Il Premio Argav 2023 al Professor Mario Poppi

Il riconoscimento attribuito annualmente dall’Associazione Veneta e Trentina dei Giornalisti Agricoli, Agroalimentari ed Ambientali della Federazione Nazionale della Stampa Italiana consegnato in mattinata presso il ristorante Villa Contarini a Monselice (Pd).

Il Premio Argav 2023 al Professor Mario Poppi

Monselice (Pd) - “Per l’amore profondo verso i territori di nascita e di vita e per la sincera empatia dimostrata con le sue genti in tanti anni di studi e narrazione; per la ricchezza e la valenza del lavoro di ricerca e di divulgazione”. Queste le motivazioni alla base dell’assegnazione del Premio Argav 2023 al prof. Mario Poppi, riconoscimento attribuito annualmente dal direttivo del sodalizio Veneto e Trentino di giornalisti che si occupano di agricoltura, ambiente ed agroalimentare, a personaggi e realtà che con la loro attività e il loro impegno hanno dato lustro al territorio veneto. In particolare il premio al prof. Poppi “ha voluto riconoscere – ha sottolineato il presidente Argav Fabrizio Stelluto - l’importanza della storia in genere e di quella locale in particolare come disciplina e come strumento imprescindibile di salvaguardia della memoria e fonte necessaria di ispirazione per il nostro agire nella società, nelle comunità, nelle professioni”. Nel corso degli anni il riconoscimento è stato attribuito, tra gli altri, all'attore, Marco Paolini, alla scienziata, Ilaria Capua, al poeta, Bepi De Marzi, all’entomologo Paolo Fontana e, l'anno scorso, agli "Uomini e Donne della Bonifica".

La cerimonia svoltasi in mattinata nello splendido salone affrescato del ristorante Villa Contarini a Monselice (PD), ha visto la partecipazione dei soci Argav col presidente Fabrizio Stelluto, di Matteo Guarda, socio Argav nonché vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e della Sindaca del Comune di Monselice (Pd) Giorgia Bedin. L’incontro si è concluso con il tradizionale pranzo di Natale dei soci Argav.

Curriculum Vitae

Nato a Mira, si è laureato nel 1965 all’Università di Padova con una tesi sulla storiografia medievale del Quattrocento. Ha insegnato Materie letterarie nelle scuole medie di I (a Mira) e di II grado (a Monselice e Padova) e dal 1969 al 1974 ha tenuto esercitazioni di storia medievale agli studenti delle facoltà di Lettere e Magistero delle Università di Padova e di Verona. Dal 1974 al 1996 è stato preside degli Istituti superiori di istruzione di secondo grado di Padova I.T.F. “Pietro Scalcerle” (1974-1983), I.M. “Erminia Fuà Fusinato” (1983-1985) ed I.M. “Amedeo di Savoia duca d’Aosta” (1990-1996) e di seguito, fino all’anno 2000, del L.L.l.r. “Dante Alighieri”. Per cinque anni (1985-1990) ha svolto attività presso l’IRSSAE del Veneto come esperto del Servizio Sperimentazione. In relazione alle sue attività di docente e di preside ha pubblicato numerosi articoli sulla didattica e sulle sperimentazioni scolastiche avviate e funzionanti nel Veneto, nonché i seguenti lavori sulla storia di due istituzioni scolastiche padovane: L’Istituto magistrale statale “A. di Savoia duca d’Aosta” di Padova. e L’Istituto tecnico femminile “Pietro Scalcerle”. È tra i membri fondatori della “Societas Veneta” per la storia religiosa, che ha sede presso l’abbazia di Santa Giustina di Padova, e a seguito di nomina da parte del vescovo di Padova è socio effettivo dell’Istituto per la storia ecclesiastica padovana, che ha sede in vescovado.

Bibliografia

Legato alla storia, alla cultura e alle tradizioni del Veneto, con particolare attenzione per le tradizioni e le vicende della Riviera del Brenta, è stato fra i fondatori di numerose associazioni culturali. Tali interessi lo hanno portato a pubblicare, oltre ad articoli di carattere storiografico, prefazioni ed introduzioni ad antologie di poeti contemporanei: tre volumi su Gambarare di Mira (Gambarare e il suo territorio, 1974; Religione e popolo a Gambarare, 1977; Il duomo di Gambarare 1306-2006, 2006); uno su Cazzago di Pianiga (Cazzago novecento anni. Appunti sulle vicende di un paese e di una parrocchia, 2005); uno sulla parrocchia di Taggì di Sotto (Aspetti della realtà religiosa del Veneto: un esempio nel territorio di Taggì di Sotto, 2014); una sintesi di storia della Riviera del Brenta fra XVIII e XIX secolo (Nella Riviera del Brenta con Antonio Longo al passaggio fra Sette e Ottocento, 2005) seguita da un’approfondita disamina della situazione della Riviera del Brenta dagli ultimi anni della repubblica di Venezia al 1819 (La Riviera del Brenta nel periodo napoleonico. Territorio, persone, istituzioni dalla caduta della repubblica di Venezia ai primi anni del regno Lombardo-Veneto 1798-1819, 2011). La prima parte di un impegnativo studio su Sambruson di Dolo (‘In Sancto Ambrosone’. Uomini ed eventi a Sambruson fra l’alto medioevo e il primo Ottocento, 2008) e un’approfondita ricerca sulla nascita di Dolo (Dolo 1406-1581. Territorio, popolazione, attività economiche alle origini di una comunità, 2010). I racconti in lingua veneta Storie del’ostaria contàe da me mama e me popà (2010), la silloge Poeti in lingua veneta (1989) ed ancora La Madonna dei cavalli ( 2009); Gambarare, in La mia gente (2009); A 900 km dalla nostra storia, (2010); Vicende e scontri armati fra Venezia e Padova nel Trecento per le terre alla foce del Brenta (2012), seguito da Territorio e insediamenti a Mira, a nord del Brenta, nel secondo Trecento (2014); Per meglio conoscere Gambarare: l’ambiente sociale tra Otto e Novecento, in Vecchi trosi, strade nuove nelle terre di Gambarare a Mira, 2016, oltre, e in particolare, a due volumi in cui espone e commenta alcuni degli innumerevoli proverbi, modi di dire, locuzioni che in oltre sessant’anni ha raccolto direttamente dalla voce di anziani della Riviera del Brenta riguardanti L’anno, i mesi e i giorni nella cultura popolare del Veneziano (2004) ed alcuni particolari aspetti del rapporto fra gli uomini e le donne nei nostri territori (Uomo e donna nella tradizione orale veneta, 2008).

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Fonte: Comunicato stampa