33 anni oppure oltre un secolo? Questione di prospettive

“Napoli-Fiorentina 1-3”. “Napoli-Empoli 0-1”. “Torino-Napoli 3-0”. “Napoli-Frosinone 0-4”. Emblematiche scritte apparse su alcuni striscioni nell’ultima partita in casa della squadra partenopea ex-campione d’Italia.

33 anni oppure oltre un secolo? Questione di prospettive

Sono alcune delle sconfitte “umilianti” a detta dei tifosi patite quest’anno. Dall’altare alla polvere, se riavvolgiamo le lancette e pensiamo ai festeggiamenti di maggio 2023, di un solo anno fa, con il gruppo di Spalletti che ha osato l’inosabile, vincere lo scudetto 33 anni dopo Maradona. Tutto dissipato tra cacciate di allenatori e improperi del presidente Aurelio De Laurentiis contro giornalisti. Dal tetto della Serie A al decimo posto; dalle lezioni di calcio al Liverpool di Klopp al Napoli fuori dall’Europa dopo 14 anni. Ma davvero tanto basta per neutralizzare le emozioni di un successo che solo le vecchie generazioni potevano dire di aver vissuto con el Pibe de oro? Davvero basta una stagione storta per bandire come ingrati quegli stessi calciatori per cui hanno urlato di gioia un’intera calorosa città più tutte le emanazioni emigrate in giro per il mondo? Lungi da me giudicare, attenzione, però il calcio è quella sfera che oltre a rotolare, ci permette di osservare il mondo attraverso altre lenti, e magari di tarare le nostre delusioni o aspettative. Del Bayer Leverkusen di quest’anno saprete forse già tutto: 52 partite senza sconfitte, Bundesliga portata a casa arando il dominio decennale del Bayern Monaco, Coppa di Germania in bacheca. Unica “sbavatura”, la sconfitta 3-0 in finale di Europa League contro l’Atalanta. Cos’altro ci sarebbe da dire? Beh, il club è stato fondato nel 1904 e questa è il primo campionato tedesco vinto. Eppure è di proprietà da sempre della multinazionale farmaceutica e chissà forse qualcuno avrebbe preteso grossi nomi, ingaggi altisonanti per essere sempre “competitivi”. Nel passato solo tante cocenti delusioni, Neverkusen era lo sfottò più ricorrente. Molti tifosi sono morti senza vedere la propria squadra vincere. È un privilegio che spetta a pochi. E non devono passare altri 33 anni per rendercene conto.

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