A Cosenza una sartoria sociale per le donne vittime di violenza

Una sartoria sociale che guarda con attenzione alle donne vittime di violenza. Un segno che parte dal territorio e che vuole essere un monito per tutta la comunità. “Mettiamoci un punto”. Ha questo nome la sartoria sociale nata a Santa Domenica Talao (Cs), nell’alto Tirreno cosentino, grazie all’impegno di Coordinamento donne Acli Calabria, Acli colf, Fap Calabria e Fap provinciale

A Cosenza una sartoria sociale per le donne vittime di violenza

Una sartoria sociale che guarda con attenzione alle donne vittime di violenza. Un segno che parte dal territorio e che vuole essere un monito per tutta la comunità. “Mettiamoci un punto”. Ha questo nome la sartoria sociale nata a Santa Domenica Talao (Cs), nell’alto Tirreno cosentino, grazie all’impegno di Coordinamento donne Acli Calabria, Acli colf, Fap Calabria e Fap provinciale. “La sartoria nasce con l’obiettivo di generare un ricavato che ci consenta di aiutare donne vittime di violenza”, dice al Sir Santina Bruno, responsabile regionale del Coordinamento Donne Acli Calabria. “Nei locali dove abbiamo inaugurato la sartoria, che ci sono stati concessi in comodato dall’amministrazione comunale, operano dodici volontarie che hanno dato la loro disponibilità per la realizzazione di bomboniere solidali, fatte interamente a mano, il cui ricavato andrà a favore delle donne vittime”.
Un titolo nome significativo, quello dato alla sartoria. “Il ‘punto’ che vogliamo mettere non è la sutura sartoriale di uno strappo, ma, per le donne che hanno subito forme di violenza, la chiusura di un periodo negativo e l’inizio di un percorso fatto di rivalsa e nuove opportunità, per iniziare da capo”.
La sartoria sociale diventa così un tassello che va a impreziosire il progetto regionale Sunflower portato avanti dalle Acli, che si occupa delle donne vittime di violenza attraverso il loro accompagnamento in un servizio di supporto psicologico e legale gratuito.
Oltre a ciò, le volontarie “faranno, con dei corsi di formazione, anche lavori di cucito, di ricamo e dell’uncinetto, un’arte che potrà essere insegnata anche a quelle donne in difficoltà che vorranno entrare a far parte della sartoria”. Così, “il cucito diventa e diventerà sempre di più, una metafora della costruzione di un nuovo percorso, che si realizza attraverso l’apprendimento di una nobile professione dalle radici antiche, la quale, a tutti gli effetti, sarà un fattore di valorizzazione della persona a 360°, senza nessuna preclusione”.
In occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, le volontarie hanno realizzato ancora una volta a mano delle borse, il ricavato della cui vendita andrà ancora una volta a favore delle donne vittime di violenza e di soprusi.
Un’iniziativa che parte da Santa Domenica Talao e che vede coinvolto tutto il territorio, in costante interlocuzione con le istituzioni e gli altri agenti sociali. “Abbiamo un catalogo contenente i prototipi delle bomboniere, con l’indicazione di un minimo di contributo – spiega Bruno -. Il ricavato, che termina in un fondo, viene poi distribuito alle donne vittime che ci vengono segnalate, in rete, con i servizi sociali, le parrocchie, le associazioni che sono sul territorio. Così le raggiungiamo e diamo loro il nostro supporto. Questa è la nostra missione ed ha come fulcro la tutela delle donne maltrattate che devono avere il diritto a una vita degna e luminosa”.

Fabio Mandato

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Fonte: Sir