Museo della navigazione fluviale. Alla scoperta della vita dei barcàri

Museo della navigazione fluviale Siglato un accordo con il Fai, Fondo per l’ambiente italiano, per valorizzare un patrimonio storico – quello dei barcàri e della loro storia – che dal 1999 viene custodito a Battaglia Terme. Non una semplice vetrina di oggetti del passato

Museo della navigazione fluviale. Alla scoperta della vita dei barcàri

Battaglia Terme affonda le sue radici in un periodo, a inizio 13° secolo, contraddistinto da una grande mobilità fluviale che consentiva il trasporto soprattutto di materiali, essendo la zona ricca di attività manifatturiere e soprattutto estrattive (la trachite e la scaglia dei colli Euganei). La collocazione geografica ha consentito a questa cittadina di essere un punto di confluenza di importanti idrovie per il collegamento dell’area collinare e della Bassa Padovana, con le principali vie d’acqua dell’Italia nord-orientale. Durante lo scavo del canale Battaglia, avvenuto tra il 1189 e il 1201 per collegare Monselice e i Colli con la città di Padova, nacque il primo nucleo abitativo di Battaglia composto dai numerosi lavoratori occupati per la realizzazione dell’opera e il successivo insediamento delle famiglie dei  barcàri. Questi erano addetti al trasporto di materiale su barche chiamate burci, fino agli anni Sessanta del secolo scorso, quando vennero soppiantati dalla rotaia e dalla gomma. Da questa storia di acqua e lavoro è nato nel 1999, il Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme, il MuBa - Museo dei Barcàri. L’esposizione – con oltre tremila reperti – si articola in un percorso interno (dove sono presenti tra gli altri, vari modelli di barca realizzati in scala, attrezzature originali come timoni, remi; testimonianze relative alle vie d’acqua, ai manufatti idraulici, alle merci trasportate) ed esterno. Quest’ultimo si sviluppa nel cortile del museo – dove si trovano ancore, argani e altro – e nella zona del castello del Catajo, dove c’è la Conca di navigazione, un sistema di ingegneria idraulica inaugurato nel 1923. Per Maurizio Ulliana presidente dell’associazione Tvb, Traditional Venetian Boats, realtà che gestisce il Museo della navigazione per conto dell’amministrazione comunale, «la peculiarità di questo spazio espositivo fa sì che non sia la semplice vetrina di oggetti che ricordano un tempo passato ma si vuole far conoscere il vissuto delle nostre zone, in funzione di una comprensione del presente». Ed è dello scorso mese di maggio una significativa convenzione siglata dal museo e dall’associazione Tvb che lo gestisce con il Fai-Fondo per l’ambiente italiano. Questa intesa desidera «creare delle sinergie che valorizzino le meraviglie del nostro territorio, costituito da un patrimonio materiale e immateriale» afferma Ulliana. L’accordo stabilisce che per gli iscritti al Fai c’è la possibilità di visitare il museo con lo sconto del 10 per cento per gli ingressi individuali o del 20 per cento se in gruppi di dieci o più associati. A tal proposito nell’area del Parco regionale dei colli Euganei, a Luvigliano di Torreglia, c’è Villa dei Vescovi, gestita dal Fai e «può rappresentare una bella occasione per i visitatori, per coniugare le due realtà poco distanti tra loro – sottolinea Maurizio Ulliana – considerando l’interesse comune a favorire nuove visite turistiche». Info: museonavigazione.eu

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