Un cielo di centrini. Centinaia di centrini fatti a mano per s. Ciro ad Atena Lucana

È venerdì 10 marzo quando, sulla sua pagina Fb, l’associazione “Le case di Igea” lancia un appello per realizzare, davanti al santuario, un cielo di centrini sospesi.

Un cielo di centrini. Centinaia di centrini fatti a mano per s. Ciro ad Atena Lucana

“L’Italia è un paese meraviglioso”. Lo stupore dei ragazzi di Casa Surace, la celebre factory e casa di produzione nata nel 2015 da un gruppo di amici e coinquilini che oggi conta più di 4 milioni di fan sul web, non passa certo inosservato. Oltre 54.400 i like e 320 i commenti raccolti in poche ore dal post pubblicato una settimana fa su Instagram.

E non passano certo inosservate le foto che danno forma ad una meraviglia che si fa contagiosa, al punto da stuzzicare la curiosità e spingere ad intraprendere un viaggio virtuale, tra pagine Ig e Fb. Destinazione Atena Lucana.

Atena Lucana, è un comune di 2.430 abitanti della provincia di Salerno. È la più antica cittadina del Vallo di Diano e sorge su un colle nella parte occidentale della valle, ad un’altitudine di 625 metri, al confine con la Basilicata. La sua storia affonda le radici nel III secolo a.C. Del “Campus Àtinas” parla Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” e Marco Tullio Cicerone, che scrive di avervi sostato nella villa degli Helvii, parenti della madre Helvia, in una notte di aprile del 58 a.C., durante la sua fuga verso “Brundisium” e che ebbe in tale villa un sogno premonitore sul suo ritorno in patria.

Patrono di Atena Lucana è s. Ciro d’Alessandria, medico eremita “anàgiro”, appellativo che si guadagnò curando gratuitamente poveri e indigenti, martirizzato il 31 gennaio 303, durante la feroce e sanguinosa persecuzione ordinata dall’imperatore Diocleziano.

Ad Atena il culto di s. Ciro si sviluppa con particolare vigore in seguito ad una guarigione prodigiosa avvenuta nel 1863 e di cui in questi giorni ricorre il 160° anniversario. Una giovane del paese, Marianna Pessolano, era in fin di vita. Decide di prostrarsi davanti ad un’antica statua del santo, chiedendone l’intercessione. Un gesto di devozione in seguito alla quale – come raccontano le cronache del tempo – la ragazza si ristabilisce completamente. Nello stesso anno Michele Arcangelo, padre della giovane, fa costruire per ringraziamento una nuova statua di s. Ciro, che ancora oggi viene portata in processione e di cui una copia è stata offerta nel 2013 ai tanti devoti residenti a Montevideo (Uruguay). E proprio il 19 maggio 2013, in occasione del 150° anniversario del primo miracolo di s. Ciro, la chiesa dove si venera il santo è stata elevata da mons. Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, a santuario diocesano.

Il nostro viaggio virtuale tra pagine Ig e Fb ci porta proprio davanti al santuario di s. Ciro.

“Abbiamo un progetto per s. Ciro ad Atena Lucana e solo con la collaborazione di tutti potrà diventare realtà”.

È venerdì 10 marzo quando, sulla sua pagina Fb, l’associazione “Le case di Igea” lancia un appello per realizzare, davanti al santuario, un cielo di centrini sospesi. Le indicazioni fornite dall’associazione sono molto chiare: “abbiamo bisogno di centrini tondi, diametro minimo 30 centimetri, colori bianco, beige o panna”. “Se volete donarli o volete realizzarli per l’occasione sarebbe bellissimo – aggiungono le signore dell’associazione su Fb – allora, scavate nei vecchi bauli, chiedete alle amiche… prendete filo ed uncinetto e realizziamo un “cielo per san Ciro”. Solo insieme possiamo riuscirci. Consegna entro il 20 aprile”.

“Abbiamo chiesto attraverso i social di portarci o di spedirci un centrino di forma circolare in segno di devozione a s. Ciro – racconta in un’intervista Maria Teresa Renzo, presidente dell’associazione – e ne sono arrivati in poco tempo oltre 300 da tutta Italia. Molti sono stati realizzati qui ad Atena, ma che in altri comuni del territorio”. È arrivato anche un centrino da Portici, cittadina di cui s. Ciro è patrono. Non solo. Ad Atena è giunto anche un maxi centrino di due metri di diametro. E tanti altri più piccoli. Ce n’è poi uno speciale, raffigurante l’immagine del santo, realizzato proprio ad Atena.

“Ci siamo ritrovati insieme – scrivono le signore de Le case di Igea il 20 aprile in un post su Fb – tanta gente ci ha chiamato, tanti hanno spedito pacchi, una catena umana si è messa in moto… storie, intrecci, devozione, ricordi, fede, donne, mani, uomini, ferro, caffè, saluti… momenti che fanno bene a tutti. Non sono questi i piccoli grandi miracoli?”

Buste e pacchi con centrini di vari soggetti e dimensioni hanno continuato ad arrivare anche dopo il termine del 20 aprile in via Braidella, dove ha sede l’associazione. E con i centrini, sono arrivati anche bigliettini scritti a mano, con preghiere e intenzioni.

“Arrivano ancora centrini! Oggi 19 maggio – si legge su Fb – ci vediamo nella sede della polisportiva per fare un po’ il punto della situazione”.

I centrini sono stati stesi e montati su telai di filo di ferro. Uno accanto all’altro hanno creato un vero e proprio cielo di centrini, una filigrana di geometrie e ‘figure perfette’ che parlano di storia, cultura, devozione e tradizione che, nel nome di s. Ciro, hanno unito un po’ tutta Italia. E i centrini che non hanno trovato spazio davanti al santuario, hanno portato un pezzo di cielo per le vie e le piazze di Atena Lucana. Tutti sono stati benedetti lo scorso 12 maggio, all’inizio della novena in preparazione della grande festa del 20 e 21 maggio.

“Quando tante mani si uniscono sono capaci di reggere il cielo – si legge su Fb –. Grazie al parroco don Michele Casale, al Comitato festa di s. Ciro, alla Polisportiva, alle associazioni, agli imprenditori, a tutte le donne e gli uomini che hanno dedicato tempo e amore per questo progetto, a chi da tutta Italia ha inviato un pezzetto di cielo. Nel nome di s. Ciro tutto questo è stato possibile ed è bellissimo”.

Il cielo di centrini per s. Ciro ad Atena Lucana richiama alla memoria il progetto dell’artista e designer pugliese Bernardo Palazzo che, tre anni fa, in piena pandemia, ha realizzato un cielo di centrini davanti alla chiesa di Cisternino, paese della valle d’Itria, in provincia di Brindisi. “Rainbow”, questo il nome scelto da Palazzo per la sua opera, perché da sempre l’arcobaleno è segno di speranza, bellezza e buon auspicio.

“L’arte dei centrini è stata praticata in tanti luoghi d’Europa e della Puglia – scriveva Bernardo Palazzo su Ig nel 2020 –. Un’arte realizzata da donne che con grande pazienza e tecnica tessono su tela disegni, quasi fossero dipinti, traendo ispirazione dalla natura”.

Pensando alle terre dell’Emilia Romagna devastate in questi giorni dall’alluvione, le parole scritte in quell’occasione dall’artista pugliese acquistano oggi un significato particolare. “Dopo la tempesta, il sole e l’acqua divengono arcobaleno. I centrini fatti a mano rievocano i cristalli d’acqua al microscopio. Qualcosa unisce il divino dei cieli all’umano del terreno”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir