Laila, le mascherine e il ritorno a scuola: l’evoluzione della pandemia spiegata ai bambini

Laila ha quasi 5 anni e, da febbraio, racconta ai coetanei cosa sta succedendo, tra lockdown, dpcm e misure di contenimento del contagio. Il progetto grafico, partito dai social e arrivato nelle librerie, è di Nicole Vascotto della casa editrice triestina Scienza Express

Laila, le mascherine e il ritorno a scuola: l’evoluzione della pandemia spiegata ai bambini

Il 25 febbraio la domanda era: cos’è il coronavirus? Il 3 maggio, invece, era: cosa succederà nella fase 2? Il 30 agosto, ci si chiedeva come avrebbero dovuto comportarsi i bimbi a scuola. Il 3 ottobre tanti genitori si sono dovuti cimentare nella spiegazione del tampone ai propri figli, tra classi in quarantena e compagni positivi. Otto mesi di domande, preoccupazioni e speranze, avanzate di pari passi con l’evolversi della pandemia. Come spiegare, tutto ciò, ai più piccoli? Nicole Vascotto, grafica editoriale di Scienza Express, casa editrice di Trieste impegnata nella divulgazione scientifica per bambini, studenti e insegnanti, ha chiesto aiuto a Laila. Laila – oltre a essere sua figlia – è anche una bambina nata dalla sua penna. Ha quasi 5 anni, frequenta la scuola dell’infanzia e, come tutti, dallo scorso inverno è alle prese con la complicata coesistenza con il virus da Covid-19. Le sue avventure sono cominciate sulla pagina Facebook di Scienza Express e, oltre a proseguire sui social, sono diventate 4 libri (in versione cartacea ed ebook) e un podcast.

“L’idea è nata dal nulla – racconta Vascotto –. Io vivo a Milano, qui la pandemia continua a farsi sentire forte. Con la chiusura delle scuole si è sparso il panico tra le mamme: come lo spiego a mio figlio? Così, visto che a febbraio di manuali d’istruzione per bambini ancora non ce n’erano, ho pensato di provarci io. Pubblicato il primo post di Laila su Facebook c’è stato un boom di visualizzazioni”. In poco tempo è stato strutturato il progetto Laila Scopre e pubblicato il libro “Laila e il coronavirus”. “I bambini sono persone serie – spiega Ileana Zagaglia, editor di Scienza Express per la letteratura per l’infanzia –. Le parole di Laila hanno rasserenato i figli e supportato i genitori, partendo da una base scientifica resa comprensibile attraverso spiegazioni ad altezza di bambino”. Le tavole, prodotte in una notte, sono poi passate al vaglio di un team di ricercatori – per essere sicuri che i contenuti scientifici fossero corretti – e da uno psicologo – per avere la certezza che il linguaggio fosse adeguato per parlare a dei bambini, più o meno dai 4 anni in su. È così che è nato il primo libro sul coronavirus per bambini.

Nel giro di pochi mesi è arrivato anche il secondo libro, “Laila scopre l’Italia”: “Anche Laila è andata in vacanza questa estate – spiega Zagaglia –. Se dobbiamo ragionare sulla serenità dei bambini lo dobbiamo fare a 360°. La realtà, va quindi ricordato, non è fatta solo di coronavirus. Così Laila è partita alla scoperta dell’Italia e, di regione in regione, ho imparato tante cose bellissime sul nostro paese”. In questi giorni è atteso il terzo volume: “Laila e gli orsi”: qui, Laila parla di tutti gli orsi del mondo, da quelli in carne e ossa a quelli di pezza, senza dimenticare le due orse che vediamo nel cielo stellato, ma spiega ai suoi coetanei anche cosa sono il rischio d’estinzione e il riscaldamento globale.

Il 10 novembre, invece, arriverà il quarto, “Laila, la mascherina e il coronavirus”: “Parleremo delle regole per contrastare il contagio – gel, mascherine, distanziamento: la nostra unità di misura? Il monopattino, così i bimbi capiscono cosa significa mantenere un metro di distanza –, del ritorno a scuola e di cosa succede se in classe c’è un caso di positività – spiega Vascotto –. Spiegheremo che, se un amico si ammala, non deve essere colpevolizzato perché, per quanto rispettino tutte le indicazioni, il virus è talmente contagioso che ci può attaccare comunque Parleremo, come abbiamo già cominciato a fare sui social, del tampone. Manovra traumatica, certo. Ma se al bambino viene spiegato preventivamente cosa aspettarsi, si sentirà più sicuro, pronto per porre eventuali domande al personale sanitario”. Per fare un esempio, alla domanda “Fa male fare il tampone?” Laila spiega che sì, fare il tampone può essere fastidioso, ma ci sono trucchetti che si possono seguire: cercare di rimanere immobili fingendo di essere una delle statue di ghiaccio create da Elsa (una delle protagoniste del film Disney “Frozen”, ndr); bere qualcosa di fresco subito dopo avere fatto il tampone; farsi accompagnare dal proprio peluche preferito.

“Crediamo che fare divulgazione scientifica significhi aiutare i cittadini a crescere e a rispettare il bene comune – conclude Zagaglia –. Nei libri di Laila parliamo dell’importanza di rispettare le regole e di come i genitori possano supportare i più piccoli, aprendo sempre alla speranza”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)