Gli psicologi alla Meloni: inserire l'educazione alla psiche nelle scuole

"Cara presidente del Consiglio, cara Giorgia, ti scrivo perché ancora una volta siamo tutti inseguiti dalla cronaca: storie atroci come quella di Palermo raccontano di una violenza e uno smarrimento del quale come terapeuta e come guida della nostra comunità professionale potrei raccontarti a lungo...". Così David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi, nella lettera inviata alla Premier

Gli psicologi alla Meloni: inserire l'educazione alla psiche nelle scuole

"Cara presidente del Consiglio, cara Giorgia, ti scrivo perché ancora una volta siamo tutti inseguiti dalla cronaca: storie atroci come quella di Palermo raccontano di una violenza e uno smarrimento del quale come terapeuta e come guida della nostra comunità professionale potrei raccontarti a lungo: rende i percorsi problematici e difficili, le mete e gli obiettivi vaghi e confusi, impoverisce il presente e sbarra la strada verso il futuro. Ma non ti scrivo per proporti analisi. Voglio limitarmi a sottolineare che la dimensione psicologica, cioè la nostra soggettività, ciò che siamo e chi siamo, io, tu, tutti, come individui e membri di una comunità, non è qualcosa di scontato e automatico. Ha necessità, come il nostro corpo, di nutrimento". Inizia così la lettera che David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi, scrive al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Di fronte alla complessità del mondo abbiamo bisogno di una psiche aperta, accesa, responsabile, e invece assistiamo a un diffuso impoverimento delle risorse psicologiche che ha ricadute sui singoli e sulle relazioni, la vita sociale, la comunità. Non è solo questione di salute, di limitare il dilagare del disagio e dei disturbi, ma di pieno sviluppo della persona umana. Il rispetto di sé stessi, degli altri, delle regole comuni, i valori, l'etica non si improvvisano ma si costituiscono su una soggettività consapevole e responsabile. Come un secolo fa non c'era bisogno dell'educazione motoria perché la si faceva vivendo, prima che la società diventasse sedentaria, oggi la scuola è chiamata nei fatti ad occuparsi della dimensione psicologica dei ragazzi, perché i giovani portano tutta la loro realtà nel contesto scolastico".
"Credo che sia venuto il momento di rendere sistematica e strutturale l'educazione alla psiche nelle scuole, di aiutare studenti e docenti nella promozione delle risorse psicologiche, delle competenze per la vita. Abbiamo una proposta concreta e se vorrai ascoltarla te ne parleremo. Smettiamola di inseguire la cronaca, cambiamo la storia e tutte le storie di violenza che aspettano di accadere". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)