Oceani sempre più caldi. Oltre agli aspetti scientifici, il riscaldamento degli oceani ha gravi conseguenze ecologiche

L'incremento di temperatura nell'ultimo anno è stato di 0,25 °C rispetto al precedente record, un margine notevolmente superiore rispetto agli scarti più contenuti degli anni passati. Gli scienziati indagano sulle cause

Oceani sempre più caldi. Oltre agli aspetti scientifici, il riscaldamento degli oceani ha gravi conseguenze ecologiche

Negli ultimi anni, gli oceani della Terra hanno subito un incremento della temperatura mai visto prima, raggiungendo valori che non si registravano da oltre 100.000 anni. Ad attestarlo, un recente studio (pubblicato su “The Conversation”), realizzato da un gruppo di scienziati australiani, coordinati dal biologo Alex Sen Gupta, della School of Biological, Earth and Environmental Sciences dell’Università del Nuovo Galles del Sud, a Sydney. Questo dato è emerso dalle più recenti misurazioni strumentali, che si estendono per circa 150 anni, e da stime basate su osservazioni indirette. Il picco di calore registrato nell’ultimo anno ha sorpreso gli scienziati non solo per la sua entità, ma anche per la velocità con cui si è verificato.
L’aumento della temperatura degli oceani è un fenomeno atteso nel contesto del riscaldamento globale, accelerato dalle attività umane. Queste hanno portato ad una frequenza sempre maggiore di anni record per il calore oceanico, con il 2016 e il 2015 che hanno preceduto l’ultimo picco significativo. Basti pensare che l’ultimo anno di freddo record risale all’inizio del XX secolo.
L’incremento di temperatura nell’ultimo anno è stato di 0,25 °C rispetto al precedente record, un margine notevolmente superiore rispetto agli scarti più contenuti degli anni passati. Gli scienziati indagano sulle cause di questo rilevante aumento, sospettando che fenomeni come El Niño – una corrente marina che causa il riscaldamento delle acque superficiali, mentre La Niña ha l’effetto opposto -, insieme a una serie di eventi meteorologici e possibili riduzioni delle emissioni di zolfo dal trasporto marittimo, possano avere giocato un ruolo determinante.
I dati mostrano che la superficie quasi globale degli oceani ha manifestato questo balzo di calore, con una differenziazione visibile tra anni più freddi e anni più caldi. Questo salto di temperatura è stato particolarmente evidente nel 2023 e nel 2024, rompendo la tendenza dei precedenti anni.
Tale fenomeno non è stato limitato a una specifica regione: gli oceani dell’emisfero meridionale, settentrionale e dei tropici hanno tutti registrato temperature record. Le cause di questa impennata non sono ancora completamente chiare, ma è probabile che siano il risultato di una combinazione di fattori.
Il riscaldamento globale continua a essere il principale sospettato, con gli oceani che assorbono oltre il 90% del calore generato dall’effetto serra. Anche fattori naturali, come El Niño, che ha iniziato a svilupparsi a metà dell’anno precedente, sono considerati influenti. Altri fenomeni (come il dipolo dell’Oceano Indiano e l’Oscillazione del Nord Atlantico), potrebbero anche avere un impatto, così come la riduzione degli aerosol atmosferici, che permette una maggiore penetrazione della radiazione solare nelle acque oceaniche.
Oltre agli aspetti scientifici, il riscaldamento degli oceani ha gravi conseguenze ecologiche. L’aumento delle temperature provoca ondate di calore marine che possono decimare popolazioni di mammiferi marini, uccelli, pesci e invertebrati. Le foreste di alghe e le praterie di fanerogame, fondamentali per l’ecosistema marino, sono minacciate, mettendo in pericolo anche le specie ittiche importanti per la pesca e il turismo. L’impatto sulle barriere coralline è altrettanto devastante, con fenomeni di sbiancamento osservati in diverse parti del mondo. In Tasmania, sono in corso sforzi straordinari di conservazione per proteggere specie ittiche in via di estinzione, mentre nelle Isole Canarie la pesca commerciale sta cercando di adattarsi alle nuove condizioni climatiche.
Nonostante le previsioni possano suggerire un rientro temporaneo a temperature più miti con il prossimo ciclo de La Niña, è chiaro che il percorso del riscaldamento globale continuerà a influenzare profondamente i nostri oceani. Questo ci pone di fronte alla sfida urgente di ridurre le emissioni di gas serra, cercando al contempo di comprendere e mitigare gli impatti a lungo termine del riscaldamento oceanico.

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Fonte: Sir