Zaki, le sue sagome al Festival di Sanremo? Amadeus: “Proposta nobile”
Si fa strada l’ipotesi che le poltrone della platea dell’Ariston, vuote in linea con le normative anti-contagio, siano riempite dalle sagome, ormai diffusissime, dello studente egiziano in carcere da un anno. Costantini (illustratore): “Sarebbe una presa di posizione molto forte da parte dello Stato”
“Sarebbe bellissimo. Ora dobbiamo aspettare e capire se davvero possono accettare la proposta di Riccardo. La Rai è la televisione di Stato: si tratterebbe di una presa di posizione molto forte contro l’Egitto”. Gianluca Costantini, illustratore ravennate commenta così la possibilità che le poltrone della platea del Teatro Ariston di Sanremo possano essere occupate dalle sagome, da lui ideate, di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato un anno fa al Cairo e, ancora oggi, detenuto nel carcere di Tora. L’idea è partita da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, che su Twitter ha scritto: “Data l'assenza di pubblico, sarebbe possibile riempire alcune poltrone con le sagome di Patrick Zaki?”. Una sorta di provocazione, avanzata con ben presente la possibilità che cadesse nel vuoto. È arrivata, invece, la risposta di Riccardo Laganà, consigliere di amministrazione Rai. In un primo tweet ha scritto: “Caro Riccardo Noury, faccio mia la tua idea. Proponiamola, con forza, tutti insieme!”, in un secondo ha aggiunto: “In questo Sanremo 2021, sicuramente diverso dagli anni scorsi, abbiamo il dovere di sfruttare quel palcoscenico anche per amplificare temi che mai devono cessare di esser ricordati e approfonditi dal servizio pubblico Rai”, con la specifica dei due hashtag #PatrickZakiFree #veritaperGiulioRegeni. Un’apertura, la sua, a cui ha fatto seguito quella di Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai: “La platea del Festival di Sanremo2021 con le sagome di Patrick Zaki. Mi pare una bella proposta. Speriamo la facciano propria la Rai, Amadeus e Fiorello”. Un ulteriore tassello l’ha messo Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival che, in conferenza stampa, ha dichiarato: “Abbiamo una serie di proposte, nobili come questa. Strada facendo capiremo meglio cosa fare. Per ora lasciateci considerare una platea vuota e poi vediamo, avvicinandoci all’inizio di Sanremo, se quella platea deve rimanere vuota per cinque sere o se può essere
Costantini, oltre alla sagoma, ha realizzato molte illustrazioni per raccontare l’anno senza lo studente dell’Alma Mater: suo è l’abbraccio di Zaki alle Due Torri pubblicato lo scorso 7 febbraio, sue le illustrazioni animate che disegnano le lettere che lo studente invia dal carcere, suo il volto sorridente di Patrick che riempie l’enorme manifesto che oggi campeggia sotto le Due Torri, dopo essere stato esposto anche in Piazza Maggiore, a fianco di Palazzo D’Accursio, sede del consiglio comunale, che a tutt’oggi espone due cartelli: Patrick Zaki libero e Verità per Giulio Regeni. “Quando insieme con l’Università di Bologna ideai la sagome di Patrick, avrebbe dovuto essere usata solo per quell’evento specifico – ricorda Costantini –. Poi le cose, per fortuna, ci sono sfuggite di mano: adesso la sagoma di Zaki è di tutti. Era questa estate ai festival letterari, è sui balconi, nelle scuole, nelle vetrine dei negozi, negli studi dentistici, nelle trasmissioni televisive, nei consigli comunali, nelle aule studio (come Salaborsa Popup, un’aula studio temporanea dedicata proprio allo studente realizzata dentro Palazzo Re Enzo, cuore di Bologna, ndr). ‘Una sedia per Zaki’ non è una campagna studiata ad hoc, bensì spontanea, definitivamente esplosa in questo periodo, anniversario del suo arresto. Ormai abbiamo perso i conti, non sappiamo più quante sagome ci siano sparse nel mondo”.
Costantini ha realizzato anche un’illustrazione per Ahmed Samir Abdelhay Ali, lo studente egiziano studente del master all’Università Centrale Europea di Vienna, interrogato all’aeroporto di Sharm El Sheikh e arrestato al Cairo lo scorso 1 febbraio. Contro di lui, nessuna accusa. “Non ci sono accuse contro Ahmed, e chiedo il suo rilascio immediato e il suo ritorno sicuro alla sua famiglia e ai suoi studi”, ha scritto Michael Ignatieff, rettore e presidente della Central European University. “Ho l’impressione che nella società austriaca non ci sia una mobilitazione come la nostra. Il rettore ha scritto una lettera, ma non ci sono state altre prese di posizione. Noi dobbiamo lottare anche per lui, continuare a dimostrare l’unicità e la potenza della battaglia che stiamo portando avanti”.
Anche l’illustratore si aggiunge al coro di voci che chiedono la cittadinanza italiana per Zaki: “Potrebbe essere una strada, ma temo che il governo egiziano non ne terrebbe conto. Ma sarebbe fondamentale quando sarà finalmente libero, libero anche di tornare a studiare qui”.
Ambra Notari