Morti per freddo, Radicchi: “Aumentati i posti in accoglienza notturna, mai smettere di fare di più”

Il commento del presidente di Europe Consulting sul caso delle due persone morte a Roma: “Sono ancora in corso gli accertamenti, ma da inizio anno già morte altre 7 persone. 800 negli ultimi 3 anni"

Morti per freddo, Radicchi: “Aumentati i posti in accoglienza notturna, mai smettere di fare di più”

Si stanno facendo ancora le verifiche sui due uomini trovati morti a Roma questa mattina presto, di cui almeno uno senza una fissa dimora. “Si è in fase di verifica e di analisi, non conosciamo ancora le generalità delle due persone morte ­– commenta Alessandro Radicchi, fondatore di Binario 95 e presidente di Europe Consulting Onlus –. Il freddo sta arrivando e, sebbene si tratti del primo caso nella Capitale, ci sono già state altre 7 persone decedute a causa del freddo dall’inizio dell’anno in Italia. Purtroppo – prosegue Radicchi citando i dati della Fiopsd ­– sono oltre 800 le persone decedute in Italia negli ultimi 3 anni, ma saranno probabilmente molte di più, visto che si parla dei soli casi registrati. È un dato allarmante, non bisogna mai smettere fare di più”.

Sono oggi 2.857 i posti di accoglienza notturna nella Capitale e 23.665 le persone prese in carico dal dipartimento Politiche sociali e salute del Comune di Roma nel 2022, con un incremento di oltre 4.500 unità rispetto all’anno precedente. “Ci sono oltre 500 posti di accoglienza notturna in più in confronto all’anno scorso, ma soprattutto si tratta di posti stabilizzati e non per l’emergenza freddo, un concetto che l’amministrazione comunale ha superato, anche se esiste comunque un piano gelo, pensato per quando le temperature scendono”. Molte delle persone in strada hanno poi condizioni di fragilità, che richiedono interventi specifici. “Il 54% delle persone intorno a Roma Termini ha una fragilità e tra queste molte hanno problemi psichiatrici – conclude il presidente di Europe Consulting ­­–. Con loro si tratta di fare un lavoro lungo e difficile, che non può essere ignorato”.

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)