Fiopsd al nuovo governo: “Temperature sotto zero, 25 morti in strada, la pandemia: è tempo di agire, ora”

La Federazione italiana per le persone senza dimora rimarca che “i piani freddo e i dormitori non sono la soluzione. Persone bloccate nel circuito sei servizi. Dare loro una casa significa dare forza e coraggio per riprendere in mano la propria vita”

Fiopsd al nuovo governo: “Temperature sotto zero, 25 morti in strada, la pandemia: è tempo di agire, ora”

“Le temperature sono sotto zero, 25 i morti in strada, la pandemia: i piani freddo e i dormitori non sono la soluzione, è tempo di agire, ora”. Questo l’appello che Cristina Avonto, presidente della fio.PSD (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora) rivolge al nuovo governo e al ministro del Lavoro  Orlando che saranno chiamati nei prossimi mesi a decidere quale impronta dare al piano di rilancio e di sviluppo per l’Italia post pandemia: “Non dimentichiamoci degli ultimi”.

L’indagine condotta in 11 città dall’Osservatorio fio.PSD sull’emergenza freddo ai tempi della pandemiail Monitoraggio dei progetti Housing First degli ultimi 2 anni, l’evidenza delle persone che in casa vedono cambiata la loro vita, confermano che è giunto il momento di un cambio deciso di rotta. Da subito.

Spiega la Fiopsd come la pandemia ha fatto da lente di ingrandimento mostrando tutti i limiti del sistema tradizionale di accoglienza, “è stata un acceleratore per la costruzione di risposte e soluzioni organizzative, ma rimane il fatto che vi sono case vuote e tante persone in strada.  Dare una casa a queste persone significa salvare la loro esistenza, significa dare loro forza e coraggio per riprendere in mano la propria vita, riallacciare relazioni ed affetti, reinserirle nel tessuto sociale”.

L’organizzazione ricorda che l’Housing First costa in media 26 euro al giorno contro i 30 euro dei dormitori. “I beneficiari vedono garantiti i loro diritti fondamentali: casa, residenza, lavoro e reddito. Il 90% dei beneficiari rimane in casa, non abbandona il progetto, perché casa è dignità”.

Come è il caso di Anita: provata da una vita difficile la donna si è trovata, a seguito della fine di una relazione, a doversi rivolgere ai servizi e chiedere ospitalità in dormitorio. La convivenza con altre 6 donne è stata difficile, continui i conflitti tra le inquiline e Anita spesso si ritrovava coinvolta in prima persona. L'opportunità dell’abitazione e la stipula del contratto hanno avuto però un effetto sorprendente: un crollo degli elementi di tensione e conflitto e una gioia incontenibile per la novità di un luogo da sentire come "casa propria". Adesso ha un lavoro, la residenza e può incontrare a casa i suoi figli.

Quella di Anita è una delle tante storie e testimonianze di vita raccolte da Fiopsd.  Accanto alla sua, quella di Gian Maria: per cinque lunghi anni alcuni tratti caratteriali e un pesante vissuto personale non gli hanno permesso di rivolgersi ai dormitori pubblici. Perso il lavoro e persa la casa, alle prese con una forte depressione sopravvive fra i vagoni del binario abbandonato e le mense cittadine finché un compagno di strada non gli muore a fianco. Ci è voluto più di un anno per riuscire a firmare il patto educativo che gli permetteva l'ingresso ufficiale nel progetto Housing First. Ora Gian Maria può affrontare l'ansia e le sue paure nella sicurezza di una casa e, soprattutto, sostenuto dal lavoro degli operatori.

“Troppe persone che da anni sono bloccate nel circuito dei servizi rendono evidente che il sistema è inefficace per fronteggiare le crisi ”, dice Giuseppe Dardes, coordinatore della Community italiana dell’Housing First; “non possiamo sprecare questa opportunità. Persona al centro e responsabilità diffusa nella comunità: questi sono i due fattori chiave dell’efficacia di Housing First sia nell’esperienza italiana sia in quella della rete internazionale a cui fio.PSD aderisce. Crediamo che si possa e si debba ripartire da qui per una nuova stagione della programmazione degli interventi per il contrasto alla grave emarginazione adulta”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)