Quando il pacifismo è reato: la “Lista dei Prigionieri per la Pace 2022”

In occasione della Giornata internazionale dei Diritti Umani, il Movimento Nonviolento ha diffuso la lista dei Prigionieri per la Pace nel mondo, con un focus particolare sui detenuti in Russia e Ucraina per attività contro la guerra

Quando il pacifismo è reato: la “Lista dei Prigionieri per la Pace 2022”

Ogni anno, in ogni paese del mondo, migliaia di persone vengono incarcerate per motivi di coscienza, per aver fatto azioni nonviolente contro la guerra, o per aver obiettato al servizio militare armato. La War Resisters’ International stila ogni anno l’elenco dei prigionieri di cui riesce ad avere notizie certe. È un elenco incompleto di resistenti attualmente in prigione per il loro lavoro per la pace; comprende quelli che sono contenti che si rendano pubbliche le loro storie e i loro nomi.

In Italia la Lista viene diffusa dal Movimento Nonviolento, nell’ambito della Campagna di Obiezione alla guerra. Quest'anno, un'attenzione speciale è dedicata agli attivisti di Russia e Ucraina, perseguiti per le loro proteste pacifiche contro la guerra.

Prigionieri “di pace” russi e ucraini

Iniziamo dalla Russia: qui è lunghissimo l'elenco si coloro che rischiano anche molti anni di detenzione per aver espresos un pensiero pacifista, o aver preso parte a una manifestazione. Dal febbraio 2022. le autorità russe hanno avviato infatti più di 230 procedimenti penali contro cittadini russi che si sono opposti alla cosiddetta "operazione speciale" in Ucraina. La maggior parte di questi casi sono stati avviati a seguito di azioni nonviolente, classificate come reati, come post sui social network, proteste pacifiche o distribuzione di adesivi contro la guerra. L'elenco nomina una serie di attivisti imprigionati o multati, o che rischiano il carcere per la loro resistenza civile, non armata e nonviolenta alla guerra in Ucraina. L'elenco è tratto dal sito Black February, preparato da attivisti russi. SPer maggiori informazioni sui singoli casi e per sapere come scrivere agli attivisti, visitare il sito.

C'è, tra i tanti, Irina Dmitrieva (Nelson) è un ex avvocata e madre di quattro figli della città di Novaya Derevnya, nella regione di Novgorod. All'inizio del 2022, alla vigilia della cosiddetta operazione speciale, Irina Dmitrieva ha scritto alcuni commenti contrari all'invio di soldati russi in Ucraina. Questi commenti hanno motivato l'avvio di un procedimento penale nei suoi confronti ai sensi dell'articolo 205.2, parte 2 del Codice penale della Federazione Russa ("istigazione pubblica al terrorismo e giustificazione del terrorismo"). La donna rischia fino a sette anni di carcere. Vladimir Zavyalov è un uomo d'affari di Smolensk arrestato per aver coperto i cartellini dei prezzi in un supermercato con adesivi per la pace. Rischia fino a 10 anni di carcere in base alla seconda parte dell'articolo 207.3, paragrafo "d": diffusione di falsi sull'esercito russo motivata dall'odio, L'unico "crimine" di Viktoria Petrova è stato quello di aver pubblicato un post contro la guerra su VKontakte nel marzo di quest'anno, che avrebbe potuto essere visto solo da un paio di centinaia di suoi amici. Per quel post Vika rischia ora fino a 10 anni di carcere in base all'articolo 207.3 ("Diffusione pubblica di informazioni deliberatamente false sull'uso delle Forze Armate della Federazione Russa"), paragrafo E ("motivato da odio").

A causa della guerra in corso con la Russia, l'Ucraina ha sospeso il diritto all'obiezione di coscienza e ha chiuso le frontiere per gli uomini tra i 18 e i 60 anni. Oltre 100 mila uomini si sono sottratti al coinvolgimento nella guerra in Ucraina e sono fuggiti all'estero. Al momento in cui scriviamo non ci sono obiettori di coscienza noti in carcere, ma sospettiamo che ci siano casi non dichiarati. Nel frattempo, sono in corso i casi di due obiettori di coscienza, nessuno dei quali è attualmente in carcere. Devono affrontare accuse che potrebbero portare alla loro incarcerazione.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)