Il “teatro della scuola” torna nelle strutture detentive del Triveneto

Dopo tre anni di interruzione, causa pandemia, il “teatro della scuola” torna nelle strutture detentive del Triveneto: l’8 giugno nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova e il 13 nella casa di reclusione femmine alla Giudecca di Venezia. Questi due appuntamenti seguono quelle del 29 marzo scorso nella casa circondariale di Rovigo.

Il “teatro della scuola” torna nelle strutture detentive del Triveneto

L’iniziativa rientra nell’ormai ventennale progetto “Teatrando: giovani e scuola in scena”, promosso dal vicariato di Este, che intende focalizzare l’attenzione sui percorsi formativi in atto nei tanti laboratori teatrali scolastici di istituti superiori, moltiplicandone le occasioni di visibilità e valorizzando così il talento recitativo di tantissimi studenti-attori, animati da grande passione per il teatro.L’8 giugno al Due Palazzi di Padova vanno in scena gli studenti del laboratorio del liceo scientifico Cornaro di Padova con “Generazione e pregiudizi” (regia di Alberto Riello; montaggio testi: Loredana d’Alessio e Alberto Riello). Una lucida, coraggiosa lettura del disagio, del malessere dei giovani e, in ultima analisi, della società, per indurre un percorso di riflessione e di acquisizione di coscienza civile.

Il 13 giugno, alla Casa di reclusione femminile di Giudecca, è la volta di ex studenti del Calvi di Padova, coordinati dallo “storico" regista dell’istituto, prof. Ivano Bozza. In scena tre madri, Andromaca-Medea-Filumena Marturano, protagoniste di alcune delle pagine della letteratura classica e contemporanea, da Euripide ad Edoardo De Filippo. Filo conduttore dei “Monologhi immortali”: il rapporto madre-figlio, la maternità nei suoi più reconditi recessi. Il vicariato di Este ha firmato, il 21 novembre 2022, un protocollo d’intesa con il Prap (Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) volto alla definizione di rapporti collaborativi finalizzati a implementare il benessere della popolazione ristretta negli istituti penitenziari del Triveneto. «Da tempo l’amministrazione penitenziaria riconosce il teatro come risorsa importante, foriera di ricchezza umana e formativa, con ricadute positive a tutti i livelli – commenta Manuelita Masìa, referente di “Teatrando” – Il ritorno alla normalità, post Covid, consente il ripristinato ritorno al “teatro in presenza”, con studenti in carne e ossa, disponibili ed entusiasti nel presentare quanto prodotto nell’anno scolastico in corso. A tale riguardo, il vicariato di Este, con il progetto “Teatrando”, si rende disponibile ad un ciclo continuativo di proposte teatrali studentesche, all’interno degli istituti penitenziari». Per info: www.progetto-teatrando.it

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