Umanità e tecnologia. Don Marco Cagol: "Va preservata la libertà di scelta"

La coscienza umana è il luogo delle scelte ed è ciò che distingue l’uomo da tutte le altre creature. La riflessione del consulente ecclesiastico don Marco Cagol che interviene sabato 23 marzo all'incontro dell'Ucid sui diritti inalienabili della persona di fronte alla tecnologia.

Umanità e tecnologia. Don Marco Cagol: "Va preservata la libertà di scelta"

«Il tema della condizione tecno-umana nella vita quotidiana è molto presente nel terzo capitolo della Laudato si’, con particolare attenzione all’impatto della tecnologia rispetto alle finalità della vita umana – riflette don Marco Cagol, consulente ecclesiastico dell’Ucid Padova – Va preservata la capacità di mantenere nella coscienza la facoltà di scelta, la propria liberta morale, per non permettere che la tecnologia, e ciò che essa veicola, si sostituiscano a ciò che è proprio dell’uomo, cioè alla capacità di scegliere in base a finalità pienamente umane e non riduttive, o semplicemente schiacciate sui bisogni o sul desiderio di dominio. Tenere libera la coscienza umana che è luogo delle scelte, è ciò che ci distingue tra tutte le creature. Se una tecnologia che orienta o che spinge si sostituisce a questa capacità, l’uomo perde il suo nucleo caratterizzante».

Come guidare i giovani nativi digitali in questo discernimento? «La famiglia, la scuola e la chiesa devono essere capaci di mostrare ai giovani la differenza sostanziale tra l’essere umano e le sue appendici tecnologiche. Può essere utile invitarli a fare esperienza di assenza di tecnologia, a cercare il silenzio, anche dalla tecnologia, per ascoltare ciò che hanno dentro e non solo quello che arriva da fuori. Credo che questo sia l’elemento decisivo dell’educazione che possa aiutare i nativi digitali a distinguersi come essere umani».

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