Anziani non autosufficienti, c’è il decreto del Governo. I sindacati: “Bene, ma servono più risorse”

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane”, che attua la legge delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Ecco cosa prevede. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: “Attendiamo di valutare nel dettaglio il testo del decreto e di discuterlo con Governo, in sede parlamentare e con Regioni e Anci, ma non sono accettabili annunci e promesse sui finanziamenti”

Anziani non autosufficienti, c’è il decreto del Governo. I sindacati: “Bene, ma servono più risorse”

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo concernente “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane”, un decreto che attua la legge delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti.
E’ stato il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, ad affermare in conferenza stampa che il Cdm “ha approvato un provvedimento molto importante e atteso che riguarda gli anziani, nell’esercizio di una delega di una legge che il Parlamento ha approvato qualche mese fa praticamente all’unanimità”.
Mantovano ha aggiunto che “dopo il varo della delega, è stato costituito un gruppo di lavoro tra le varie amministrazioni interessate, lavoro, salute e presidenza in particolare, e l’esito di questo lavoro è stato uno schema di decreto legislativo approvato in via preliminare che andrà ora all’esame del Parlamento”.

Più tutele per gli anziani, soprattutto i più fragili e soli, attraverso la riqualificazione dei servizi a loro dedicati e l'introduzione di una nuova prestazione universale sperimentale per le persone non autosufficienti che potrà valere anche il 200% in più dell'attuale indennità di accompagnamento, arrivando a circa 1.530 euro.
Dunque, con una dote di oltre 1 miliardo di euro in due anni (come annunciato ieri dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni), è arrivata oggi sul tavolo del consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che dà attuazione alla legge 23 marzo 2023, n. 33.
Il via al testo è arrivato a pochi giorni dalla scadenza del 31 gennaio 2024 fissata dalla legge delega, con l'obiettivo di giungere all'approvazione definitiva nel primo trimestre dell'anno, così come richiesto dal Pnrr, visto che la riforma rientra proprio nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Con la riforma viene introdotto il Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa), una modalità organizzativa per il governo e la realizzazione congiunta di tutte le misure a titolarità pubblica (Stato, Regioni e Comuni) dedicate all’assistenza degli anziani non autosufficienti. Il braccio operativo dello Snaa è il Cipa, Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana.

Uno dei pilastri della riforma dovrebbe essere la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti. La legge delega prevede due linee di sviluppo: l’individuazione completa dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) per gli anziani non autosufficienti e la loro armonizzazione con i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie (Lea).

Il decreto

Il decreto attuativo sarà uno solo e sarà articolato in tre sezioni. Con la prima parte dovrebbe essere definita una governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi a favore dell'invecchiamento attivo e dell'inclusione sociale. Tra le misure, è prevista la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane (senior cohousing) e di coabitazione intergenerazionale, in particolare con i giovani in condizioni svantaggiate (cohousing intergenerazionale), da realizzare nell'ambito di case, case-famiglia, gruppi famiglia, gruppi appartamento e condomini solidali, aperti a familiari, volontari e prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi.

La seconda parte del provvedimento si occupa, invece, della presa in carico delle persone anziane, attraverso la semplificazione e l'aggiornamento delle procedure di valutazione. In particolare, sarà effettuata in una sede unica, mediante i “punti unici di accesso” (Pua), la valutazione multidimensionale finalizzata a definire un Progetto assistenziale individualizzato (Pai), che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana. Lo schema di decreto rafforza poi il ruolo degli Ambiti territoriali sociali e prevede l'integrazione degli istituti dell'assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad), così da favorire la domiciliarità delle cure ed evitare inutili ospedalizzazioni o ricoveri in Rsa.

La terza sezione del decreto legislativo dà attuazione all'articolo 5 della legge delega, varando in via sperimentale una “prestazione universale” che, a scelta del beneficiario, consentirà alle persone non autosufficienti più deboli economicamente di fruire sia di un'indennità economica, sia di un contributo per sostenere il costo dei servizi di assistenza domiciliare. La nuova prestazione, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale, assorbirà l'attuale indennità di accompagnamento e le altre misure per il sostegno della domiciliarità, arrivando a valere – come detto - fino al 200% in più dell'accompagnamento. In particolare la prestazione universale per il 2025 e il 2026 sarà composta da una quota fissa monetaria (531,76) e da una quota integrativa definita “assegno di assistenza” per l'acquisto di servizi. I primi destinatari saranno anziani con almeno 80 anni di età in condizioni molto gravi e con un Isee non superiore 6 mila euro.

Tra le altre cose, il decreto prevede anche uno stanziamento di 5 milioni di euro per l’attuazione di misure volte a favorire il turismo del benessere e il turismo lento per gli over 65. La norma promuove la stipula di convenzioni tra le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e le strutture ricettive, termali, balneari, agrituristiche e i parchi tematici per assicurare, a prezzi vantaggiosi, la fruizione delle mete turistiche alle persone anziane. Il decreto promuove anche l’adozione di misure atte a garantire l’accessibilità turistico-culturale negli istituti e nei luoghi della cultura delle persone anziane e, in genere, di quelle non autosufficienti.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: “Finalmente presentato il primo decreto. Ma servono più risorse”

“Finalmente il Governo ha presentato il primo Decreto Legislativo di attuazione della legge 33 ‘Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane’. Ora si avvia l’iter che prevede l’Intesa in Conferenza Unificata (Regioni e Comuni) e il parere del Parlamento. Questo può essere un primo passo, indispensabile per iniziare a costruire risposte certe a milioni di persone anziane e alle loro famiglie, che affrontano quotidianamente grandi disagi, sofferenze e rischi di impoverimento, e per affermare i diritti, la dignità, il valore della persona in ogni fase della vita, come vuole la nostra Costituzione”. E’ quanto dichiarano i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil al termine della riunione di oggi del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno, tra le altre cose, anche i decreti attuativi della legge sull'assistenza alla terza età.

“Attendiamo di valutare nel dettaglio il testo del decreto e di discuterlo con il Governo e in sede parlamentare e con Regioni e Anci, ma certo non sono accettabili annunci e promesse sui finanziamenti per attuare la legge – affermano i sindacati -. Occorre individuare un percorso certo che accompagni i decreti attuativi, per un progressivo e consistente incremento dei fondi, sociali e sanitario, per la non autosufficienza. Sappiamo bene che per fronteggiare seriamente l’invecchiamento della popolazione è fondamentale aumentare anche le risorse: le attuali non sono assolutamente proporzionate ai bisogni. Milioni di persone non possono più aspettare”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)