Giovani tra fragilità e solidarietà. Su Netflix “Skam Italia 5”, popolare serie Tv italiana di matrice norvegese

Protagonista di stagione è Elia-Francesco Centorame alle prese con ansie legate alla mascolinità.

Giovani tra fragilità e solidarietà. Su Netflix “Skam Italia 5”, popolare serie Tv italiana di matrice norvegese

Vergogna. Il termine “Skam” in norvegese significa senso di inadeguatezza, di imbarazzo. Appunto vergogna. La serie “Skam”, nata nei Paesi scandinavi e adattata poi in molte realtà europee, si propone come un’istantanea generazionale – Z, iGen, Post-Millennials, ecc. – della nostra società, dei liceali (e universitari) odierni, in cerca di risposte su di sé, sul proprio futuro, sulle proprie mancanze, affanni relazionali o sentimentali. Centrale nella narrazione è il ruolo degli amici, dei pari, quell’ancoraggio nelle tempeste della crescita. “Skam Italia” è realizzata da Cross Productions dal 2018 con TimVision e dal 2020 con Netflix, che ha creduto molto sulla qualità dell’adattamento italiano firmato da Ludovico Bessegato al punto da scommettere su una quinta stagione (dal 1° settembre), andando ben oltre la storyline dell’originale norvegese. “Skam Italia 5” è firmata sempre da Bessegato, affiancato anche da Alice Urciuolo, mentre per la regia passaggio di testimone a Tiziano Russo.

Elia allo specchio. Roma, Liceo Kennedy, Elia (Francesco Centorame) è l’unico del suo gruppo di amici a non aver superato l’esame di maturità. Mentre gli altri iniziano nuovi percorsi, Elia controvoglia deve reinserirsi in una classe liceale. Ad affollare i suoi pensieri sono poi le ristrettezze economiche, un dialogo scarno con il padre, e soprattutto un disagio relazionale sottaciuto. Elia non riesce a dar seguito a una storia d’amore con una ragazza perché preda di ansie legate alla sua mascolinità.

Pros&Cons. La forza narrativa di “Skam Italia” è di certo la modalità di racconto, quel suo linguaggio visivo-narrativo fresco e innovativo. Una serie che nasce per adolescenti, con modalità di racconto tipiche dell’adolescenza: una narrazione frizzante, agile, che fa della schiettezza la sua forza espressiva. Affronta i nervi scoperti del passaggio all’età adulta declinandoli in maniera problematica, ma regalando anche sguardi di senso. Tanti i temi in campo, individuati anche con interviste preparatorie: rapporto Io-Noi, dimensione dei sentimenti, l’amore, ansie sociali, bisogno di accettazione, depressione, social media e dispersioni, tematiche Lgbtq+, dialogo tra pari, famiglia, identità culturali e fede religiosa.

“Skam Italia 5” mette a tema la questione dell’educazione sentimentale-sessuale, attraverso i tormenti di Elia, dai più bollato come ragazzo belloccio e superficiale, che sperimenta in segreto ansie ingovernabili, paura di non saper gestire la propria virilità, di non essere come gli altri ragazzi. E così finisce per non dare mai spazio all’amore, nascondendosi dietro continue bugie persino con gli amici. Se a volte la narrazione può spiazzare proprio perché asciutta e senza filtri, il pregio di “Skam Italia” risiede nel mettere in racconto, in dialogo, temi ingombranti o spinosi, prediligendo formule marcate da semplicità e possibilità. L’amicizia è il vero valore-faro, spazio di confronto e conforto, legame che salva. Sempre. Il mondo adulto, invece, a ben vedere, è spesso tagliato fuori, relegato ai margini; e forse è questa una delle debolezze strutturali della serie. “Skam Italia” è complessa, problematica, per dibattiti.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir