Scuola, luogo sicuro. Basso il numero dei contagi

Basso il numero dei contagi: dal 7 gennaio al 9 marzo gli studenti positivi sono stati 2.851 su 600 mila. Intanto i docenti si vaccinano, non senza difficoltà

Scuola, luogo sicuro. Basso il numero dei contagi

Dal 15 marzo 685 mila studenti veneti sono tornati dietro a un monitor. Eppure questa forzata chiusura è l’ennesimo smacco che la scuola subisce. Se per gli istituti superiori la situazione cambierà poco (è da novembre che fanno i conti con la Dad), per la primaria e la secondaria di primo grado, ma ancor più per le scuole dell’infanzia sarà un momento difficile. La scuola in tutte le sue componenti ha fatto di tutto per evitare la chiusura. Il numero dei contagi è sempre rimasto ben monitorato e sotto controllo. In un’intervista al Corriere del Veneto, l’assessore regionale Elena Donazzan, così riassume la situazione dei contagi nella scuola: «Dal 7 gennaio al 9 marzo, ultimo report disponibile, gli studenti positivi sono stati 2.851 su oltre 600 mila; i docenti 370 su 95 mila. Il 9 marzo gli studenti positivi erano 1.594, gli insegnanti 203». A fronte di questi numeri l’assessore Donazzan concludeva sostenendo che «la scuola è un luogo sicuro, dove le regole vengono rispettate». Ma come stanno le nostre scuole a livello sanitario (visto che questa è la vera emergenza di queste settimane)?

Dopo le fasi 1A e 1B, cioè la somministrazione a operatori e ospiti di strutture sanitarie e over 80, la fase 2 con soggetti estremamente vulnerabili con i vaccini Pfizer e Moderna, dal 20 febbraio è iniziata la fase 3 per i cosiddetti “lavori essenziali”: il personale scolastico e quello delle forze dell’ordine con il vaccino AstraZeneca. C’è stata quindi grande attesa per l’avvio delle vaccinazioni per il personale della scuola padovana, docente e non docente presso la fiera cittadina. La campagna vaccinale è iniziata con gli asili nido e le scuole dell’infanzia. E fin qui si è proceduto senza troppi inghippi. Si è passati poi ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con prenotazioni possibili sulla piattaforma apposita alla dicitura “Zerocoda” dal 26 febbraio: ma già dal giorno successivo è stata chiusa la possibilità di prenotarsi poiché sono intercorsi vari problemi organizzativi nella piattaforma, uno dei quali la mancata registrazione del codice fiscale di molti docenti della scuola pubblica presenti nel territorio e di tutti quelli delle scuole paritarie. «Mentre in altri territori hanno già vaccinato tutta la categoria del personale scolastico a Padova c’è stata incertezza – afferma padre Sebastiano De Boni, da dodici anni dirigente scolastico presso le scuole paritarie dei Rogazionisti all’Arcella e delegato provinciale Fidae – Il 12 marzo, dopo il blocco di alcuni giorni, è stata riaperta la piattaforma anche per il personale scolastico delle scuole paritarie che fino a quel giorno era stato escluso dalle prenotazioni: siamo quindi fiduciosi che il tutto proceda senza rallentamenti. È previsto che entro il mese di marzo tutto il personale scolastico sarà vaccinato».

È però recentemente risuonato sulla stampa nazionale e internazionale il problema del blocco di alcuni lotti di AstraZeneca che prolungherà probabilmente di un weekend la vaccinazione. Parole eloquenti le usa anche Mirco Cecchinato, presidente della Fism provinciale di Padova: «Di fatto il personale delle scuole dell’infanzia ha iniziato le vaccinazioni dal 13 marzo e, dopo una lunga trattativa con l’Ulss 6, in due settimane dovremmo vaccinare tutto il personale Fism. Siamo stati un po’ dimenticati. Purtroppo non si sono rispettate le indicazioni sulle priorità nel calendario vaccinale».

A proposito delle difficoltà iniziali, emblematiche le parole di Nereo Tiso, docente al Calvi di Padova: «Di molti di noi, sin dai primi giorni dopo l’avvio delle prenotazioni, non è stato riconosciuto il codice fiscale e quindi respinta la richiesta. Dopo le immediate proteste, si è arrivati a capire, forse, il problema: i vaccini erano previsti per gli under 55 e non per gli altri. Quindi, un numero considerevole di docenti e di personale è stato lasciato in attesa. Dopo lo sblocco del 12 marzo finalmente è stata possibile la prenotazione dei vaccini per i professori. Il mio turno è domenica 21 marzo. Senza panico, con fiducia e speranza».

Ciò che sembrava facile e ben programmabile non lo è stato: a partire dal sapere a chi competesse fare cosa. Alle difficoltà “pratiche” si sono aggiunte quelle burocratiche legate alla privacy che hanno messo a dura prova le segreterie delle scuole, già appesantite dalla gestione della didattica mista.

Paritarie

Il Veneto fa sentire la sua voce a sostegno delle scuole paritarie e della formazione professionale. Nel recente incontro con il neo-ministro Bianchi, l’assessore Donazzan ha posto il problema del crollo delle iscrizioni, soprattutto nelle scuole d’infanzia, segno di una crisi economica che colpisce le famiglie. E, ha ribadito la necessità di risorse per rendere effettiva la parità. Inoltre ha sottolineato la necessità di un lavoro sulla verticalità della filiera formativa: dalla formazione professionale, dove il Veneto dà risposta a 20 mila ragazzi in piena gratuità, con piena parità tra statale e paritario, fino agli istituti tecnici superiori.

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