Donazione di sangue, Avis: “Tra i giovani è sempre meno diffusa”

I donatori tra i 18 e i 45 anni sono calati del 2% in un anno e cala anche tra gli adolescenti la propensione a donare. Presentati ieri alla Camera dei deputati i dati raccolti da Avis sulla scarsa propensione delle nuove generazioni a donare

Donazione di sangue, Avis: “Tra i giovani è sempre meno diffusa”

L’intenzione di donare il sangue è sempre meno diffusa tra i giovani italiani. Paure, falsi miti e scarse informazioni hanno determinato, negli ultimi anni, un allontanamento delle nuove generazioni da questo importante gesto di solidarietà. È quanto emerge dai dati che Avis ha presentato ieri alla sala stampa della Camera dei deputati, nel corso di una conferenza promossa da Maria Elena Boschi e alla quale hanno partecipato anche i senatori Pier Ferdinando Casini e Gianni Mancuso, coordinatore dell’intergruppo parlamentare dei donatori di sangue. A preoccupare maggiormente è la flessione del numero di donatori più giovani, come ha sottolineato il direttore generale del Centro nazionale sangue, Vincenzo De Angelis. “La raccolta di sangue e plasma sta tornando ai livelli pre-Covid, ma il mancato ricambio generazionale della popolazione dei donatori è un fattore che desta sempre più preoccupazione. I donatori tra i 18 e i 45 anni sono calati del 2% in un anno e questa è solo una delle criticità che il sistema sangue dovrà affrontare nei prossimi mesi e anni, operando di concerto a tutti livelli, coinvolgendo le istituzioni e valorizzando sempre di più il prezioso lavoro delle associazioni di volontariato e dei professionisti dei servizi trasfusionali italiani”. Anche tra gli adolescenti i dati sono poco incoraggianti: un’indagine commissionata da Avis al Laboratorio Adolescenza ed effettuata su un campione di 5.600 ragazzi rileva che solo il 38% sarebbe intenzionato a donare al compimento della maggiore età. Un dato in flessione di ben 10 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, effettuata solo due anni fa. A farla da padrona ci sono alcune irriducibili paure come quella per l’ago, la vista del sangue oppure il timore di svenire durante o dopo il prelievo. Inoltre, la fine della pandemia probabilmente ha favorito tra i teenager la diffusione di un atteggiamento più introspettivo, maggiormente proiettato su se stessi che sui bisogni della comunità. I dati raccolti da Avis nel corso di numerosi incontri con ragazze e ragazzi under 25 dimostrano che le informazioni in loro possesso sono molto frammentarie e questo li spingerebbe spesso ad auto escludersi, nell’errata convinzione di non essere idonei alla donazione. Gli intervistati hanno dichiarato di ricorrere sempre più spesso ai social network come Instagram o TikTok per informarsi e ciò confermerebbe quanto già emerso in analoghe ricerche condotte da Google negli Stati Uniti: le reti sociali sono ormai divenute a tutti gli effetti i nuovi motori di ricerca della Generazione Z, con cui si definiscono i nati dopo il 1997. “Partendo da questi presupposti abbiamo compreso la necessità di rivedere le nostre strategie comunicative – commenta il presidente di Avis Nazionale, Gianpietro Briola - e il nostro approccio verso le piattaforme social più diffuse tra i giovani, di cui troppo spesso viene riconosciuta la mera funzione di intrattenimento. Per questo abbiamo incentivato la nostra presenza su questi canali e abbiamo da poco lanciato una nuova campagna, dal titolo “Mettiti in gioco, dona il sangue”, che punta a stimolare tra i giovani il superamento dei propri limiti e l’adozione di un atteggiamento proattivo verso gli altri".
"Sul piano organizzativo, per intercettare le esigenze dei donatori il sistema di raccolta deve evolvere verso logiche di flessibilità e prossimità”, prosegue il Presidente Briola. “L’inserimento dei centri di raccolta di sangue e plasma all’interno delle Case della Comunità e l’estensione degli orari di apertura dei centri potrebbero, a nostro avviso, essere prime soluzioni in grado di segnare un cambio di passo verso il coinvolgimento dei giovani”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)