Vicenza: la prima "messa alpina" composta da un coro del Basso Vicentino

Sarà la messa alpina, mai scritta prima d’ora. Suo anche l’inno ufficiale dell’Adunata alpina di Vicenza del maggio prossimo, quello che è nato dalla fusione di due cori alpini, quello di Lumignano e di Montegalda, nel Basso Vicentino. Il neonato coro “Amici Alpini”, nato qualche mese fa, fondendo voci ed esperienze, presenterà ufficialmente il 12 aprile prossimo alle 20.30 nella Basilica di Monte Berico (Vi), sotto il patrocinio della sezione alpini “Monte Pasubio” di Vicenza, quella messa pensata per un ventennio.

Vicenza: la prima "messa alpina" composta da un coro del Basso Vicentino

Sarà la messa alpina, mai scritta prima d’ora. Suo anche l’inno ufficiale dell’Adunata alpina di Vicenza del maggio prossimo, quello che è nato dalla fusione di due cori alpini, quello di Lumignano e di Montegalda, nel Basso Vicentino. Il neonato coro “Amici Alpini”, nato qualche mese fa, fondendo voci ed esperienze, presenterà ufficialmente il 12 aprile prossimo alle 20.30 nella Basilica di Monte Berico (Vi), sotto il patrocinio della sezione alpini “Monte Pasubio” di Vicenza, quella messa pensata per un ventennio.

Un momento che loro osano già definire “storico”, considerando che nella galassia di canti, musiche e poesie delle penne nere, mancava una messa integrale, scritta, diretta e cantata da soli alpini.

Artefice di questa operazione musicale, due maestri della composizione vicentina: Vittorio Rigoni, figlio d’arte che ha ereditato la direzione corale dal padre Andrea, e quella “liturgica” di Mario Berno, 91 anni, entrambi di Lumignano, con all’attivo un centinaio di canti alpini nel repertorio dei cori nazionali.

Sul come e perché sia nata questa particolare messa, lo spiega Vittorio Rigoni: «Si è trattato di un lento lavoro di composizione, durato oltre due decenni, nato da pezzi sparsi, tutti però con finalità liturgiche. Ci siamo quindi chiesti perché non riempire il vuoto musicale che c’era? Con degli adattamenti e rifacimenti sono nate le 13 tracce che coprono tutte le parti della messa, che costituiscono il cd che abbiamo appena inciso e presenteremo ufficialmente in occasione dell’Adunata di Vicenza».

Parallelamente ai canti liturgici, è nato in una forma quasi spontanea, quello che sarebbe stato scelto come l’inno ufficiale degli alpini a Vicenza: «Il tempo di ascoltarne musica e testo – ricorda soddisfatto il maestro Rigoni – che la commissione all’unisono si è espressa a favore».

Emozionato è pure il co-direttore del coro Alberto Bortoli, che già pensa all’eco che queste proposte musicali susciteranno:  «Tra i primi ad ascoltare i brani, alcuni sacerdoti, che si sono dichiarati pienamente soddisfatti per la parte liturgica, come per quella musicale, infondendo al coro grande slancio».

«Non sono canti nostalgici – replica l’autore – tantomeno grondanti di storia. Lo spirito alpino che noi vogliamo cantare, è quello della contemporaneità che è riconosciuta con lo stimma della nostra solidarietà!».

Sul perché tra le falesie di pietra del paesello Berico si concentri tanta vivacità alpina, è però destinato a restare un mistero musicale: «Questione di passione credo – precisa Rigoni – il resto è tradizione musicale ereditata e coltivata, cercando però di innovarci per tenere alto lo spirito del coro, composto da 35 voci, dove il più anziano, Gianni Cagnin ha 81 anni e il più giovane, Lorenzo Rigoni, figlio dello stesso maestro, ne ha 16».

Generazioni che cantano assieme, con una passione corale che traspare fin dalle prime note e strofe dell’inno: «Amici alpini, correte, correte. La terra trema, valanghe fa la neve, il fiume cresce, minaccia il bel Paese… la lunga penna sul cappello scrive solidarietà».

Quella stessa “solidarietà” che è storia di questi giorni e anni.

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Parole chiave: Basso Vicentino (1), Monte Berico (2), Adunata Vicenza (1), alpini (4), vicenza (11)