Chilometro zero. Un cammino che unisce, per la vita

Gioele aveva deciso di fare la proposta di matrimonio a Federica, che ha conosciuto in chiesa e che frequenta da tre anni, prima di lasciare la Sicilia. Ha messo l’anello ben nascosto nello zaino ed è partito.

Chilometro zero. Un cammino che unisce, per la vita

“Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi”.

Sono le parole dello scrittore, drammaturgo e medico austriaco Arthur Schnizler (1862-1931) ad accompagnare su Instagram, in una sorta di “ossimoro social”, l’immagine del traguardo: la stele del chilometro zero.

Domenica 11 dicembre a Lisbona non è ancora sorto il sole. Il termometro segna 17 gradi. Cinque in più di quelli che hanno lasciato quando sono partiti da casa loro, a Messina. Un rapido controllo allo zaino per vedere se è tutto a posto, il doppio nodo ai lacci delle scarpe, una sistemata alla giacca a vento e si parte. Quello che hanno davanti a loro Federica Briguglio, ballerina 23enne e Gioele Smeraldi, che di anni ne ha 26 e che fa il cuoco in una pizzeria, è un cammino tutto nuovo. Per lei è la prima volta. Per Gioele, che il Cammino lo ha già fatto l’anno prima, è la prima volta insieme a Federica.

“659 km fino a Santiago di Compostela – scrive Federica sul suo profilo Ig – 25 giorni camminando, ogni giorno a contatto con la natura e con me stessa. Il cammino di Santiago non è una ‘passeggiata’ come può sembrare. Durante i primi chilometri è tutto semplice, ti diverti, ti godi il panorama, respiri aria fresca e cammini pensando di poter raggiungere tranquillamente qualsiasi meta. Più vai avanti più, però, le gambe si fanno pesanti, i piedi soffrono e la concentrazione se ne va”. E arrivano gli inevitabili imprevisti. I due giovani messinesi arrivano fino a Coimbra e poi si vedono costretti a cambiare percorso perché “era tutto chiuso”. Decidono quindi di arrivare fino a Leòn e poi di proseguire lungo il Cammino francese fino a Compostela. Si ritrovano a percorrere, scarpe in mano, tratti di strada completamente allagati dalle forti piogge, che hanno imparato a conoscere, avvolti e protetti dai loro poncho. Ed hanno fatto i conti con il forte vento che ti porta via, come racconta l’iconico monumento al pellegrino dell’Alto de San Roque (1.270 metri di altitudine), opera dello scultore galiziano José Marìa Acuña, collocata nel 1993 nella Pedrafita do Cebreiro (Lugo).

Il Natale Federica e Gioele lo trascorrono a Ponferrada, mentre la fine dell’anno la festeggiano a Palas de Rei, comune galiziano che dista circa 67 chilometri da Santiago. Qui si uniscono ad altri pellegrini per il cenone di San Silvestro a base di pasta all’amatriciana cucinata nell’ostello comunale. Non aspettano la mezzanotte per alzare in alto i calici e mangiare la tradizionale uva, ma si salutano alle dieci e mezza. Il 2023, infatti, si sarebbe aperto per loro alle prime luci dell’alba, con una tappa di 30 chilometri, sotto la pioggia.

Poco prima di rimettersi lo zaino in spalla, Federica immortala su Ig il sole che sorge e scrive: “All’alba di un nuovo anno mi auguro esattamente tutto ciò che, fortunatamente, ho già. Persone meravigliose accanto, amore, salute, spensieratezza e libertà. Sogni nel cassetto e obiettivi da realizzare. Forza e coraggio per affrontare le inevitabili difficoltà. Braccia aperte per accogliere ogni cambiamento, mani rivolte sempre verso il prossimo e cuore in pace, consapevole che tutto sia perfetto così com’è”.

A Santiago Federica e Gioele arrivano martedì 3 gennaio. La gioia di essere finalmente arrivati davanti alla cattedrale in piazza dell’Obradoiro toglie ai due giovani il respiro. Ma questa non sarà l’unica cosa a togliere il fiato a Federica e Gioele.

“3 gennaio 2023 – scrive Federica su Ig –. Un giorno che senza dubbio non dimenticherò mai”.

“Ero tranquilla, stavo girando un video della cattedrale di Santiago – racconta la ragazza – e quando mi sono girata e l’ho visto con l’anello. Si è inginocchiato e mi ha chiesto di sposarlo”. L’emozione e la gioia sono così grandi che Federica scoppia a piangere. Un pianto a dirotto che le impedisce di rispondere con il fatidico “sì, lo voglio”. “È stato un sogno”, aggiunge. Un lungo abbraccio e un bacio. Poi Gioele infila l’anello al dito di Federica. Una scena che non è passata inosservata agli altri pellegrini presenti in piazza, che – visibilmente commossi – si sono subito uniti ai festeggiamenti.

Gioele aveva deciso di fare la proposta di matrimonio a Federica, che ha conosciuto in chiesa e che frequenta da tre anni, prima di lasciare la Sicilia. Ha messo l’anello ben nascosto nello zaino ed è partito. “Durante il viaggio – racconta Gioele al quotidiano online “La voz di Galicia” – ho compreso ancora di più il significato che per me aveva quell’anello. Mi è rimasta la libertà che il Cammino ti dà. E, facendolo insieme, mi sono sentito ugualmente libero”.

“In questi giorni di Cammino – scrive Federica su Ig – ho iniziato a dare valore ad ogni cosa, ho ringraziato il sole per avermi riscaldata e il vento per avermi rinfrescata. Mi sono lasciata bagnare dalla pioggia, senza volermi proteggere o riparare. Ho visto gli alberi danzare con il vento e li ho abbracciati per sentire la loro potenza. Mi sono spogliata di ogni sofferenza, peso e dolore che, consapevolmente o meno, mi portavo sulle spalle e mi sono rivestita di speranza e amore. Mi sono sentita debole, dolorante e stanca. Mi sono sentita fragile, ma anche tanto forte. Mi sono presa cura di me e ho ringraziato ogni piccola parte del mio corpo. Ho rinforzato i miei muscoli, ma soprattutto la mia mente, a resistere al dolore, a non mollare. Ho condiviso con persone straordinarie giorni che non dimenticherò mai. Abbiamo brindato, riso e ci siamo incoraggiati a vicenda. Però Gioele, senza te niente sarebbe stato lo stesso. Mi hai sostenuta, incoraggiata e hai creduto in me, quando io non riuscivo a farlo. Hai visto la forza nella mia fragilità e ti sei preso cura di me, sempre. 25 giorni, 24 ore su 24, unendo le nostre anime ogni giorno di più. Ci siamo completati, ci siamo spronati, ci siamo amati. Grazie”.

Dopo l’arrivo a Santiago, i due giovani sono ripartiti insieme, zaino in spalla, alla volta di Finisterre.

Federica e Gioele hanno concluso il cammino raggiungendo la stele del chilometro zero. E dal chilometro zero hanno iniziato il loro nuovo cammino.

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Fonte: Sir