Osare sognare, fino alla fine. A Bolzano-Bressanone così si esauriscono gli "ultimi desideri" dei malati

“Sogni e vai” è progetto nato lo scorso anno dalla collaborazione tra Caritas Bolzano-Bressanone e Croce Bianca per esaudire i desideri di persone gravemente malate.

Osare sognare, fino alla fine. A Bolzano-Bressanone così si esauriscono gli "ultimi desideri" dei malati

Rivedere Venezia. Sorseggiare un caffè in piazza San Marco. Ammirare le gondole lungo il Canal Grande. Fermarsi a guardare il ponte dei Sospiri. Respirare a pieni polmoni l’aria del mare. Un sogno che Rosa ha conservato per tanti anni nel suo cuore. Fino a quando, alcune settimane fa, la sedia a rotelle che sostituisce da un po’ di tempo le sue gambe, indebolite e fiaccate dalla malattia, non si è trasformata in una splendida “carrozza”.

Rosa ha osato sognare e quel sogno è diventato realtà, come ci raccontano le foto postate sulla pagina Facebook di “Sogni e vai”, progetto nato lo scorso anno dalla collaborazione tra Caritas Bolzano-Bressanone e Croce Bianca per esaudire i desideri di persone gravemente malate. Il tutto gratuitamente, senza richiedere ai malati o ai loro familiari alcun contributo. Tutte le spese, infatti, sono coperte grazie a offerte e donazioni. A sostegno dell’iniziativa, lo scorso anno in Alto Adige sono stati raccolti oltre 100mila gli euro.

In Germania le “Wünschenwagen” esistono da cinque anni. È infatti dal 2014 che queste speciali ambulanze macinano decine di migliaia di chilometri grazie all’associazione “Arbeter-Samariter-Bund”, con l’obiettivo di realizzare gli ultimi desideri di tanti uomini e donne di ogni età, dai bambini piccoli agli ultracentenari.

Più di mille i desideri realizzati. Più di mille i sorrisi donati a persone che hanno “osato” continuare a sognare. Lo hanno fatto finché quel loro “wagen” (verbo che in tedesco significa appunto “osare”) ha messo le ruote (sempre in tedesco, il sostantivo “Wagen” significa “macchina, vettura”). E così una “Krankenwagen” (letteralmente una macchina per i malati, un’ambulanza) si è trasformata in una “Wünschenwagen”, una macchina dei desideri che – in un singolare gioco di parole – permette di “osare gli ultimi desideri”.

Molte di queste persone non ci sono più. Ma le loro storie continuano a viaggiare sulle pagine di Facebook e i loro sorrisi catturano il nostro sguardo sui siti delle varie “Wünschenwagen”, attive su tutto il territorio tedesco.

Su quei volti “la felicità è la luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima”, come canta Simone Cristicchi in “Abbi cura di me”. Quei volti, pesantemente segnati dalla malattia, hanno la forza di raccontarci la morte – realtà che la nostra società tenta in tutti modi di far scomparire – non come la fine di tutto e l’inizio del nulla, ma come un momento della vita umana, una soglia da passare. Come un viaggio, da percorrere insieme, osando sognare ancora un ultimo desiderio. Che non sarà mai ultimo, ma sempre penultimo.

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Fonte: Sir