Minori, Cismai: "Mettere in sicurezza chi ne ha bisogno e dare sostegno”

A parlare è Gloria Soavi, presidente Cismai, tra i firmatari della lettera al governo perché vari misure in grado di tutelare i bambini e i ragazzi più fragili: “Il nostro lavoro si basa su relazione e vicinanza: è proprio per questo che è così difficile capire come muoversi”

Minori, Cismai: "Mettere in sicurezza chi ne ha bisogno e dare sostegno”

“Questo periodo è difficile per tutti, e certo lo è per i bambini. La sospensione dell’attività scolastica ha avuto conseguenze: di fronte alle misure messe in campo dalle istituzioni per fermare il contagio, genitori e bambini hanno dovuto sperimentare un nuovo modo di relazionarsi e anche di studiare. Per i più piccoli è complesso a prescindere, anche se hai un genitore che ti spiega, che fa i compiti con te, che intercetta le tue ansie. E cosa succede quando bambini e ragazzi vivono in condizioni di disagio, di povertà educativa o sociale? Cosa succede quando sono vittime di violenza assistita, abusi, maltrattamenti? Per questo abbiamo scritto l’appello a governo e istituzioni: per richiamare fortemente l’attenzione sulla condizione dei bambini, soprattutto quelli più fragili”. Gloria Soavi, presidente del Cismai, il Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia, tra i promotori dell’appello, ribadisce le posizioni espresse da decine di associazioni e professionisti che si occupano della tutela dei minori per chiedere al governo misure urgenti a sostegno dei più giovani.

Bambini che vivono in famiglie problematiche, inadatte a intercettare i loro bisogni, ma anche bambini fuori famiglia o in una situazione a rischio che non possono essere accolti altrove. “Stiamo lavorando a una mappatura interna delle criticità riscontrate dai nostri operatori, vogliamo rispondere alla domanda: cosa possiamo fare di più? La condivisione di criticità ed esperienze sono un bagaglio da cui non possiamo prescindere. I tribunali hanno sospeso le attività, mettendo a rischio i casi che, in un periodo ‘normale’, sarebbero stati segnalati e presi in carico. In questo drammatico momento storico, l’infanzia non può rimanere invisibile: diamo ai bambini l’attenzione che meritano, le conseguenze potrebbero essere gravissime”.

La richiesta avanzata dalle associazioni - oltre a Cismai anche Agevolando, Cnca, Sos Villaggi, solo per citarne alcune - è quella di mettere in sicurezza chi ne ha bisogno, offrendo un forte sostegno psicologico ed educativo. Sostegno che non deve essere fatto mancare nemmeno agli operatori e agli insegnanti, in questa emergenza spesso chiamati ad assumere il ruolo di adulti di riferimento per giovani e giovanissimi in difficoltà. “Cominciamo già a organizzarci adesso per il dopo - è l’invito di Soavi -. Non spezziamo le reti, importantissime e oliate, che abbiamo”: è in questo senso, per esempio, che va una delle misure contenute nell’appello, quella della sensibilizzazione delle forze dell’ordine, invitate a dare tempestivo riscontro alle chiamate di aiuto che ricevono.

In questi giorni il Tribunale per i minori di Bologna ha autorizzato la sospensione del diritto di visita e i rientri in famiglia dei minorenni inseriti in contesti eterofamiliari (a meno che esistano le condizioni sanitarie idonee) invitando servizi sociali, comunità, case famiglia e famiglie affidatarie a “collaborare per dare esecuzione” al provvedimento e a “garantire e aumentare i contatti telefonici, anche attraverso il ricorso a sistemi di audio-video conversazione”. “Alle infinite esigenze dei minori in difficoltà non esistono, al momento, risposte codificate – spiega Soavi –. Certo la tecnologia aiuta, ma ci sono problemi e fenomeni nuovi e diversi: per questo è così importante scambiarsi pareri e riflettere. Il nostro lavoro si basa su relazione e vicinanza: è proprio per questo che è così difficile capire come muoversi, costretti in isolamento. Servono strumenti nuovi, sicuramente non immediati. Ma è necessario partire subito anche per ricostruire il futuro, per evitare di farci trovare impreparati quando dovremo fare i conti con i postumi dell’uragano. Per questo abbiamo avviato da oggi una serie di pubblicazioni sui nostri canali social: il nostro obiettivo è non solo comunicare l’oggi e irrobustire la rete che ci tiene insieme, ma tracciare i bisogni perché questi giorni con la loro difficoltà non trascorrano invano e si faccia tesoro di questa esperienza”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)