La responsabilità di comunicare. In un mondo digitale che si sta ampliando diventa importante “promuovere una conoscenza adeguata”

Una recente indagine Censis, intitolata “La nuova fase della digital life in Italia” evidenzia come ormai il 90% dei cittadini accede in modo stabile a Internet.

La responsabilità di comunicare. In un mondo digitale che si sta ampliando diventa importante “promuovere una conoscenza adeguata”

Ormai dovremmo avere compreso che la comunicazione richiede responsabilità. Questa regola non riguarda solo i professionisti che lavorano con i media, ma ognuno di noi, perché qualsiasi messaggio che inviamo con parole, immagini, video o emoticon racconta qualcosa: la nostra superficialità o la nostra profondità, la nostra gentilezza o la nostra aggressività. L’identità digitale non è solo quella per entrare negli sportelli online della pubblica amministrazione è anche quella dei profili che gestiamo quotidianamente.
Noi popoliamo il web e lo costruiamo con quanto vi carichiamo dentro. Una recente indagine Censis, intitolata “La nuova fase della digital life in Italia” evidenzia come ormai il 90% dei cittadini accede in modo stabile a Internet. Questo nuovo spazio è diventato un ambiente di relazioni che offre benefici, ma anche rischi. Gli italiani – si legge nella ricerca – hanno paura di essere vittime di crimini informatici (46,2%), altri che i minori abbiano un accesso libero e senza controlli (22,2%), altri ancora temono di incontrare “haters” (14,2%) e infine c’è il rischio di “dipendenza da tastiera” (12,1%).
Il mondo digitale sta diventando un laboratorio dove si sperimenta l’Intelligenza Artificiale – perché è sul web che gli algoritmi raccolgono le informazioni che rielaborano – e gli italiani interrogati dalla ricerca dichiarano i loro dubbi: il 61,6% afferma che sarebbe utile bloccare la ricerca sull’IA per stabilire regole sulle modalità di utilizzo e sui limiti da imporre a queste programmazioni informatiche di ultima generazione.
Dentro un mondo digitale che sta ampliando in modo esponenziale le sue possibilità diventa importante “promuovere una conoscenza adeguata” per riconoscere le fake news (79,9%), per comprendere come funzionano le nuove tecnologie digitali (85,8%). È molto facile in questo contesto alimentare la confusione – lo vediamo con la battaglia comunicativa che accompagna la guerra in Ucraina. La responsabilità nell’utilizzo di questi strumenti passa anche da una maggiore consapevolezza, che andrebbe accompagnata sempre da uno stile e un atteggiamento di rispetto, come evidenzia Papa Francesco nel Messaggio per la 57° Giornata delle Comunicazioni Sociali «Parlare con il cuore è oggi quanto mai necessario per promuovere una cultura di pace laddove c’è la guerra; per aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione laddove imperversano l’odio e l’inimicizia. Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile».

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)