Zanardi e Dallara lanciano la “handbike veramente da corsa”
La partnership tra l'atleta e l'azienda automobilistica emiliana ha portato alla realizzazione del primo esemplare “tutt'altro che definitivo”. Obiettivo: “realizzare un modello unico come ergonomia, dimensioni, versatilità, caratteristiche strutturali, peso e prezzo”. Sarà pronto a gennaio
ROMA – "Ebbene sì, dopo un pezzo di strada molto personale fatto con gli amici di Dallara, abbiamo ultimato la realizzazione di una nuova handbike. Sarà un mezzo rivoluzionario per i tanti atleti paralimpici”: così Alex Zanardi annuncia con orgoglio su Facebook l'impresa compiuta con l'azienda automobilistica emiliana per lanciare sul mercato, nei prossimi mesi, un nuovo modello di handbike. La notizia è stata pubblicata su Obiettivo3 , il sito del progetto, ideato da Zanardi stesso all'indomani delle Paralimpiadi del 2016, con lo scopo di diffondere e facilitare la pratica sportiva tra le persone con disabilità.
L'idea è nata “guardandomi attorno e osservando i tanti artigiani che lavorano con grande impegno e professionalità ma che, non avendo a disposizione determinate conoscenze o risorse tecnologiche, sfruttano solo parzialmente i vantaggi derivanti dall’uso dei materiali di nuova generazione come la fibra di carbonio – spiega Zanardi - Da anni lavoro con i tecnici di Dallara, e la passione comune ci ha portato a costruire rapporti di sana amicizia. Tante delle soddisfazioni che ho raccolto in ambito sportivo si legano fortemente agli sforzi fatti assieme ed è un vero privilegio iniziare questo nuovo progetto assieme. Dallara metterà a disposizione tecnologie uniche, visto che sono leader mondiale nella progettazione e lavorazione di materiali compositi”.
L'obiettivo è “realizzare un modello unico come ergonomia, dimensioni, versatilità, caratteristiche strutturali, peso e anche contenimento del prezzo – aggiunge Zanardi nell'intervista pubblicata su Obiettivo3 - La 'concorrenza' ha operato scelte tecniche in relazione a conoscenze parziali dei materiali, che implicano risultati tutt’altro che perfetti e costi molto alti. Non vuole essere una critica verso chi opera in questo settore; però sono convinto che i sistemi di calcolo della Dallara affinati nel progettare auto di Formula1 vincenti, o vetture come le Indycar che superano i 400 km/h a Indianapolis, permetteranno di introdurre soluzioni e semplificare problemi, dando una svolta al settore del ciclismo paralimpico. Ci siamo dati l’obiettivo di mettere sul mercato un mezzo veramente 'da corsa' ad un prezzo possibilmente inferiore rispetto a quello della maggioranza dei costruttori posizionati sul mercato”.
Per quanto riguarda la tempistica, intanto il prototipo è pronto. “È un mezzo 'laboratorio', tutt’altro che definitivo soprattutto per quello che riguarda la forcella, ma che servirà per tutti i primi collaudi. Ringrazio Pierino Dainese, il cui feedback è stato fondamentale per evitare errori basilari dal primo momento. Per i primi test, inoltre, aggiungeremo l’esperienza di un paio di compagni della nazionale, gente che ha vinto tanto e che può dirci cosa serva davvero per le sfide future. Anche se la produzione è di fatto già partita, prudenzialmente direi che per gennaio 2020 saremo in grado di consegnare i mezzi a chi ne farà richiesta. Magari direttamente a Varano Dè Melegari, dove Dallara aprirà uno spazio dedicato per assemblaggio e assistenza, proprio al fianco dei reparti nei quali vengono prodotte le loro auto da corsa”.