Cento giorni dall’inizio dei Giochi... e dalla tregua olimpica? La prospettiva
In un appunto che (stranamente) non ho smarrito avevo annotato: martedì 16 aprile, accensione della torcia olimpica, cento giorni all’inizio dei Giochi di Parigi 2024
Mentre stiamo ultimando il giornale prima di andare in stampa, ho guardato alcune foto e dei brevi video di una cerimonia che, tanto solenne quanto perpetua, si ripropone ogni quattro anni. E pur ripetendosi ogni quattro anni lascia in me quel fascino fatto di storia, simboli, richiami, luoghi. L’idea della fiamma olimpica viaggia nei secoli dell’uomo, deriva dalle cerimonie degli antichi giochi che si svolgevano, per l’appunto a Olimpia, in Grecia. Luogo medesimo del rituale odierno. Funziona così: il fuoco sacro viene acceso davanti alle rovine del tempio di Era da una sacerdotessa, la quale utilizza una parabola (skaphia in greco) per concentrare i raggi del sole e accendere, così, la torcia. La fiamma poi viene collocata in un’urna e portata nell’antico stadio da Estiada, nota come la sacerdotessa custode del fuoco, dove un tedoforo è lì a riceverla assieme a un ramo d’ulivo, simbolo di pace. È un passaggio solenne: il tedoforo omaggia Pierre de Coubertin, il fondatore dei Giochi olimpici moderni, illuminando il monumento (sempre a Olimpia) in cui è posto il suo cuore e poi cede la fiamma a un secondo corridore che rappresenta il Paese ospitante delle imminenti Olimpiadi. Pensate all’importanza nell’antichità di simil evento per cui su tutta la Grecia vigeva la cosiddetta tregua olimpica: durante la manifestazione ogni velleità bellica o semplici conflitti personali cessavano per permettere ad atleti e spettatori di raggiungere Olimpia anche attraverso zone nemiche. Pensate ora ai conflitti in corso nel mondo: e se fra cento giorno, poco più di tre mesi, ultimi tre mesi di sacrifici e morti, ci svegliassimo pensando solo alle medaglie, entusiasmandoci davanti a storie avventurose di atleti, fratellanze nate condividendo un podio? Dal 1992, il Comitato olimpico internazionale chiede ufficialmente, ogni quattro anni, alla comunità internazionale di deporre le armi. È solo un simbolismo storico? Purtroppo sì. Oggi è solo un simbolo.