“Tutta colpa di Basaglia”, la rivoluzione tradita

In occasione del centenario della nascita dello psichiatra che cambiò la storia della salute mentale in Italia e nel mondo un podcast in 7 episodi ne ripercorre la biografia e indaga su cosa resta della legge che portò alla chiusura dei manicomi

“Tutta colpa di Basaglia”, la rivoluzione tradita

 Camicie di forza, catene, lobotomie. Non più tardi di 50 anni fa, questi erano i metodi terapeutici ai quali venivano sottoposti i malati psichiatrici. Curarli era considerato impossibile, pensare che la società potesse accettarli altrettanto: l’unica soluzione era l’internamento, perché non nuocessero e non dessero “pubblico scandalo”. In occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, il padre della Legge 180/1978, che liberò i malati psichiatrici dai manicomi un podcast ne ripercorre la vicenda umana e fa il punto su ciò che resta della sua straordinaria rivoluzione. Firmato dalle giornaliste Ludovica Jona ed Elisa Storace e prodotto da Piano P “Tutta colpa di Basaglia” è un podcast in 7 puntate con pubblicazione settimanale sul sito del Corriere della sera, su Spotify e su Apple Podcast.

Il podcast si muove un doppio binario: da un lato la storia entusiasmante della rivoluzione basagliana, che ha portato alla chiusura dei manicomi; dall’altro, parallelamente, la situazione attuale dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura e delle residenze per malati di mente. E quest’ultimo filone nasce proprio dall’esperienza personale e molto intima di una delle due narratrici: la frequentazione, per anni, di residenze “riabilitative” e reparti psichiatrici degli ospedali della regione Lazio, per stare vicino a una persona cara. I due racconti si completano a vicenda: alla storia delle vittorie sociali – ricostruite attraverso testimonianze di chi c’era o vi ha partecipato e a repertori inediti – si accosta un’inchiesta sulle motivazioni profonde dei fallimenti nell’applicazione della 180, mostrando anche, nelle esperienze costruttive di ispirazione basagliana, delle possibili vie d’uscita Tra gli intervistati, nomi noti del mondo dello spettacolo (Gino Paoli, Simone Cristicchi), psichiatri italiani (Peppe Dell’Acqua e i principali collaboratori ed eredi di Basaglia) e stranieri (con numerose testimonianze raccolte in Brasile), pro e contro la riforma, storici (Giovanni De Luna e Valerio Cervetti) e giornalisti (Mauro Vallinotto), pazienti psichiatrici e loro familiari.

Nell’ultima Strategia dedicata alla salute mentale la Commissione europea attesta che la seconda causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali, oggi è il suicidio. I dati dicono che solitudine, isolamento e difficoltà relazionali sono sempre più diffusi tra i ragazzi. “Per questo – commentano le autrici – conoscere la storia di Basaglia e della legge legata al suo nome, e capire a che punto siamo, cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rispondere al crescente bisogno di salute mentale, può interessare non solo i giovani, ma tutti noi in generale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)