Donazioni in pandemia, "per il non profit calo preoccupante"

Rapporto IID. Generosità concentrata sull’emergenza sanitaria, non profit "in difficoltà nella sua azione quotidiana". Le donazioni passano dal 26% del 2019 al 21% del 2020, quelle  informali dal 41% al 33% (Bva Doxa). La raccolta fondi diminuisce per il 54,5% delle associazioni. In crisi anche la donazione di tempo e capacità. L’impatto sulle donazioni biologiche

Donazioni in pandemia, "per il non profit calo preoccupante"

La pandemia ha messo alla prova gli italiani, ma non ha fiaccato la loro generosità. Una generosità che però si è concentrata sul fronte dell’emergenza sanitaria, lasciando indietro altre cause importanti di cui in particolare il non profit si occupa. Oltre ad essere in prima linea per aiutare le comunità a fronteggiare la situazione, il non profit ha subito un preoccupante calo di donazioni che lo sta mettendo in difficoltà nella sua azione quotidiana”.  E’ quanto emerge dal rapporto annuale “Noi doniamo”, curato dall’Istituto Italiano della Donazione, in occasione del Giorno del Dono del 4 ottobre, che indaga lo stato dell’arte delle tre principali tipologie di dono: la donazione di capacità e tempo (volontariato), la donazione economica (denaro) e quella biologica (sangue, organi etc.).

“Il 2020 ha testato la capacità della società italiana di resistere ad una crisi senza precedenti - spiega il presidente Stefano Tabò - perché l’emergenza sanitaria ha assorbito la generosità degli italiani, distogliendo in parte risorse che tradizionalmente venivano destinate al non profit. Il quale è stato a fianco delle sue comunità per sostenerle sia sul fronte sanitario sia su quello sociale. Un’azione che è costata molte risorse e che è stata solo in parte compensata dall’impegno dei cittadini. Le pratiche di dono in Italia non variano sensibilmente e la quota di coloro che donano denaro, fanno volontariato o donazioni biologiche è sempre minoritaria e vive un trend di lenta decrescita da molti anni. Invertire questa rotta è una delle sfide cruciali per il non profit e il periodo che abbiamo di fronte servirà a mettere alla prova la sua capacità di sensibilizzare i cittadini e intercettare la loro generosità”.

"Colpito il non profit"

La generosità degli italiani nel 2020 ha visto un complessivo incremento dovuto all’emergenza sanitaria e alle tante iniziative volte a contenerla, spiegano gli osservatori, ma l’emergenza stessa ha provocato un drenaggio importante di risorse dalle classiche cause su cui gli italiani praticano la loro solidarietà economica attraverso le organizzazioni non profit (onp) ad altri destinatari (come la Protezione civile, gli ospedali etc.). 
Secondo l’indagine “Italiani Solidali” di Bva Doxa nel 2020 la quota di cittadini che hanno effettuato donazioni informali - ovvero non passando tramite le associazioni ma, ad esempio, donando alla Messa, elemosina per strada, raccolte informali a carattere religioso e non, donazioni per la scuola -  registra un calo rilevante passando dal 41% del 2019 al 33% del 2020. "Ciò è dovuto sicuramente - si legge - alla minore densità di occasioni dove esercitare tale forma di solidarietà (prima di tutto la Messa)". Le donazioni alle onp sono passate dal 26% del 2019 al 21%, un calo dovuto appunto al drenaggio di risorse dalle onp all’emergenza. 
Una lettura che è suffragata dai risultati dell’indagine sulle raccolte fondi del non profit dell’Istituto Italiano della Donazione, che è stata arricchita – fin dalla primavera del 2020, contestualmente all’esplosione della pandemia – da una rilevazione specifica sull’impatto della pandemia stessa. Si registra una preponderanza di onp che hanno dichiarato di aver raccolto meno fondi (l’81,8% del campione rappresentato da circa 350 onp di tutta Italia). Solo una quota minoritaria del non profit (14,8%) non ha subito variazioni dall’emergenza.
L’indagine dell’Istituto registra un "calo inedito" rispetto alle precedenti edizioni: la raccolta fondi diminuisce per il 54,5% delle onp, è invariata per il 20,5% e in aumento per il 25%. In netto calo anche la raccolta da aziende (diminuita per il 36,4% e invariata per il 58%) e quella da privati cittadini (diminuita per il 45,5% e invariata per il 37,5%), mentre dalle Fondazioni erogative è aumentata per il 26,1% delle onp e diminuita solo per il 14,8%. 
Anche il 2021 conferma il trend negativo: è del 43% la quota di organizzazioni che stima di chiudere il 2021 con una diminuzione delle entrate moderata o consistente. In mezzo ad un quadro di crisi per le entrate da raccolta fondi delle onp emerge qualche elemento positivo: per un 28,4% di loro sono aumentate nel 2020 le donazioni online.

In crisi anche il volontariato

Anche la donazione di tempo e capacità, cioè di volontariato, è stata messa alla prova dalla pandemia, sottolineano gli osservatori. "I lockdown più o meno restrittivi hanno impattato fortemente sulla possibilità stessa di fare volontariato degli italiani: - sottolinea il rapporto - secondo l’indagine Avq Istat la quota di coloro che hanno svolto attività gratuite in associazioni è calata dal 9,8% al 9,2%. Stessi trend di diminuzione sono registrati da altre indagini: quella sull’impatto del Covid condotta da IID aveva già rilevato una quota pari al 45% delle organizzazioni interpellate che era stata costretta ad interrompere le proprie attività coi volontari e un ulteriore 23% si era dovuta riorganizzare con attività online. 

L’impatto sulle donazioni biologiche

Anche sul fronte delle donazioni biologiche gli impatti della pandemia sono stati preoccupanti: il numero di coloro che hanno donato il sangue nel 2020 è calato del 3,4% rispetto al 2019 secondo i dati forniti dal Centro nazionale sangue, e la quota di nuovi donatori diminuita del 2%. Qualche segnale positivo arriva invece dalla donazione di plasma e piastrine in aferesi i cui donatori sono stati in aumento nel 2020 del 7,5%: l’effetto è stato principalmente causato dalle campagne di sensibilizzazione alla donazione di plasma iperimmune per la cura dei sintomi da Covid-19. Complesso è stato anche l’impatto della pandemia sulle donazioni di organi e midollo. L’emergenza sanitaria ha provocato un calo dei trapianti di organi e tessuti. Lieve calo anche dei consensi alla donazione degli organi sui rinnovi dei documenti di identità passati dal 68% del 2019 al 66,4% del 2020. Il 46,7% di coloro che rinnovano il documento di identità non si è comunque espresso. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)