Giornata mondiale autismo, Riva: “Non è una malattia, ma una condizione”

In Italia un bambino su 77 tra i 7 e i 9 anni ha un disturbo dello spettro autistico. Le dichiarazioni del fondatore de L’abilità Onlus in occasione del 2 aprile

Giornata mondiale autismo, Riva: “Non è una malattia, ma una condizione”

“Il 2 aprile è la Giornata non della consapevolezza di diagnosi, di disturbi o di comportamenti inadeguati ma della consapevolezza di vite, esperienze umane, nuovi sguardi sui bambini con disturbo dello spettro autistico”. Queste le parole di Carlo Riva, fondatore e direttore de L'abilità Onlus, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “L’autismo non è una malattia ma una condizione dell’essere e quindi oggi è la giornata della consapevolezza al rispetto delle identità e delle voci di ogni persona con un disturbo dello spettro autistico e dei suoi caregiver. Stare in un percorso di vita con un bambino con disturbo dello spettro autistico è quindi stare nelle sue peculiarità innanzitutto di bambino, guardare a cosa è veramente giusto rispondere ai suoi genitori, accompagnare alla relazione con gli altri sapendo della responsabilità a salvaguardare sempre l’intimità del bambino.

In Italia un bambino su 77 (tra i 7 e i 9 anni) ha un disturbo dello spettro autistico, che si manifesta con vari livelli di capacità e difficoltà. Una popolazione che crea liste di attesa molto lunghe per la presa in carico nei servizi pubblici, tanto da sentire parlare sempre più spesso di una vera e propria “emergenza”.

L’abilità Onlus è un’associazione nata 25 anni fa per prendersi cura dei bambini con disabilità, delle loro famiglie, della rete sociale ed educativa in cui sono inseriti. Ha all’attivo 5 centri di cui l’ultimo, appena aperto a Milano, Le Piccole Case, è dedicato ai bambini con disturbi dello spettro autistico, dalla diagnosi fino alla pre-adolescenza. Il modello di intervento nasce dal percorso riabilitativo abilitativo del bambino per comprendere poi azioni di empowerment genitoriale, percorsi di training per gli insegnanti e supporto educativo a tutti gli attori coinvolti nella crescita del bambino.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)