Dispersione scolastica, cresce la "community" dei giovani tutor volontari

Save the Children rilancia il progetto nazionale "Volontari per l’Educazione" per gli scolastici 2021-22 e 2022-23 con accordo siglato oggi con la conferenza dei rettori. Nella prima fase beneficiari 1.500 studenti a rischio tra 9 e 16 anni, ad oggi più di 2.700 volontari, in gran parte studenti universitari. Offrono supporto allo studio a distanza, in modo individuale o per piccoli gruppi

Dispersione scolastica, cresce la "community" dei giovani tutor volontari

Dopo una prima fase sperimentale, Save the Children, in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) rilancia il programma "Volontari per l’educazione" contro la dispersione scolastica, oggi, in un evento dedicato al Politecnico di Milano. Sono già 2.700 le adesioni di tutor volontari e più di 300 nuove richieste relative a studenti beneficiari, per raggiungere nei prossimi due anni scolastici (2021-22 e 2022-23) migliaia di bambine, bambini e adolescenti a rischio dispersione scolastica e supportarli nel rafforzamento delle loro competenze di base e nella motivazione allo studio.
Nella prima fase del progetto nazionale, lanciato lo scorso dicembre, oltre 1.500 studenti tra i 9 e i 16 anni in 16 regioni italiane  nel secondo semestre 2021-21, grazie alla segnalazione di 100 scuole e decine di associazioni attive sul territorio, hanno avuto accesso ad un sostegno allo studio a distanza assicurato da 950 Volontari per l’educazione.
"In una recente consultazione- ricorda Save the Children - con oltre 1.000 docenti, in maggioranza della scuola primaria e secondaria di primo grado, il 6,5% ha segnalato almeno un caso di abbandono nella propria scuola, e gli ultimi dati Invalsi registrano una crescita evidente della “dispersione implicita”, il livello insufficiente di preparazione in italiano, matematica e inglese alla fine del percorso di istruzione, che è aumentata dal 7 al 9,5% su base nazionale" Studenti per cui è difficile recuperare recuperare l’apprendimento perso in una o più materie in cui si è rimasti indietro, o riuscire a preparare l’esame di terza media, un ostacolo spesso insormontabile. A questa realtà è dunque dedicata l'iniziativa di sostegno
Provenienti da 43 diverse università italiane e scuole di alta formazione, i tutor volontari, in prevalenza donne (84%), dopo un percorso di formazione dedicato, hanno messo le loro competenze nelle più diverse discipline, a disposizione degli studenti segnalati dalle scuole perché a rischio, accompagnandoli, con il supporto di educatori, in un percorso di sostegno a distanza di 36 ore, in modalità individuale o a piccoli gruppi e con cadenza settimanale o bi-settimanale. Le materie comprese nei programmi di sostegno sono quelle umanistiche, le materie cosiddette Stem, l’italiano di secondo livello e le lingue straniere.

Tra i 1.500 studenti beneficiari che, anche grazie a questo programma, hanno saputo compiere significativi progressi nella loro preparazione, il 47% era di origine straniera, in leggera maggioranza di sesso maschile (58%), con una distribuzione prevalente nella scuola secondaria di primo grado (68%), seguita dalla scuola primaria (29%) e, in piccolissima parte, dalla secondaria di secondo grado (3%).    

“Stiamo costruendo insieme una vera e propria community di giovani volontari che credono fortemente nel valore dell’educazione e vogliono essere al fianco dei bambini e adolescenti più colpiti dall’emergenza Covid-19. Questo programma straordinario ci consente di raggiungerli in modo capillare e specifico rispetto ai loro reali bisogni, contribuendo a scongiurare il rischio più grave che è quello dell’abbandono, ma riattivando anche in loro un rapporto di fiducia positivo nelle proprie capacità e nel proprio futuro. È un’esperienza di formazione e motivazione che si sta rivelando molto positiva anche per i volontari stessi, come testimoniano le impressioni che abbiamo raccolto dopo i primi mesi di attività", sottolinea Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.

In base alle impressioni raccolte al termine della prima fase del programma 3 volontari su 4 ritengono molto positiva l’esperienza fatta e il 95% la consiglierebbe ad un amico/a. Per la stragrande maggioranza di loro questa esperienza ha migliorato le loro capacità personali di comunicare in modo efficace (88%), quelle di ascolto attivo (84%) e di problem solving (85%).

Con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la collaborazione nata con il programma Volontari per l’Educazione, Save the Children e Crui sigleranno oggi un protocollo di intesa, che si propone di promuovere la diffusione della cultura scientifica, tecnologica e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) sul territorio, per l’attuazione della cosiddetta “terza missione” che vuole le università protagoniste dell’impegno civico sui territori nei quali risiedono.

“Per le Università con le quali abbiamo collaborato e che ci auguriamo si possano moltiplicare nei prossimi mesi, il programma Volontari per l’Educazione rappresenta un’opportunità concreata di realizzare la terza missione, dove gli studenti possono essere veri protagonisti del cambiamento rispondendo ad un bisogno primario dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili. Dobbiamo mettere in circolo le risorse migliori e disponibili da subito per contrastare tempestivamente la crescita dell’abbandono scolastico causata dalla pandemia. L’entusiasmo e la motivazione di migliaia di studenti universitari che aderiscono a questo programma sono la migliore risposta a questa sfida fondamentale, e ci auguriamo di poter sviluppare la collaborazione con la Crui su altri fronti altrettanto importanti per il futuro dei bambini e delle comunità” ha sottolineato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Nel corso dell’evento verranno premiate le quattro Università che hanno contribuito maggiormente con i loro studenti al successo del programma fino ad ora, ed in particolare l’Università degli Studi Statale di Milano, l’Università degli Studi del Salento (Lecce), l’Università Roma Tre della capitale, e l’Università degli Studi L’Orientale di Napoli.       

Tutti gli studenti universitari posso candidarsi per far parte della community ed impegnarsi come volontari nel progetto consultando la pagina dedicata sul sito di Save the Children  che è anche a disposizione di insegnanti, genitori, alunni o studenti per segnalare le richieste di accesso al programma di accompagnamento allo studio in base ai bisogni specifici. 

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)