La Chiesa dissuade dai rapporti sessuali prima del matrimonio?

La sessualità esprime un linguaggio ampio e diversificato rispetto al modo comune che, per lo più, la intende come uso della genitalità, il cui scopo è il piacere o la generazione. Infatti il linguaggio del corpo si esprime con uno sguardo, una stretta di mano, una carezza, un abbraccio, un bacio, un amplesso. Esiste una progressione nei nostri gesti

La Chiesa dissuade dai rapporti sessuali prima del matrimonio?

Il rapporto sessuale completo – “fare l’amore” - è il gesto corporeo di maggiore intimità e apre a una nuova vita. Qui c’è il massimo di comunione e di appartenenza reciproca. Noi non conosciamo un altro gesto così intimo! La proposta cristiana, rivolta a chi vive un amore prima del matrimonio, è allora questa: adegua la tua gestualità al grado di amore e di responsabilità che stai vivendo con l’altra persona. La tua intenzione di amore sia cioè in accordo con il tuo gesto. Se nella relazione con l’altro la tua intenzione è provvisoria e la decisione è in fieri; se come coppia non si sono create ancora le condizioni per una scelta definitiva – propria al matrimonio – allora la coerenza invoca una gestualità che sia corrispondente al grado di responsabilità e di amore che si può esprimere in questo tempo. Il fidanzamento è il tempo della gradualità nell’amore, in cui anche il comportamento sessuale entra in un percorso di conoscenza e reciproca accettazione. Certo solo la coscienza personale dei due può giudicare il grado di amore presente nella propria gestualità sessuale e, in merito, il discernimento non si fonda sulla paura di trasgredire una legge esterna – come passare con il semaforo rosso perché nessuno mi vede! – ma sul desiderio di far crescere l’amore. Il rapporto sessuale completo, in senso cristiano, esprime dunque la decisione di spartire con l’altro la propria vita dandosi corpo e anima con una scelta che coinvolga la durata del nostro tempo futuro, in fedeltà all’altro. Il matrimonio, quale sacramento dell’amore, rivelatosi nella croce di Cristo, è dunque il luogo in cui questo amore si realizza in pienezza corpo e anima.

padre Oliviero Svanera
Docente di Teologia Morale Familiare, Facoltà Teologica del Triveneto

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