“Ethical sport”, verso una certificazione antibullismo nello sport

Obiettivo del progetto è certificare, con una innovativa procedura antibullismo, gli ambienti logistici e umani frequentati dai ragazzi, le palestre e le strutture sportive

“Ethical sport”, verso una certificazione antibullismo nello sport

Una certificazione per le società e strutture sportive “Antibullismo”: è la proposta portata avanti da “Ethical sport”, un progetto pilota in ambito sportivo, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Politiche Familiari, promosso e realizzato da Konsumer Italia e dall’Osservatorio Nazionale Contro il Bullismo in collaborazione con la Federazione Pugilistica Italiana. Obiettivo del progetto è di certificare, con una innovativa procedura antibullismo, gli ambienti logistici e umani frequentati dai ragazzi, le palestre e le strutture sportive. Il progetto, ideato da Giorgia Venerandi, consentirà a dieci società sportive del Comitato Regionale Lazio della Fpi di ottenere la "Certificazione Antibullismo", riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale.

La Fpi diventerà, in questo modo, la prima Federazione Sportiva portatrice di una buona prassi all’interno del panorama sportivo italiano e del Coni in particolare, affinché questo approccio alpossa essere da stimolo e da modello per altre Federazioni. L'iniziativa viene lanciata in concomitanza con la Giornata contro bullismo e cyberbullismo. Il 64% dei ragazzi pratica anche attività sportiva, ma in prevalenza si sente al sicuro negli ambienti in cui pratica sport, pur essendoci un 10% di ragazzi per cui non è così. Il 16% dei ragazzi considera il bullismo una minaccia seria della propria età, ma quasi il 70% di essi considera il bullo una persona debole e insicura.

La Prassi di Riferimento UNI 42:2018, approvata il 1° agosto 2018 dal Tavolo Tecnico UNI e da ACCREDIA definisce le misure che ciascuna struttura che interagisce con utenti di minore età deve rispettare, per poter essere qualificata come struttura o società sportiva "Antibullismo". Il modello organizzativo che descrive non solo potrà essere applicato dalla società sportiva, ma quest'ultima potrà decidere anche di ottenere la relativa certificazione di conformità, rilasciata da un Organismo accreditato, così da poter ottenere un vantaggio competitivo nel panorama sportivo del proprio territorio. È quindi uno strumento utile per adottare un'efficace politica di contrasto al bullismo e, più in generale, alle violenze sui minori, anche per l'autorevolezza che le deriva dall'essere frutto dell'attività istituzionale di UNI, organismo nazionale di normazione, riconosciuto dal nostro Stato e dall'Unione Europea.

Il Progetto “Ethical Sport” si pone proprio l’obiettivo di adottare questa Prassi all'interno di federazioni, società e associazioni sportive della Fpi, attraverso la formazione rivolta a dirigenti, tecnici, allievi e genitori, ma anche attraverso il controllo e l’organizzazione degli spazi logistici. Questi i principali strumenti e interventi che saranno messi in campo:

  1. la definizione e la divulgazione di una “Politica Antibullismo”;
  2. la predisposizione di un “Piano di Vigilanza” all'interno degli ambienti della struttura sportiva, che tenga conto di tutto il contesto, legato tanto al territorio nel quale insiste la struttura, quanto alla popolazione che la frequenta;
  3. la creazione e l'aggiornamento annuale di un documento di “Valutazione dei rischi di Bullismo”, che consente la conseguente creazione di un “Piano Antibullismo”;
  4. la definizione di un “Sistema Sanzionatorio” da adottarsi nei confronti di coloro che commettono atti di Bullismo e/o Cyberbullismo e più in generale attuano comportamenti non pro-sociali;
  5. la definizione di una “Procedura per l'individuazione e la gestione delle criticità relative al Bullismo” che consenta a tutti gli interessati di poter inoltrare segnalazioni, anche in forma anonima (si pensi allo strumento della “Whistleblowing” di recente adozione nell'ambito dei modelli organizzativi ex D.Lgs. n. 231/01 e rivelatosi efficace ed efficiente);
  6. nomina di un Referente per il Bullismo e Cyberbullismo, esattamente come avviene nel mondo scolastico, nonché di una “Commissione Antibullismo” rappresentativa di tutte le parti interessate;
  7. utilizzo periodico dello strumento degli “Audit Antibullismo”, sia in forma programmata che a sorpresa, utile a verificare l'eventuale esistenza di situazioni critiche, le misure Antibullismo programmate e a monitorare lo stato della qualità relazionale all'interno dell'organizzazione;
  8. l’organizzazione di una formazione improntata alla legalità ed all’alfabetizzazione emotiva destinata ai tecnici, ai ragazzi e alle famiglie.

“Abbiamo deciso di far partire questo progetto pilota con le società del Lazio, per poter essere dei precursori e dare un segnale importante – ha dichiarato Alberto Tappa, segretario generale Federazione Pugilistica Italiana - L’iniziativa rientra nel nuovo piano formativo messo in atto dalla Federazione Pugilistica Italiana, che, nell’ambito del Progetto 80 Milioni di Sport e Salute, ha previsto il progetto ‘Etica e Ring’, come spin-off della Scuola Nazionale di Pugilato”.

“Oggi assistiamo alla segnalazione di un tema e alla certificazione di un impegno – ha commentato Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani - La certificazione sarà una delle strategie che applicheremo per prevenire il fenomeno del bullismo. Un plauso a chi ha raccolto l’impegno di governo ed alla Federazione Pugilistica sempre in prima linea. Esprimo la mia vicinanza al mondo dello sport, un mondo che è il senso più profondo della mia vita”.

“Il pugilato è uno sport fatto di regole, che spesso curano le ferite di una vita iniziata in salita – ha notato Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni - Lo sport ha una grande responsabilità: noi possiamo creare gli anticorpi per capire cosa sia giusto e sbagliato e davanti a una ingiustizia sentirci abbastanza amati per poterla denunciare".

"Questo è un impegno, recuperiamo i danni fatti, lavoriamo sulla figura del bullo e proviamo a capire che lì c’è una energia che se canalizzata in maniera virtuosa può dare al nostro Paese i migliori talenti", ha detto Marco Perissa, Segretario della Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione.

“Noi dobbiamo pensare a questi giovani, stiamo vivendo un periodo di disagio incredibile. Ogni giorno in Europa 3 giovani tra i 10 e 21 anni si suicidano – ha ricordato Luca Massaccesi, Presidente Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile - Dobbiamo essere tutti partner di un progetto a favore dei nostri figli".

Raffaella Grisafi, Vicepresidente Konsumer Italia, ha aggiunto: "La formula che unisce il mondo dei consumatori e lo sport è quel bagaglio di regole, sicurezza e allenamento alla vulnerabilità. Abbiamo bisogno di allenarci alla tutela delle regole per sapere, poco prima di ricevere il colpo, quali strategie mettere in atto. Lo sforzo di Konsumer sarà quello di continuare questo progetto e speriamo sia un’occasione per poter reiterare in questo ambiente altre tematiche noi care".

I Campioni di Vita e di Sport e Ambassador FPI hanno portato la loro testimonianza, ribadendo quanto anche a partire da una sconfitta si possa inseguire un sogno e si sono messi a disposizione del sistema per diventare portavoce della buona pratica. Un Team vincente formato da Emanuele Blandamura, Campione Europeo di Pugilato Pesi Medi, Giovanni De Carolis, Campione Mondiale di Pugilato Pesi Supermedi, Stephanie Silva, Campionessa Europea di Pugilato Pesi Supermosca e Michele Di Rocco, Campione Europeo di Pugilato Pesi Superleggeri.

A portare un brevissimo saluto anche il Vice Presidente Consiglio Regionale Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi. Presentati il Team di Ethical Sport e, sotto il coordinamento del Presidente del CCR Lazio Adrio Zannoni, le 10 società sportive del Comitato Regionale Lazio FPI che, a partire da febbraio inizieranno il percorso di certificazione.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)