Le università italiane a favore dell’inclusione degli studenti rifugiati

Un anno fa 43 atenei insieme all’Unhcr hanno aderito un anno fa al Manifesto dell’università inclusiva. Il 21 ottobre online il convegno per approfondire le attività implementate in questo periodo. Si stima che il 3% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore a fronte di una media globale pari al 37%

Le università italiane a favore dell’inclusione degli studenti rifugiati

Le università italiane, insieme all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, si impegnano per l’inclusione degli studenti rifugiati. Sono 43 gli atenei italiani che, un anno fa, hanno aderito al Manifesto dell’università inclusiva per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica in Italia.

L'istruzione superiore è uno strumento fondamentale per ricostruirsi una vita e diventare soggetti attivi nella società di accoglienza", ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l'Italia, la Santa Sede e San Marino. "Siamo davvero felici di poter continuare questo percorso insieme alle università per poter ridare forza ai sogni dei rifugiati interrotti dalla violenza e dalla guerra".

Oggi, 21 ottobre, si terrà l’evento digitale “L’impegno delle Università per i rifugiati. Un anno dopo il lancio del Manifesto per l’Università Inclusiva”, per confrontarsi e approfondire le attività a favore degli studenti e di condividere le buone prassi realizzate localmente. Durante il convegno si parlerà anche del progetto University Corridors for Refugees – UNICORE, sviluppato da Unhcr in collaborazione con atenei, società civile e istituzioni attraverso il quale 26 rifugiati residenti in Etiopia hanno potuto accedere a borse di studio per frequentare master di II livello in 11 atenei Italiani negli ultimi due anni. Tra i relatori ci sono Yacoub Kibeida, presidente dell’Associazione Mosaico, e Bereket Gebremichael Kidanemariam, studente arrivato in Italia tramite i corridoi universitari per frequentare un master di Secondo livello alla LUISS di Roma.

Scuola e università rappresentano un passaggio fondamentale nel loro percorso di realizzazione personale e professionale e di inclusione sociale. Soltanto il 3% dei rifugiati, secondo le stime dell’UNHCR, ha accesso all’istruzione superiore a fronte di una media pari al 37% a livello globale. Entro il 2030  l’agenzia delle Nazioni Unite si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in paesi d’accoglienza e paesi terzi anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure come UNICORE, che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati di costruire il loro futuro in dignità.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)