Redattore Sociale–. La sua esperienza è molto simile alla mia. Come sordo e come omosessuale ho vissuto anche io due vite separate. Leggendo il testo e ascoltando la sua musica, che sento nel corpo attraverso le vibrazioni, ho pianto. Per tradurre la canzone ci ho messo tutta la forza e tutto il cuore e ora desidero, sinceramente, conoscere Marco di persona”.

Alla 73esima edizione del Festival di Sanremo, l’artista, attore e poeta toscano è stato anche l’interprete di Will e di Izi nel duetto con Madame, che ha portato sul palco dell’Ariston “Via del Campo” di Fabrizio De Andrè. “È stata una bellissima esperienza collaborare con i performer e traduttori in Lis, sia sordi che udenti – racconta –. Anche se non sono mancati momenti di ansia e di tensione, si tratta di una squadra molto efficiente e soprattutto ci sono state molte cose positive, soprattutto supporto, risate e collaborazione”.

L’esperienza di Sanremo è per Nicola Della Maggiora un ulteriore tassello in un curriculum artistico a 360 gradi. Già protagonista dell’Eurovision 2022, ha all’attivo una lunga carriera cominciata già da giovanissimo nella compagnia teatrale fiorentina “Il David”. Si è dedicato poi ad altre forme artistiche come la poesia e il Visual Vernacular, una tecnica narrativa utilizzata dai performer sordi per raccontare le storie in stile "cinematografico". Attualmente lavora come direttore del dipartimento Academy dell’Istituto dei Sordi di Torino. E anche come tecnico informatico, docente di Lingua dei segni e social media manager. “Ora sto andando in Belgio per “Make it work”, un progetto europeo che abbiamo vinto come Istituto dei Sordi – precisa –. Nello specifico si tratta di una ricerca per capire la situazione lavorativa dai giovani sordi in Italia”. E per il futuro? "Il mio sogno è salire sul palco del Teatro Ariston per tradurre in Lis con i cantanti presenti. Fuorché sentire, noi sordi possiamo fare ogni cosa".

Antonella Patete

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)