Giustizia minorile, sistema in difficoltà. La denuncia del Garante dei detenuti di Bologna

Disordini presso l'istituto penale per i minorenni, ma i problemi riguardano l’intero sistema: “Dal Nord al Sud della Penisola non si contano più gli eventi critici”

Giustizia minorile, sistema in difficoltà. La denuncia del Garante dei detenuti di Bologna

Nella giornata di ieri si sono verificati disordini presso il carcere minorile, che hanno interessato il secondo piano detentivo, dove sono collocati i ragazzi maggiorenni. La comunicazione arriva dall’ufficio del Garante dei detenuti di Bologna che, partendo dalla situazione appena intercorsa, mette in evidenza le numerose problematiche presenti presso l’Istituto penale per i minorenni. “Si è avuto modo di effettuare un sopralluogo a ridosso degli accadimenti, cinque le celle attualmente inagibili – si legge nella nota diramata alla stampa –: due al primo piano detentivo, in ragione degli eventi critici verificatisi durante il fine settimana; tre al secondo piano, interessate dai fatti di ieri (in due di esse è stato appiccato il fuoco e in una risulta essere stata in parte divelta la porta blindata)”.

La nota mette, inoltre, in rilievo quanto risulti preoccupante l’inadeguatezza delle vie di fuga, in relazione alle condizioni di sicurezza della struttura, “nella malaugurata evenienza in cui, in caso di incendio di ampie proporzioni, dovesse configurarsi la necessità di evacuare i ragazzi”. I disordini si sono consumati interamente all'interno della sezione detentiva, i cui accessi erano stati bloccati da parte degli operatori penitenziari. “A seguito dei fatti – si legge ancora nella nota – tre ragazzi maggiorenni sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Bologna. Sempre secondo l’ufficio del Garante, il deterioramento del contesto detentivo dell'istituto penale per i minorenni affonda le proprie radici nell’apertura del secondo piano, risalente a circa un anno fa. “Tale opzione organizzativa ha comportato nei fatti il raddoppio della capienza regolamentare all'interno di un contesto strutturale inadeguato con evidenti ricadute anche sulle condizioni di vita dei ragazzi, le cui fragilità si sono con tutta evidenza amplificate. Peraltro – viene sottolineato – non si è corrisposto all'aumento della capienza regolamentare con ampliamenti degli organici degli operatori della sicurezza e dell'area educativa”. Oltre agli ospiti, la situazione ha messo alla prova il personale esposto a situazioni di maggiorata tensione che, “se prolungate nel medio/lungo periodo, si teme possano anche andare a incidere sulla congruità degli interventi posti in essere da parte degli stessi operatori”.

I disordini di Bologna sono solo gli ultimi in ordine temporale di un anno che sembra aver visto difficoltà senza precedenti in tutti gli istituti penali per i minorenni, da Nord a Sud della Penisola, comprese le isole. “Nel complesso della detenzione minorile non si contano più gli eventi critici – conclude la nota – i danneggiamenti e le aggressioni in danno del personale, risultando a questo punto non più differibili un'urgente e risolutiva riflessione su quanto sta accadendo, nonché conseguenti interventi congrui rispetto all'attuale contesto”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)