Scienza e fede. Torino: “Avvolti” dalla Sindone, un mistero che affascina

Si è chiuso il 5 maggio, a Torino, “Avvolti”, un viaggio interdisciplinare fra spiritualità, scienza e storia che ha offerto un’occasione di studio e di conoscenza della Sindone. In una tenda appositamente allestita, i visitatori hanno potuto esplorare una riproduzione in scala reale della Sindone tramite un tavolo multimediale e una galleria di immagini. Il sindonologo Barberis: "È un mistero che affascina. Siamo nel 2025, fra qualche anno cammineremo anche su Marte; eppure, un pezzo di lino, apparentemente molto semplice con delle macchie e con un’impronta, tiene in scacco ancora la scienza”

Scienza e fede. Torino: “Avvolti” dalla Sindone, un mistero che affascina

Dal 28 aprile al 5 maggio, Piazza Castello, il cuore di Torino, ha ospitato “Avvolti”, un’esperienza immersiva che unisce storia, scienza, religione e spiritualità, concretizzandosi in una tenda interattiva nel centro della città. Al suo interno, i visitatori hanno potuto esplorare una riproduzione in scala reale della Sindone tramite un tavolo multimediale e una galleria di immagini. Per il 2025 non è stata prevista alcuna ostensione pubblica della Sindone, ma il custode, il card. Roberto Repole, ha scelto di proporre questa iniziativa, “Avvolti”, per offrire un’occasione di studio e conoscenza della Sindone nell’ambito dell’Anno giubilare. L’evento ha riscontrato un grande successo e i numeri registrati sono stati straordinari: alla mattina del 4 maggio, erano già 26.000 i visitatori che avevano partecipato all’esperienza della tenda di “Avvolti”, superando ogni previsione. “Un dato – ha commentato Mauro Gentile dell’ufficio stampa della diocesi di Torino – che testimonia l’alto interesse destato dall’iniziativa della Chiesa torinese per la festa della Sindone e il Giubileo della Speranza”.

Osservare e comprendere. Il 4 maggio, giorno della festa della Sindone, l’atmosfera ad “Avvolti” era particolarmente suggestiva, con numerosi visitatori provenienti da tutta Italia e non solo; sono state registrate presenze provenienti da diversi Paesi del Mondo. Tra i presenti, anche Bruno Barberis, rinomato sindonologo e matematico, presidente del Centro internazionale di Sindonologia. “Questa tensostruttura rappresenta una grande novità – ha spiegato Barberis – poiché per la prima volta offre la possibilità di interagire con un tavolo multimediale che riproduce la Sindone in scala 1:1″.

“Questo strumento ha consentito non solo di osservare l’immagine, ma anche di comprenderne più a fondo i significati, mettendo in evidenza la stretta connessione con le descrizioni evangeliche della Passione di Gesù, che portano a ritenere che la Sindone sia probabilmente il telo che ha avvolto Gesù nel sepolcro”.

La tenda della Sindone, infatti, ha offerto un’esperienza digitale innovativa, che ha permesso di esplorare il telo da vicino come mai prima d’ora.

“Volti nel Volto”. “Avvolti” è stato pensato per essere un’esperienza inclusiva, offrendo non solo una fruizione multimediale, ma anche multisensoriale. In una delle sale, si trovava un plastico, con parti in rilievo a più livelli corrispondenti all’impronta sindonica, che ha consentito alle persone con disabilità visiva di esplorare tattilmente la figura dell’Uomo della Sindone. L’ultima sala della Tenda, invece, ha ospitato la mostra virtuale “Volti nel Volto”, curata dalla Fondazione Carlo Acutis. Un filmato, proiettato su tre pareti della sala, ha presentato il risultato di un’innovativa ricerca digitale che sovrappone le immagini di cento dipinti del volto di Gesù. “Realizzato con l’Accademia Albertina di Belle Arti, il filmato svela come, attraverso i secoli, alcuni tratti distintivi del volto di Gesù siano rimasti costanti – spiega la Fondazione Carlo Acutis – questo percorso esplora la continuità iconografica che unisce opere di artisti come Leonardo e Bernini, ispirati dall’immagine della Sindone”.

Giovani e sindone. “Avvolti” rappresenta una novità assoluta, pensata per affrontare le sfide del nuovo millennio, un’immersione nei nuovi media digitali. Ma qual è il rapporto tra i giovani e la Sindone? “Sono convinto che eventi come questo possano davvero attrarre le nuove generazioni, ma non solo – afferma Barberis -, è affascinante per tutti pensare che ci sia un telo, un oggetto fra i più studiati al mondo, che molto probabilmente risale a duemila anni fa, anche se la scienza ne discute e ci sono opinioni più disparate a riguardo. Studiando ci si imbatte molto spesso in opinioni contrastanti a riguardo e forse proprio questo è uno dei tratti più affascinanti perché è un oggetto sul quale si discute ma che comunque, in modo innegabile, rimanda a quel personaggio storico, Gesù di Nazareth, e soprattutto alla sua passione, morte e resurrezione”.

Mistero che affascina. Barberis continua: “Ho avuto l’opportunità di parlare della Sindone in quasi tutti i continenti, ovunque ho incontrato persone che non solo ne avevano sentito parlare, ma che desideravano approfondirla. Ho trovato centri di studio e ricerca, non solo in Europa, ma anche in America, dal Nord al Sud. Questo dimostra che la Sindone è veramente un oggetto di fama mondiale, capace di attrarre tanto i credenti quanto i non credenti. Questi ultimi sono incuriositi da un telo su cui è visibile un’impronta che, a distanza di secoli, ancora non riusciamo a spiegare scientificamente”.

“È un mistero che affascina. Siamo nel 2025, fra qualche anno cammineremo anche su Marte; eppure, un pezzo di lino, apparentemente molto semplice con delle macchie e con un’impronta, tiene in scacco ancora la scienza”.

Eloisa Giannese

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Fonte: Sir