Volontariato. Formarsi ha i suoi buoni motivi

Molte le proposte formative per nuovi volontari in provincia di Padova a partire da settembre da parte delle associazioni operanti in ambito socio-sanitario.

Volontariato. Formarsi ha i suoi buoni motivi

La tragedia del Pollino, il crollo del ponte Morandi, i terremoti che hanno messo in ginocchio diverse regioni negli ultimi anni sono alcune delle tragiche emergenze che il nostro Paese ha dovuto affrontare mettendo in campo molte forze e l’impegno anche di numerosi volontari. Ciò che queste emergenze insegnano e ricordano a tutti è la necessità di rispondere in maniera veloce ma, sempre, competente. Volontari non formati e non preparati possono purtroppo rallentare le operazioni di soccorso o, peggio ancora, recare danni.

Allo stesso modo, anche fuori dalle emergenze, il volontario deve poter operare in maniera corretta, sia dal punto di vista motivazionale che tecnico. Lo ricorda anche la Carta dei valori del volontariato del 2001 scritta da Fivol e Caritas: «Le organizzazioni di volontariato devono principalmente il loro sviluppo e la qualità del loro intervento alla capacità di coinvolgere e formare nuove presenze, comprese quelle di alto profilo professionale. La formazione accompagna l’intero percorso dei volontari e ne sostiene costantemente l’azione, aiutandoli a maturare le proprie motivazioni, fornendo strumenti per la conoscenza delle cause dell’ingiustizia sociale e dei problemi del territorio, attrezzandoli di competenze specifiche per il lavoro e la valutazione dei risultati». Per questo motivo molte associazioni di volontariato, in particolar modo quelle che operano in ambito socio-sanitario, prevedono un accompagnamento formativo obbligatorio per i nuovi volontari e un aggiornamento continuo per quelli già attivi.

Per i nuovi volontari le proposte formative prendono il via per lo più nel periodo autunnale, da fine settembre a novembre, in modo da avere il tempo di partecipare agli incontri e iniziare il servizio, generalmente in affiancamento, dal nuovo anno.

Inizia il 19 settembre la formazione di Progetto Itaca Padova, associazione presente a livello nazionale e attiva in città dal 2017. Il corso, già il secondo proposto visto il buon successo della prima edizione, è strutturato in otto incontri tenuti da medici dell’Ulss 6 Euganea, con l’obiettivo di preparare i volontari che vogliono impegnarsi nelle iniziative dell’associazione rivolte a persone che soffrono di disturbi psichici. «L’associazione – spiega la presidente Francesca Papafava – intende trasmettere uno dei cardini che ha portato alla sua costituzione, ovvero che di salute mentale si può parlare ed è importante andare oltre lo stigma sociale. Molti, ancora oggi, spesso non accedono alle cure per vergogna». I volontari in Progetto Itaca si possono occupare dei servizi dell’associazione, tra i quali il sostegno di gruppo tra familiari e tra pazienti e la sensibilizzazione della cittadinanza in occasione di specifiche iniziative, tra le quali la campagna “Tutti matti per il riso” del 13 e 14 ottobre.

Anche alcune delle otto sezioni Avo (Associazione volontari ospedalieri) presenti in provincia a Padova, Abano Terme, Piove di Sacco, Conselve, Este, Monselice, Montagnana e Cittadella avvieranno i loro corsi a ottobre. «Il primo incontro dei nostri corsi è dedicato alla motivazione al volontariato perché per noi è essenziale – tiene a precisare Katia Manea, presidente di Avo regionale – Spesso la scelta del volontario Avo è una scelta di vita, non un impegno temporaneo. Ciò che è importante trasmettere ai volontari è l’apertura alle necessità dei pazienti, che evolvono continuamente. A differenza anche solo di un decennio fa, per esempio, oggi ci occupiamo pure di malati di Alzheimer in centri dedicati, siamo presenti in alcuni pronto soccorso per una prima accoglienza, siamo impegnati in assistenza domiciliare, negli hospice, nell’accompagnamento dei pazienti oncologici, soprattutto di donne, ad esempio nella scelta e nell’utilizzo della parrucca e nella cura del proprio corpo durante le terapie grazie a estetiste volontarie. La consapevolezza che deve acquisire un nostro volontario è l’importanza della presenza al momento del bisogno, nelle sue varie sfaccettature, del paziente».

Per approcciarsi al servizio volontario in ospedale è possibile partecipare anche ai corsi di formazione in programma a novembre di Ceav (Cancro e assistenza volontaria) e San Vincenzo de Paoli. Un’opportunità per avvicinarsi al volontariato in un servizio di ascolto, che permette di acquisire o affinare competenze comunicative e metodologie utili per la gestione di relazioni d’aiuto è il percorso formativo proposto da Telefono amico Padova, un corso teorico-pratico della durata di circa sei mesi con frequenza settimanale che sarà presentato l’1 ottobre alle ore 21 al Centro servizio volontariato di via Gradenigo 10. Il 4 ottobre, sempre al Csv di Padova sarà invece illustrato il programma formativo di Telefono azzurro Padova che ricerca volontari per il progetto “bambini e carcere”, un servizio di affiancamento ai bambini che accedono al carcere per fare visita a un loro genitore o parente detenuto e per il progetto “scuola” sul tema del bullismo.

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