Munzir e il piccolo Mustafà saranno curati al centro Inail di Vigorso

Il papà e il bambino siriani disabili ritratti dal fotografo turco Mehmet Aslan, che ha vinto il premio Siena International Photo Awards, riceveranno nuove protesi nel centro specializzato di Budrio, grazie a un crowdfunding. Il padre ha perso una gamba a causa di una bomba; suo figlio è nato senza arti a causa di una malattia congenita legata all’uso del gas nervino in guerra

Munzir e il piccolo Mustafà saranno curati al centro Inail di Vigorso

Le ferite di una guerra impresse sul corpo, la fuga per la sopravvivenza, e poi uno scatto che ha fatto il giro del mondo. È la storia di Munzir e suo figlio Mustafa, i due siriani ritratti dal fotografo turco Mehmet Aslan nell’immagine “Hardship of Life, che ha vinto il premio Siena International Photo Awards. Il padre ha perso una gamba a causa di una bomba; suo figlio è nato senza arti per una malattia congenita, la tetra-amelia, causata dai farmaci che sua madre Zeynep ha dovuto prendere dopo essere stata nauseata dal gas nervino rilasciato durante la guerra.

Ma la loro incredibile vicenda non finisce qui: oggi il Siena Award, il festival della fotografia e delle arti visive che ha premiato lo scatto, ha lanciato un crowdfunding per raccogliere 400 mila euro e finanziare per loro nuove protesi, che verranno realizzate al Centro protesi Inail Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna. “Mustafa avrà bisogno in futuro di speciali protesi elettroniche, che non sono ancora disponibili in Turchia”, si legge sulla raccolta fondi “Can a photo make a difference” sulla piattaforma GoFundMe.

In solo due settimane, sono già stati raccolti quasi 65 mila euro. “Grazie alle prime donazioni la famiglia di Munzir e Mustafa arriverà a Siena nelle prossime settimane insieme al fotografo Mehmet Aslan – ha spiegato il direttore artistico Luca Venturi –. Da Siena li accompagneremo al Centro protesi Vigorso di Budrio, con cui siamo già in contatto grazie al dottor Andrea Causarano, che sta aspettando Mustafa e suo padre per visitarli e programmare gli interventi di protesi che daranno loro un futuro migliore”. L'eventuale eccedenza di donazioni sarà devoluta a Medici Senza Frontiere, organizzazione impegnata in programmi di riabilitazione e sostegno per le persone che hanno subito amputazioni a causa della guerra in Siria.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)